Forse già nel 2021, Tom Cruise potrebbe diventare il primo attore a girare un film nello spazio. Nel frattempo, la prima grande produzione cinematografica è stata realizzata sulla ISS in collaborazione con la NASA, è intitolata Space Explorers: the ISS Experience ed è stata pubblicata grazie all’enorme lavoro di Felix & Paul Studios per raccontare il vissuto quotidiano degli astronauti (tra cui anche il comandante Luca Parmitano) alle prese con la meraviglia ed i pericoli dell’esplorazione spaziale.

Space Explorers: The ISS Experience è pensato per essere fruito in realtà virtuale su visori Oculus Quest e Rift, dove è già disponibile per la visione, ma sono state realizzate versioni adattate anche per mobile, cinema e schermi a cupola puntando a fornire al pubblico una grande varietà di esperienze.
Il documentario è stato realizzato dalla Felix & Paul Studios Space, una divisione degli studios principali, nata per occuparsi specificatamente della ripresa nello spazio, processo che ha richiesto un notevole salto di qualità per adattare l’intero processo alle sfide dell’ambiente extraterrestre.
Prima di tutto le videocamere. I modelli Z CAM V1 Pro, nate dalla collaborazione con Z CAM e Nanoracks, sono state adattate per la certificazione per l’invio nello spazio e per operare a gravità ridotta, riducendone peso e dimensioni adeguandole all’uso negli spazi angusti della ISS. Capaci di registrare in 8K 3D-360°, le videocamere sono state progettate sia per uso intraveicolare (IVA) che extraveicolare (EVA), anticipando la possibilità di impiegarle nei futuri viaggi nel deep space.

Hardware, software e processi innovativi
L’innovazione non ha interessato solo l’hardware, ma ha spinto i produttori ad ottimizzare profondamente l’intero processo di creazione dei contenuti. E’ stata snellita la pipeline di lavoro per compensare la gestione da remoto, massimizzando il tempo speso dal personale a bordo della ISS e minimizzando la quantità di dati trasferiti. Prima di ricevere la strumentazione, gli astronauti sono stati dettagliatamente istruiti per gestire al meglio il setup di hardware e software. Allo stesso tempo, un team di supporto terrestre ha avuto la possibilità di valutare un’anteprima della scena prima della registrazione vera e propria, perfezionando esposizione e posizione delle videocamere.
In questa prima fase, sono state registrate ben 200 ore di contenuti audiovisivi, montabili e adattabili alle diverse piattaforme con grande flessibilità in post-produzione sulla Terra, ed è solo l’inizio. Durante il 2021 vedranno la luce altri 3 episodi, sempre in realtà virtuale, previsti in primavera, estate e autunno, coprendo l’evoluzione cronologica della vita a bordo della Stazione Spaziale e offrendo così una visione quanto più trasversale e completa dell’esperienza degli astronauti, comprese riprese all’esterno della ISS.

Lo spazio è ancora un’esperienza diretta per pochi. Grazie alle nuove tecnologie come la realtà virtuale possiamo però impegnarci ad abbattere le distanze e sentirci tutti più vicini e partecipi ad una delle più grandi imprese dell’umanità. E magari, un giorno, questa stessa tecnologia potrebbe servire agli astronauti per riassaporare la bellezza della Terra in rotta verso nuovi mondi.
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