Si conclude con successo anche la seconda missione del 2021 per SpaceX, che ha portato in orbita con successi altri 60 Starlink. Sale così a 1013 il numero di satelliti lanciati per realizzare la megacostellazione per la copertura internet globale.
Il compito di trasportare gli Starlink è stato affidato al Falcon 9 con numero di serie B1051, al suo ottavo volo. SpaceX ha così migliorato i propri record legati alla riutilizzabilità. Si tratta infatti della prima volta che un booster porta a termine 8 missioni con successo. Inoltre, sono trascorsi solamente 37 giorni dall’ultimo utilizzo di questo specifico Falcon 9, dimostrando che questi razzi possono essere riutilizzati velocemente.
Starlink sta crescendo rapidamente e in questo 2021 vedremo il servizio diffondersi in tutto il mondo. SpaceX sta aprendo diverse aziende in tutto il mondo, per poter ottenere i permessi per la distribuzione di questo tipo di connessione. Presto arriverà anche in Italia, offrendo prestazioni al pari, se non superiori, di quelle di molti altri servizi. Con una velocità di download superiore ai 200 Mbps, Starlink si propone di portare anche nelle zone più remote una connessione simile a quella che possiamo trovare nelle grandi città. Nel seguente video il replay del lancio:
Anche l’Italia è pronta a connettersi
Da poco ha fatto la sua comparsa nel registro delle imprese un’azienda denominata Starlink Italy S.R.L., una controllata di Starlink Holding Netherlands B.V. Questa non solo è la società di riferimento olandese, ma controlla anche quelle in Grecia, Spagna ed Argentina. Starlink Italy S.R.L., con sede a Milano, più precisamente in viale Abruzzi 94, farà anch’essa parte di questo gruppo. Presto quindi, il sistema di connessione ad internet realizzato da SpaceX arriverà anche in Italia, ma non ci sono ancora date precise di quando ciò avverrà.

Per ottenere i permessi di gestione dei Gateway (le stazioni di terra), l’utilizzo delle bande di frequenza e la commercializzazione del servizio, SpaceX ha agito in incognito. In diverse parti del mondo, diverse società che prima si chiamavano TIBRO (orbit al contrario), ora stanno cambiando il proprio nome in Starlink. Il servizio si sta diffondendo in tutto il mondo, così come gli inviti per testare questa connessione.
Tali inviti per diventare beta tester, stanno iniziando ad arrivare anche fuori dal continente americano. Uno dei primi paesi del Vecchio Continente a ricevere le antenne per connettersi agli Starlink è il Regno Unito. Diversi utenti inglesi hanno iniziato ad utilizzare il servizio, registrando prestazioni simili rilevate in America ed in Canada.
Per quanto riguarda i costi in Inghilterra, il prezzo della parabola è di 439 sterline (circa 493 euro), mentre l’abbonamento mensile è di 89 sterline (100 euro). Come annunciato anche da Musk però, la maggiore diffusione del servizio sarà seguita anche da una riduzione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda il costo della parabola.
Durante questo 2021 vedremo la crescente diffusione del sistema di connessione Starlink e probabilmente anche l’inizio della sua commercializzazione ufficiale.
8 voli ed un riutilizzo record
Sulla scia di quanto iniziato lo scorso anno, SpaceX sta continuando a dimostrare la grande affidabilità dei propri razzi, riutilizzandoli più e più volte. Il Falcon 9 B1051 ha volato per la prima volta il 2 marzo 2019, con il primo volo della capsula Dragon V2. Successivamente SpaceX ha utilizzato questo booster per il lancio della costellazione RADARSAT, il 12 giugno 2019. Abbiamo visto volare nuovamente il B1051 l’anno scorso, con le missioni Starlink numero 3, 6, 9 e 13, tra gennaio ed ottobre.

Questo Falcon 9 è diventato il primo razzo dell’azienda californiana che al settimo volo ha portato in orbita un satellite per conto di un’azienda terza. Si tratta della missione SXM-7, avvenuta lo scorso 13 dicembre, solo 37 giorni fa. SpaceX è riuscita in poco più di un mese, a ripristinare il B1051 e prepararlo ad una nuova missione, stabilendo un ulteriore nuovo record.
Durante la sua ultima missione, inoltre, questo Falcon 9 è rientrato in porto inclinato, con una gamba di atterraggio sollevata. Ciò potrebbe essere stato causato dal mare agitato incontrato al ritorno, ma ha costretto i tecnici a sostituire uno o più crush core delle gambe di atterraggio, un sistema progettato per assorbire i forti urti. Un’operazione eseguita velocemente, oltre alle ispezioni eseguite sui 9 motori Merlin.

Nonostante i numerosi voli alle spalle, dopo 8 minuti e mezzo circa dalla partenza, il Falcon 9 B1051 è atterrato senza problemi sulla chiatta Just Read The Instructions. Un’altra componente riutilizzata anche durante questo volo è stata la copertura dei satelliti. Metà del fairing era al suo secondo utilizzo, l’altra metà al terzo.
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