Lockheed Martin ha reso noto di aver trovato un accordo per acquisire Aerojet Rocketdyne, azienda produttrice di propulsori per lanciatori, per 4.4 miliardi di dollari. La transizione sarà completata nella seconda metà del 2021 se l’antitrust americano e l’assemblea degli azionisti di Aerojet Rocketdyne approveranno la vendita.
La mossa di Lockheed Martin mira ad espandere le possibilità dell’azienda nell’emergente settore del volo ipersonico. In base a quanto riferito da James Taiclet, CEO di Lockheed, Aerojet Rocktdyne è già uno degli elementi chiave nella supply chain di Lockheed. Con un valore di 4.4 miliardi di dollari, l’aquisione di Aerojet Rockdyne diventa una delle più costose nel settore aerospaziale, seconda solo a quella di Northrop Grumman che nel 2018 acquistò Orbital ATK per 7.2 miliardi di dollari.
Aerojet Rocktdyne
L’azienda con sede al El Segundo (California) è stata fondata nel 2013, dalla fusione di Aerojet e Pratt & Whitney Rocketdyne. Con oltre 5000 dipendenti e 2 miliardi di dollari di ricavi nel 2019 è cosiderata una delle più importanti realtà nello sviluppo di sistemi di propulsione spaziale.
Tra i prodotti di maggior succeso dell’azienda ci sono i motori RL-10 a idrogeno e ossigeno liquido, attualmente utilizzati da ULA (di cui Lockheed controlla il 50%) su Delta IV e Atlas V. In futuro verrano impiegati anche sul Vulcan, il cui primo volo è previsto per la seconda metà del 2021. Gli RL-10 sono anche un elemento chiave dello Space Lauch system (SLS) nell’ICPS dell’block 1 ed in futuro sull’exploration upper stage (EUS). Quest’ultimo sarà la principale caratteristica distintiva del primo aggiornamento dell’SLS che avrà 4 RL-10 nella versione C3 invece di uno solo della prima versione.
Il contributo a SLS di Aerojet non si ferma solo al secondo stadio, infatti l’azienda californiana è anche il costruttore dei 4 RS-25 che spingono il core centrale costruito da Boeing. Questi ultimi sono gli endoreattori a idrogeno e ossigeno liquido utilizzati in precedenza nel programma Shuttle. Dagli RS-25, l’azienda ha sviluppato gli RS-68, una versione semplificata per l’utilizzo “expandable”, oggi utilizzati nei booster del Delta IV.
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