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Completato il primo lancio di satelliti OneWeb con il Falcon 9 di SpaceX

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Dicembre 9, 2022
in News, Space economy, SpaceX
La partenza del primo volo di OneWeb con SpaceX.

La partenza del primo volo di OneWeb con SpaceX.

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Si è conclusa con successo la prima missione di SpaceX per il trasporto in orbita dei satelliti di OneWeb, una collaborazione che sembrava impossibile fino a poco tempo fa. Entrambe le aziende infatti, stanno costruendo una costellazione per portare internet in tutto il mondo, sfruttando lo stesso principio. Per garantire elevate prestazioni i satelliti vengono collocati in orbita bassa, diminuendo la latenza rispetto ai satelliti in orbita geosincrona.

Per fare ciò e garantire una copertura del servizio costante, sono necessari moltissimi satelliti in orbita. A SpaceX, nella prima fase, servono 4408 Starlink a 550 km di altezza, mentre a OneWeb 648 a 1200 km.

Il lancio è avvenuto dal pad 39A del Kennedy Space Center, quando in Italia erano le 23:27 dell’8 dicembre. Per SpaceX questo rappresenta la missione numero 55 del 2022, un anno da record per l’azienda che però, in quest’ultimo periodo, sta riscontrando alcuni problemi nella preparazione del proprio razzo. L’azienda di Musk ha dovuto tenere a terra tre diversi Falcon 9 per eseguire delle ispezioni approfondite a causa di un problema non ancora comunicato.

Grazie al lancio dei satelliti di OneWeb ci è ora permesso effettuare alcuni confronti fra le due costellazioni, ed è possibile analizzare alcuni pregi e difetti del Falcon 9, oltre all’ottimo lavoro svolto da SpaceX nello sviluppo di Starlink. Durante il volo abbiamo visto per la prima volta anche la separazione fra il primo stadio e il secondo, ripreso direttamente da una telecamera a Terra. Si può rivedere in questo video:

Stage separation pic.twitter.com/OLV2aXVsbY

— SpaceX (@SpaceX) December 8, 2022

Lo stato attuale di OneWeb

La costellazione OneWeb ha affrontato negli scorsi mesi diverse difficoltà. Nel 2020 e 2021 ha rischiato la bancarotta, salvandosi solo con un cambio della proprietà. Ad inizio 2022 un altro grosso rallentamento è stato provocato dalla guerra in Ucraina, che ha portato all’abbandono completo dell’uso dei vettori Soyuz.

OneWeb ha si è ritrovata senza un vettore di lancio quando in orbita si trovavano 426 satelliti su 648 previsti. Ad ottobre altri 36 satelliti hanno raggiunto lo spazio con un vettore LVM 3 indiano, portando il totale a 462, mentre dopo il primo lancio con SpaceX sono diventati 502. Ora la costellazione è completa per circa l’80% anche se il servizio è già attivo alle alte latitudini.

I satelliti OneWeb infatti si trovano in un’orbita polare, il che rappresentava una differenza con Starlink fino al 2021. I satelliti lanciati oggi sono già stati immessi in un’orbita quasi polare di 585 x 599 km dal Falcon 9, mentre impiegheranno alcuni mesi per spostarsi in modo autonomo in un’orbita a 1200 km.

Per la copertura globale del servizio di OneWeb servirà il completamento della costellazione, per il quale mancano solamente tre lanci. Due saranno effettuati ancora con SpaceX portando 40 satelliti nei primi mesi del 2023, mentre un terzo ancora con il vettore indiano, a marzo del 2023.

All forty satellites have successfully separated and now we wait as our team works to confirm contact with all our spacecraft.#OneWebLaunch15 ? pic.twitter.com/Y3p1HUdhDF

— OneWeb (@OneWeb) December 9, 2022

Due differenti approcci alla progettazione

Starlink e OneWeb sono due tipologie di satelliti con lo stesso obbiettivo, ma con moltissime differenze a livello strutturale. I satelliti di SpaceX presentano un design piatto, sviluppato per massimizzare il loro numero a bordo del Falcon 9. Dall’altra parte invece, i OneWeb hanno una struttura molto più “tradizionale”, con un corpo principale dalla forma quasi cubica e due pannelli solari laterali.

SpaceX, potendo lavorare sia sul Falcon 9 che sugli Starlink, ha potuto adottare soluzioni tecniche per ottenere il massimo da entrambi. Le missioni Starlink detengono il record di massa portata in orbita da questo vettore, circa 16,7 tonnellate. Nonostante ciò, il primo stadio riesce a fare ritorno sulla Terra, rientrando su una chiatta situata solitamente a più di 600 km di distanza.

Per trasportare questi satelliti, l’azienda di Musk li ha progettati affinché si possano impilare uno sopra l’altro, evitando l’uso di un dispenser. Ciò però richiede che per il rilascio il secondo stadio debba effettuare una rotazione, per fornire sufficiente spinta agli Starlink affinché si separino per inerzia.

I satelliti OneWeb poco prima del lancio con il Falcon 9.
I satelliti OneWeb poco prima del lancio con il Falcon 9.

Per il lancio con il Falcon 9, i satelliti OneWeb hanno avuto bisogno di un dispenser, che SpaceX è riuscita a sviluppare in pochi mesi, un risultato che ha stupito la stessa OneWeb, come dichiarato in una intervista prima del lancio. Questo però occupa molto spazio all’interno del fairing. Sebbene un singolo OneWeb pesi la metà di uno Starlink, 150 kg contro 300 kg circa, a causa del volume occupato il Falcon 9 riesce a trasportarne “solo” 40. Un numero comunque maggiore rispetto tutte le precedenti missioni di OneWeb. Con il Soyuz russo venivano trasportati 34 OneWeb da Baikonur e 36 con il Soyuz da Vostochny. Anche il vettore indiano LVM 3 ne ha portati 36 ad ottobre. 

La massa totale del carico era di circa 6000 kg e ciò gli ha permesso di fare ritorno direttamente sulla terraferma, sulla Landing Zone 1. Il primo stadio di questa missione, con numero di serie B1069, era al suo quarto lancio.

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Tags: InternetOneWebSpaceXstarlink

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