La Stazione Spaziale Internazionale ha un nuovo modulo, chiamato Uzlovoy Module, o più comunemente Prichal Nodal Module. Si tratta di un piccolo elemento sferico che è attraccato al segmento russo della ISS oggi, 26 novembre, alle 16:23. Prichal, agganciato al modulo nauka, fornirà ulteriori 5 porte di attracco alla ISS, anche se probabilmente non ne saranno mai necessarie più di una o due contemporaneamente. Il trasporto è stato effettuato da una capsula Progress modificata. Essa, chiamata Progress M-UM, è essenzialmente una Progress classica a cui è stato tolto il segmento pressurizzato e lasciato quello di propulsione.
Il modulo Prichal è un altro elemento della stazione prodotto in Russia e dalla storia particolarmente travagliata. Inizialmente ulteriori porte di attracco al segmento russo dovevano essere fornite da un modulo ulteriore, che avesse incorporate ulteriori porte di attracco. Questo design è tipico delle stazioni russe, con un modulo centrale a cui si agganciano i successivi. Lo stesso approccio è seguito dalla Cina con la stazione Tiangong. A inizio degli anni 2000 l’elemento russo è stato però cancellato e sostituito da Prichal, un modulo molto più piccolo e ridimensionato nelle ambizioni, ma che avrebbe portato allo stesso obbiettivo: aggiungere ulteriori moduli per ingrandire la ISS e in futuro sganciare il segmento russo della ISS.
Un modulo non fondamentale
Dimostrata la non possibilità di sgancio dalla struttura completa, la Russia ha però deciso di abbandonare il progetto di espansione della ISS, dirottando i progetti di nuovi moduli a una ulteriore stazione spaziale completamente diversa. Questa dovrebbe vedere la luce al termine della ISS, e stando a quanto dichiarato dalla Russia essere una stazione spaziale nazionale.
Visto che attualmente non sono previsti ulteriori moduli nel segmento russo della Stazione, il modulo Prichal perde così la sua principale destinazione d’uso. Avendo però già costruito il piccolo elemento (il lancio era inizialmente previsto già nel 2015), sarebbe però stato assurdo non lanciarlo ugualmente. Inoltre, visto il crescente traffico verso la Stazione Spaziale Internazionale, Prichal potrebbe tornare utile anche per fornire un attracco più comodo e forse anche più frequente, alle capsule Soyuz e Progress. Per il trasporto di astronauti e cosmonauti, con missioni dalla durata ognuna di circa sei mesi, le capsule Soyuz e Dragon rispettano delle rotazioni ben stabilite. Data la durata di missioni turistiche di circa 12 giorni, questa rotazione potrebbe subire diverse variazioni, per ora solamente accennate.
Il lancio, l’attracco e la futura integrazione
Prichal è attraccato correttamente alla stazione dopo circa due giorni in orbita. È stato infatti lanciato dal cosmodromo di Baikonur il 24 novembre alle 14:06 orario italiano. La capsula Progress lo ha trasportato fino alla ISS, fornendo anche tutte le manovre di attracco, avvenute con il sistema automatico Kurs. Ora la capsula Progress M-UM dovrebbe staccarsi da Prichal il 21 dicembre e rientrare in atmosfera distruggendosi.
Ieri, prima che arrivasse Prichal, è stata inoltre separata da Nauka un’altra Progress, la MS-17. Quest’ultima aveva portato nello spazio rifornimenti, ed è ora rientrata in atmosfera in modo distruttivo. Il prossimo passo per l’integrazione completa di Prichal è invece una attività extraveicolare, attualmente prevista per il 19 gennaio. Con questa verranno collegati i cavi esterni fra Nauka e Prichal. Il primo attracco al nuovo modulo della ISS è previsto per il 18 marzo 2022 durante la missione Soyuz MS-21.
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