SN15 ha volato correttamente, un test di successo che è il quinto volo di Starship e il primo avvenuto con un prototipo che potremmo definire una “seconda versione”. Questo perché, secondo le parole di Musk, SN15 porta con sé centinaia di migliorie rispetto le versioni precedenti. Dopo un mese dall’esplosione in volo della Starship SN11, il 6 maggio, alle ore 00:26, SN15 ha acceso i suoi tre motori Raptor. Dopo un volo di circa 6 minuti, la Starship è atterrata con successo, diventando il primo prototipo a completare tutte le fasi del test senza esplodere. Pochi minuti dopo è arrivata anche la conferma di Musk del corretto atterraggio. Nel video seguente la partenza di Starship SN15.
Vola ed atterra. Un successo totale
Come avvenuto con i 4 voli precedenti, anche SN15 non ha avuto nessun problema durante la fase ascendente. I 3 Raptor si sono spenti correttamente in successione mentre la Starship raggiungeva la quota massima fissata a circa 10 km di altezza, la stessa altitudine dei voli precedenti. Prima dello spegnimento dell’ultimo motore, SN15 ha effettuato la transizione dai serbatoi principali agli header tank. La Starship poi ha eseguito il belly flop, passando dalla posizione verticale a quella orizzontale.
Il rientro è stato gestito dalle 4 ali, che hanno direzionato il prototipo verso il pad di atterraggio. Dopo un paio di minuti in caduta libera, si è arrivati al momento più critico, quello della riaccensione dei motori. Per ritornare in posizione verticale, la Starship SN15 ha eseguito una manovra simile a quanto visto con SN10. SN15 ha avviato due motori Raptor, migliorando la manovra eseguita dopo il volo di SN10, che ha impattato al suolo troppo velocemente danneggiando la sua struttura. Questa volta i miglioramenti sono stati sufficienti e l’arrivo non sembra aver pesato troppo sulle gambe di Starship.
Dopo l’atterraggio, sono scaturite delle fiamme alla base del prototipo che hanno fatto pensare ad un epilogo simile a quello di SN10. Le fiamme però sono state domate e la Starship è rimasta intatta.
Avremmo dovuto vedere l’uso di 2 Raptor per la discesa anche con SN11, ma sia la sua esplosione in volo che la nebbia non hanno permesso di verificare l’esecuzione di tale manovra. SN15 quindi, diventa la prima Starship che riesce ad atterrare (e non esplodere successivamente), consentendo a SpaceX di procedere con i successivi test. Potremmo quindi vedere presto nuovi prototipi raggiungere altezze sempre maggiori, per poi arrivare al primo lancio orbitale, attualmente previsto per quest’estate. È possibile che SpaceX finalmente abbia risolto i problemi legati alla gestione della pressione negli header tank. Starship adotta un sistema denominato pressurizzazione autogena, che consiste nello spillare una piccola quantità di gas dal motore, che poi viene rimmesso nei serbatoi. In questo modo si evita di dover utilizzare un altro gas, che potrebbe causare problemi ai motori.
I test e le migliorie
SpaceX si è mossa con molta cautela prima di arrivare al volo di questo nuovo prototipo, per poter testare tutti gli aggiornamenti effettuati. Come di consueto, i primi test sono stati necessari per verificare la tenuta dei serbatoi a temperature criogeniche. Il design della struttura che supporta i motori ha subito delle modifiche, SpaceX è tornata a riutilizzare il thrust simulator. Si tratta di un sistema idraulico che simula la spinta dei motori per verificare che la struttura regga sotto l’azione delle forze in gioco durante il volo.
I motori
Una volta ultimati i controlli e rimosso il thrust simulator, SpaceX ha potuto installare i 3 Raptor. Questi sono i motori con numero di serie 54, 61 e 66 ed anch’essi fanno parte di una “nuova versione” di Raptor. Rispetto ai modelli precedenti, il design delle tubazioni è stato modificato, in modo da rendere ogni motore più compatto ed occupare meno spazio all’interno della Starship. Ciò si rivelerà fondamentale soprattutto sul Super Heavy, che dovrà montare 28 Raptor.
Installati i motori, SpaceX ha potuto procedere con una nuova serie di test. I 3 Raptor sono stati avviati per 2 volte prima di arrivare al giorno del volo. Il 26 aprile SN15 ha acceso i motori utilizzando i serbatoi principali, mentre il 28 aprile è stato il turno degli header tank. Per la prima volta, SpaceX non ha dovuto sostituire o smontare i Raptor prima del lancio, segno dell’ottimo lavoro di miglioramento dei motori da parte degli ingegneri.
Lo scudo termico
A livello estetico, la Starship SN15 è quella che presenta il maggior numero di mattonelle per lo scudo termico visto finora. Si tratta di un elemento non necessario per i voli a bassa quota, ma SpaceX sta effettuando diverse prove sul loro fissaggio e sulla loro resistenza alle sollecitazioni.
Sul lato opposto invece, è presente anche una parabola per connettersi con i satelliti Starlink. È possibile che si tratti della versione che verrà utilizzata in futuro sugli aerei. SpaceX potrebbe aver deciso di utilizzare SN15 proprio per effettuare alcune prove su questo nuovo dispositivo di connessione.
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