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Problemi al modulo Nauka. Cosa è successo ieri sulla ISS?

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Luglio 30, 2021
in Agenzie Spaziali, ISS, NASA, News
Il modulo Nauka fotografato pochi minuti dopo l'attracco dall'astronauta Thomas Pesquet.

Il modulo Nauka fotografato pochi minuti dopo l'attracco dall'astronauta Thomas Pesquet.

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Ieri, 29 luglio 2021, è arrivato sulla ISS il modulo russo Nauka. L’attracco è stato eseguito correttamente nel pomeriggio e alle 15:30 è stato completato l’aggancio fra Nauka e il portellone del modulo Zvezda. Circa tre ore dopo, alle 18:34, i propulsori del nuovo modulo russo si sono riattivati. La spinta non è stata di grande entità ma è durata per quasi un’ora e ha provocato una perdita dell’assetto della ISS. La Stazione Spaziale Internazionale è ruotata di 45° prima che venisse ripreso il controllo.

I primi ad accorgersi del problema sono stati i giroscopi della ISS, che mantengono l’assetto durante le normali operazioni e che si sono attivati tentando di mantenere l’orientamento. Poi si sono automaticamente attivati anche i propulsori del modulo Zvezda, sempre per tentare di mantenere l’assetto. Joel Montalbano, Program Manager della ISS alla NASA, durante una conferenza stampa avvenuta ieri sera, ha affermato che l’assetto della ISS è stato perso dalle 18:42 alle 19:29. Appena è stato possibile il centro di controllo russo ha attivato i propulsori della Progress MS-17 invece di quelli di Zvezda. La capsula si trova in posizione opposta a quella di Nauka, facilitando l’opporsi alla propulsione imprevista.

Un’emergenza “non pericolosa”

Durante tutta l’operazione ci sono state diverse problematiche da affrontare. In primo luogo le difficoltà di comunicazione con il modulo Nauka, aggravate dal fatto che la ISS è si trovava per molti minuti dell’emergenza nella parte di orbita opposta ai centri di controllo russi. Sempre Joe Montalbano ha inoltre affermato che ci sono state un paio di occasioni in cui sono stati persi i contatti con l’equipaggio della ISS. Nonostante questo alla NASA sono stati molto chiari nel dire che la situazione non è mai stata veramente pericolosa per gli astronauti a bordo.

Nonostante questo, è stata data istruzione alla capsula Dragon Endeavour di caricarsi, in preparazione ad una eventuale separazione di sicurezza. Steve Stich, manager del programma Commercial Crew ha affermato che è stata coinvolta anche SpaceX, che ha fornito un ottimo supporto nella preparazione di emergenza della Dragon. Ha inoltre affermato che la capsula è stata progettata per queste manovre di emergenza e potrebbe essere pronta per separarsi dalla ISS in pochi minuti. 

Quello che ancora non è chiaro è se il problema dell’attivazione dei propulsori di Nauka sia stato risolto, bloccandoli, o essi si siano fermati automaticamente. E’ stato infatti confermato che il propellente è stato completamente consumato. L’origine del problema sembra però essere stata trovata, e risiede in un problema al software di Nauka. Il modulo infatti, sembra che “fosse ancora convinto” di essere in modalità attracco, e quindi nella fase di avvicinamento alla ISS.

La posizione di Nauka e delle altre capsule a bordo della Stazione ora. Credits: NASA
La posizione di Nauka e delle altre capsule a bordo della Stazione ora. Credits: NASA

Danni alla ISS?

Durante le fasi di emergenza è stato indicato ai cosmonauti a bordo prima di confermare la presenza della propulsione. Poi è stato anche indicato di chiudere le finestre della cupola, per evitare che si depositassero dei residui di propellente su di esse. Le finestre sono state riaperte pochi minuti dopo la fine dell’emergenza. In ogni caso, alla NASA hanno chiarito che anche nella peggiore delle ipotesi la propulsione di Nauka non sarebbe stata in grado di cambiare la quota della Stazione Spaziale Internazionale.

Sempre in risposta al cambio di assetto della Stazione, è stata anche modificata l’orientazione dei pannelli solari e dei radiatori, per evitare che perdessero troppa efficacia in conseguenza della diversa orientazione. Inoltre, i pannelli solari in vicinanza al modulo sono stati spostati per evitare che fossero colpiti dai getti dei propulsori. Joe Montalbano ha inoltre aggiunto che la famosa perdita del modulo Zvezda non è mai stata critica per la sicurezza e che nei prossimi giorni ci saranno dei controlli per verificare se la propulsione di Nauka abbia peggiorato anche questo problema. E’ infatti plausibile che gli sforzi trasferiti a Zvezda da Nauka abbiamo delle conseguenze strutturali sul già delicato modulo russo. Sia ai cosmonauti che agli astronauti a bordo è stato subito indicato di controllare anche visivamente eventuali danni strutturali alla Stazione. Per ora ne sono stati trovati.

Alla NASA hanno però ritenuto necessario rinviare il lancio della capsula CST-100 Starliner. Questa avrebbe dovuto eseguire la sua missione OFT-2 proprio oggi, venerdì 30 luglio. La nuova data di lancio non è stata ancora comunicata, ma sarà probabilmente il 3 o 4 agosto.

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Tags: ISSNaukaStazione Spaziale Internazionale

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