Agenzie Spaziali
| On 3 anni ago

La NASA approva due missioni eliofisiche per lo studio del meteo spaziale

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La NASA ha annunciato l’approvazione di due nuove missioni spaziali dedicate allo studio del Sole. Le due missioni dovranno monitorare lo space weather, ovvero il cambiamento delle condizioni ambientali al di fuori dell’atmosfera terrestre.

I venti solari, le espulsioni di massa coronali così come i brillamenti: tutti questi fenomeni influenzano la meteorologia spaziale. La comprensione dei fenomeni naturali legati al Sole aiuterà gli scienziati a migliorare la tecnologia nell’esplorazione spaziale. “EUVST” (Extreme Ultraviolet High-Throughput Spectroscopic Telescope Epsilon Mission) ed “EZIE” (Electrojet Zeeman Imaging Explorer) sono i nomi delle due missioni.

EUVST

Solar-C EUVST Mission nasce da una collaborazione tra la JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency), alcuni partner internazionali come l’ESA, e la NASA. Il contributo di quest’ultima sarà di circa 55milioni di dollari. Inoltre, il lancio della missione è programmato per il 2026. Nello specifico, EUVST sarà un telescopio spaziale dedicato alla nostra stella.

Il telescopio studierà come l’atmosfera del Sole rilascia vento solare ed il suo ruolo nelle eruzioni che interessano la nostra Stella. Il supporto della NASA prevede un rilevatore UV ad alta intensità, componenti spettrografici ed elettronica di supporto. La strumentazione include anche uno “slit-jaw imaging system”. Questo dispositivo effettua una misurazione spettrografica ad altra definizione.

EZIE

EZIE avrà il compito di studiare le correnti elettriche nell’atmosfera terrestre. Esiste infatti un legame tra fenomeni come l’Aurora e la magnetosfera terrestre. Gli indici dell’Elettrogetto Aurorale forniscono una misura quantitativa globale dell’attività magnetica all’interno di un’aurora, dove l’attività è prodotta dall’aumento delle correnti ionosferiche presenti. La struttura di queste correnti, però, non è ancora conosciuta. La NASA ha stanziato circa 53 milioni di dollari per la missione, che dovrebbe partire non prima di giugno 2024. Si tratta di un trio di CubeSat che studierà l’origine e le variazioni nell’Elettrogetto Aurorale.

Un’aurora del Sud, sopra l’oceano indiano e l’Australia, fotografata dalla ISS. Credits: NASA.

Questa corrente elettrica circola nell’atmosfera terrestre a circa 95-145 km dalla superficie e si estende nella magnetosfera terrestre. L’interazione di quest’ultima e del vento solare comprime il lato della magnetosfera rivolto verso il Sole e trascina il lato della magnetosfera nella “coda magnetica”. Gli Elettrogetti sono generati da cambiamenti nella struttura della coda magnetica. I fenomeni meteorologici spaziali che alimentano l’Aurora, possono causare sia interferenze nelle comunicazioni sulla Terra sia danni ai veicoli spaziali in orbita.

Un sistema interconnesso

I finanziamenti per queste missioni provengono dal programma “Helyophysics Explorers”. La gestione è ad opera dell’Explorers Programm Office presso il “Goddard Space Flight Center” della NASA a Greenbelt, nel Maryland. Lo studio dei fenomeni eliofisici è di straordinaria importanza nell’esplorazione spaziale e lo sviluppo tecnologico in questo campo deve considerare obbligatoriamente le variazioni imposte dalla nostra Stella. Proprio per questo la NASA considera Sole, spazio e Terra come un grande sistema interconnesso.

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