Settima missione del 2021 per SpaceX, che porta in orbita 60 Starlink, facendo così salire a 1263 il numero di satelliti lanciati finora. L’obbiettivo per la copertura globale è quello di avere in orbita 4408 Starlink. La missione Starlink-20 è partita alle ore 9:13 del 11 marzo, dalla rampa di lancio numero 40 di Cape Canaveral. SpaceX ha deciso di utilizzare il Falcon 9 B1058, al suo sesto volo, per portare a termine questo lancio.
La costellazione sta continuando a crescere, e questo vuol dire un miglioramento delle prestazioni del servizio. Nel frattempo, questa settimana è emerso che l’azienda di Musk sta chiedendo i permessi per utilizzate il servizio di connessione anche in movimento. Nello scorso aggiornamento, in occasione del precedente lancio, avevamo ricordato come questo fosse vietato con la versione attuale delle parabole Starlink. Nel seguente video un replay del lancio di questa mattina:
Parabole in movimento
SpaceX ha inviato alla Federal Communications Commission (FCC) una nuova richiesta, per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione di nuove parabole. Queste saranno molto simili a quelle viste finora, ma montate sui grossi veicoli da trasporto come navi, camion o aerei. Attualmente, come descritto in occasione del lancio precedente, ad ogni parabola è associata una cella, dalla quale non è possibile uscire. L’azienda di Musk ha imposto tale restrizione per evitare che le parabole arrivino in Stati in cui il servizio non è ancora attivo, o addirittura vietato.
SpaceX ora sta lavorando per portare la connessione anche sui grandi mezzi in movimento. Inizialmente però, solo i veicoli che viaggiano all’interno degli Stati Uniti potranno muoversi con le parabole. Ciò vale per i trasporti terrestri come camion o camper. Per il trasporto marittimo, ciò è consentito anche nelle acque internazionali. Gli aeromobili invece, potranno sfruttare Starlink solo se registrati negli USA anche se poi volano all’esterno dei confini nazionali. Se un aereo non è registrato negli USA, può usare Starlink solo se si muove all’interno degli Stati Uniti. Questa nuova applicazione potrebbe avere riscontri molto positivi ad esempio su tutti i trasporti legati al turismo. Starlink fornirebbe ai passeggeri un servizio di connessione pari a quello che potrebbero avere nelle proprie abitazioni, con velocità di trasmissione dati elevate e a bassa latenza.

SpaceX ha già iniziato ad effettuare test sull’utilizzo di Starlink in movimento, in quanto le parabole sono state intraviste anche sulle navi dell’azienda. Per quanto riguarda le prove su aerei, l’azienda di Musk ha richiesto i permessi per eseguirli già alla fine dello scorso anno. Tali permessi hanno validità di due anni, per effettuare test su diversi jet privati. Portare la connessione su tali velivoli è più complesso rispetto ai mezzi terrestri e marittimi, soprattutto a causa della velocità di spostamento. Inizialmente si pensava che Starlink potesse arrivare anche sulle Tesla, ma Musk ha smentito questa ipotesi, in quanto i terminali sono troppo grandi per essere installati sulle auto.
Continua a volare il Falcon 9 targato NASA
SpaceX continua a dimostrare la grande affidabilità dei propri razzi grazie al B1058. Nel 2021 l’azienda ha già eseguito sette lanci e ancora nessun primo stadio nuovo è stato lanciato. Il B1058 ha volato per la prima volta il 30 maggio 2020 con la missione Demo-2, motivo per il quale questo booster presenta sul fianco la scritta NASA. Successivamente SpaceX lo ha utilizzato per portare a termine molte missione, tutte differenti fra loro. Dal satellite sudcoreano ANASIS-2 alla CRS-21, con la prima Cargo Dragon di seconda generazione, passando poi per Transporter-1, la prima missione del programma Rideshare.

Starlink-20 inoltre, è il secondo lancio di questo booster per portare in orbita i satelliti di SpaceX, il primo fu Starlink-12. Il Falcon9 B1058, dopo aver portato orbita il secondo stadio con a bordo i 60 satelliti, è riuscito a ritornare senza problemi sulla chiatta Just Read The Instructions. Quindi rivedremo presto volare questo booster. Oltre al primo stadio del razzo, anche le due coperture sono riutilizzate. Una infatti è stata usata per proteggere i satelliti ANASIS-2 e SXM-7, mentre l’altra durante la missione Sentinel-6A. Infine, nel seguente video è ripreso il rilascio dei satelliti, avvenuto un’ora e cinque minuti dopo il lancio.
Deployment of 60 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/vltm8NijZC
— SpaceX (@SpaceX) March 11, 2021
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