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AstroSpace

Perseverance è arrivato al delta del fiume che alimentava il cratere Jezero

Stefano Piccin by Stefano Piccin
Aprile 20, 2022
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Il delta del fiume che alimentava il cratere Jezero. Immagine creata con 65 foto scattate il 13 aprile da Perseverance. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Il delta del fiume che alimentava il cratere Jezero. Immagine creata con 65 foto scattate il 13 aprile da Perseverance. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

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Il rover della NASA Perseverance ha stabilito un nuovo importante obbiettivo nella sua missione su Marte, arrivando al Delta del fiume del cratere Jezero il 13 aprile. Per arrivare qui il rover ha percorso oltre 3 kilometri in 31 giorni marziani. La posizione dove si trova ora è stata soprannominata Three Forks dalla NASA, dato che da qui si aprono tre diverse nuove strade.

Arrivato qui, il 18 aprile il rover ha iniziato una nuova campagna scientifica, chiamata Delta Front Campaign. Ora è iniziata una fase di studio, di due o tre settimane necessaria a individuare il percorso migliore per salire sulla cima del delta, dato che esso si alza per 40 metri sopra il fondo del cratere Jezero. La NASA sta scegliendo fra due diverse opzioni, chiamate “Cape Nukshak” e “Hawksbill Gap”. La seconda sembra essere la favorita dato il minor tempo di percorrenza.

Arrivati alla base del cratere Jezero, la NASA è in anticipo di oltre un mese sulla tabella di marcia. Questo è stato reso possibile in particolare dalle capacità di navigazione automatica del rover. Perseverance è infatti dotato di un sistema di analisi del terreno e d’intelligenza artificiale che gli permette di eseguire piccole manovre in autonomia per evitare ostacoli. Durante gli ultimi 5 kilometri su Marte, il rover ha valutato 10.744 immagini della telecamera di navigazione ed eseguito manovre in autonomia 55 volte.

Il paracadute di Perseverance, incontrato nuovamente dal rover durante il suo tragitto verso il Delta. Foto scattata il 6 aprile dopo 401 giorni marziani. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
Il paracadute di Perseverance, incontrato nuovamente dal rover durante il suo tragitto verso il Delta. Foto scattata il 6 aprile dopo 401 giorni marziani. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

I passi successivi

Una volta scelto il percorso verrà effettuata una salita e poi una discesa dal Delta. In totale questa operazione dovrebbe durare circa un anno e mezzo e permetterà al rover di raccogliere fino a 8 nuovi campioni di rocce e polvere marziana. Perseverance sta infatti portando avanti anche la sua campagna di campionamento. Dispone di 40 alloggi per i campioni marziani, di cui solo 8 sono già occupati.

Potrebbe interessarti anche: Un anno di Perseverance. Perchè è stato scelto proprio il cratere Jezero?

Quando sarà ridisceso dal Delta si concluderà la Delta Front Campaign e inizierà la Delta Top Campaign. Anche questa parte della missione dovrebbe durare un anno e mezzo e riporterà Perseverance in cima al Delta, questa volta per il tragitto scartato in precedenza. Ken Farley, project scientist di Perseverance ha così commentato l’importanza di studiare il Delta:

“Il delta è il motivo per cui Perseverance è stato inviato a Jezero Crater: ha così tante caratteristiche interessanti. Cercheremo segni di vita antica nelle rocce alla base del delta, rocce che pensiamo fossero un tempo fango sul fondo del ‘Lago Jezero’. Più in alto nel delta, possiamo osservare frammenti di sabbia e roccia che sono arrivati da monte, forse da miglia di distanza. Questi sono luoghi che il rover non visiterà mai. Possiamo trarre vantaggio da un antico fiume marziano che ci ha portato i segreti geologici del pianeta”.

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Tags: DeltajezeroMartePerseverance

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