Mentre la capsula Orion si prepara a fare ritorno sulla Terra, con ammaraggio previsto alle 18:40 dell’11 dicembre, dalla Florida è partito un Falcon 9 per un’altra missione verso il nostro satellite naturale. A bordo del razzo c’era il piccolo lander dell’azienda giapponese ispace, chiamato Lander Series 1, e un Cubesat della NASA per studiare il Polo Sud lunare. Il vettore è partito dal complesso numero 40 di Cape Canaveral, l’11 dicembre alle 8:38 italiane, dopo una lunga serie di rinvii.
Il lander fa parte del programma Hakuto-R, che comprende questa missione, denominata M1, e la successiva M2, prevista per il 2025. Il viaggio di M1 durerà circa 5 mesi, seguendo una traiettoria che permetterà al lander di risparmiare carburante. Questa prende il nome di ballistic lunar transfer orbit. L’Agenzia Spaziale Europea fornirà supporto per comunicare con il lander durante tutta la durata della missione.
L’allunaggio della missione M1, potrebbe presto diventare il primo gestito e finanziato da una azienda privata. Anche gli Emirati Arabi Uniti (EAU) raggiungeranno la Luna per la prima volta, con il loro piccolo rover chiamato Rashid, che si trova a bordo del lander giapponese.
L’azienda ispace, nata col nome di HAKUTO, aveva iniziato a sviluppare un lander per partecipare al Google Lunar XPRICE. Il premio della competizione consisteva di 30 milioni di dollari, assegnati alla prima azienda che sarebbe riuscita ad allunare con successo. Il Lunar XPRICE si è però concluso nel 2018 senza vincitori, ma diversi team hanno continuato a sviluppare i propri progetti, diventando delle aziende più strutturate. Tra questi anche il lander israeliano Beresheet di SpaceIL, lanciato a febbraio del 2019 e schiantatosi sul suolo lunare circa 48 giorni dopo.
Il coniglio bianco diretto verso la Luna
Il programma HAKUTO-R prende il nome dalla mitologia giapponese. Secondo un mito, sulla Luna vive un coniglio bianco, chiamato proprio Hakuto. Con le gambe di atterraggio dispiegate, il lander raggiunge un’altezza di 2,3 metri, con una massa a vuoto pari a 340 kg e la possibilità di trasportare 30 kg di carico. A pieno carico si stima che la sua massa arrivi a circa una tonnellata.
Per le diverse manovre in orbita e il successivo allunaggio, HAKUTO-R sfrutterà il suo sistema propulsivo realizzato da ArianeGroup. Per lo sviluppo delle gambe di atterraggio invece, ispace ha collaborato con la casa automobilistica Suzuki. Diversi ingegneri che si occupano di studiare la sicurezza dei veicoli, hanno partecipato alla costruzione di gambe di atterraggio in grado di deformarsi per assorbire gli urti.
Come punto di allunaggio è stato selezionato il Cratere Atlas, che si trova nella parte settentrionale dell’emisfero lunare visibile. In questo modo la luminosità sarà prolungata, le comunicazioni più stabili e facili e il lander potrà sfruttare il Sole per alimentare gli strumenti di bordo, grazie ai suoi pannelli solari.
Per ispace questa è una prima missione dimostrativa, necessaria per ricavare dati per migliorare il lander, che nelle versioni successive sarà utilizzato per trasportare carichi sulla Luna, contribuendo così alla sua esplorazione e colonizzazione. Già la series 2 che sarà lanciata nel 2025, sarà in grado di trasportare fino a 500 kg di carico utile.
I passeggeri della missione
A bordo del lander, si trova Rashid, un piccolo rover di circa 10 kg realizzato dagli Emirati Arabi Uniti. Il suo compito sarà quello di studiare la regolite lunare attraverso due fotocamere ad alta risoluzione, una microscopica per i piccoli dettagli e una termica.
Sempre a bordo del lander giapponese si trova anche un piccolo robot sferico, sviluppato dalla JAXA con il contributo di Sony e dell’azienda di giocattoli Tomy. Anche il piccolo robot da 250 grammi avrà il compito di studiare il suolo lunare. Il suo design però è molto particolare in quanto ha una forma sferica e, una volta giunto a destinazione, questa si aprirà e le due semisfere fungeranno da ruote.
Sul lander Series 1 si trovano anche dei payload fissi, in particolare dimostratori tecnologici. Questi sono: una batteria a stato solido sviluppata dalla giapponese NGK Spark Plug, un prototipo di computer di volo sviluppato dall’Agenzia Spaziale Canadese e una camera dell’azienda Canadensys.
Ad accompagnare il lander nel suo viaggio verso la Luna ci sarà anche il satellite Lunar Flashlight sviluppato dalla NASA. Questo sarebbe dovuto partire a bordo di SLS, ma il team di sviluppo non è riuscito a rientrare nei termini per la sua integrazione nel vettore.
Il Cubesat, con una massa di circa 14 kg, seguirà un’orbita simile a quella utilizzata da CAPSTONE, per raggiungere poi il Polo Sud lunare. Il suo compito infatti sarà quello di studiare e rilevare la presenza di ghiaccio. Per fare ciò utilizzerà un laser e uno spettrometro.
Ritorna a terra il Falcon 9 che ha lanciato il carico verso la Luna
Grazie ai parametri della missione e alla massa non eccessiva del carico, il Falcon 9 ha potuto fare ritorno direttamente sulla terraferma. SpaceX quindi non ha dovuto schierare una delle due sue chiatte che si trovano in Florida. È la decima volta che in questo 2022 assistiamo a quello che viene definito Return To Launch Site (RTLS), tra cui i due atterraggi in contemporanea dei booster laterali del Falcon Heavy. Poco più di due giorni prima avevamo assistito a un altro RTLS, con il lancio dei 40 satelliti di OneWeb. Per tale ragione il Falcon 9 ha dovuto utilizzare la Landing Zone 2 (LZ-2), in quanto la LZ-1 è ancora occupata.
Il 15 dicembre è attualmente previsto il lancio del satellite SWOT della NASA e anche per questa missione è previsto un RTLS, ma la partenza e l’atterraggio avverranno alla base militare di Vandenberg.
Il 2022 continua ad attestarsi l’anno dei record per l’azienda aerospaziale di Elon Musk. Le missioni completate raggiungono quota 56, con una media di un lancio ogni 6,16 giorni. Inoltre è anche l’anno in cui sono avvenute più RTLS, evento che permette di vedere il rientro dei Falcon 9 da diverse angolazioni.
SpaceX ha utilizzato il primo stadio con numero di serie B1073, che prima di trasportare il lander giapponese e il satellite della NASA, aveva volato quattro volte. Il primo decollo è avvenuto proprio durante questo 2022, più precisamente il 14 maggio con una missione Starlink. Il prossimo volo di questo Falcon 9 sarà nel 2023.
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