Per la quarta volta in questo 2020 (IFA, Demo-2, Crew-1 ) parte una Dragon V2. Questa volta è però utilizzata per portare rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il Falcon 9 con sulla cima la capsula è partito dalla rampa di lancio 39A il 6 dicembre alle 17:17, rilasciando la Dragon in orbita circa 12 minuti dopo. La capsula dovrebbe raggiungere la sua destinazione lunedì 7 dicembre, verso le 19. Come avviene per la versione Crew, la nuova Dragon Cargo attraccherà autonomamente all’IDA-3 del Nodo 2, mentre Resilience, la Dragon di Crew-1, è attraccata all’IDA-2, sempre dello stesso modulo.
Con questo lancio ha inizio la missione CRS-21 (Commercial Resupply Services) per rifornire la ISS di viveri, nuovi esperimenti e nuova strumentazione. Ora la capsula rimarrà nello spazio per circa un mese, per poi far ritorno a Terra con un ammaraggio al largo della Florida a gennaio.
Questa missione sancisce anche l’inizio della seconda fase del programma CRS della NASA, una serie di contratti stipulati con diverse aziende per rifornire la ISS. La selezione delle compagnie che avrebbero fatto parte di questa seconda parte del programma iniziò nel 2014 e finì nel 2016. L’agenzia americana ha stanziato 2.6 miliardi di dollari per finanziare: il Dream Cheaser della Sierra Nevada Corporation, la Dragon di SpaceX ed la Cygnus della Orbital ATK. Ogni azienda dovrà completare 6 missioni, per poter supportare la ISS fino al 2024. La nuova Cargo può essere riutilizzata fino a 5 volte, rispetto alle 3 della prima versione. SpaceX potrà quindi completare tutto il secondo contratto CRS con solo due capsule Dragon Cargo.
La nuova Cargo Dragon
Il pensionamento della vecchia Dragon è avvenuto il 7 aprile di quest’anno, quando l’ultima capsula è ammarata alla fine della missione CRS-20. La nuova Dragon Cargo può sembrare uguale alla versione Crew, ma presenta molte differenze, sia all’interno che all’esterno.

Un importante elemento assente sulla Cargo Dragon è il Lauch Escape System (LES), utilizzato per portare in salvo l’equipaggio in caso di problemi al Falcon 9. Tale sistema è composta da 8 motori SuperDraco, non presenti sulla capsula per i rifornimenti, poiché si tratta di un sistema non necessario. Il peso risparmiato dall’assenza di tali motori può essere sfruttato per un carico maggiore.
Esternamente, si può notare come manchino anche i finestrini, situati ai lati del portellone utilizzato solamente a Terra per accedere alla capsula. Anche il trunk, la sezione cilindrica dotata di radiatori e pannelli solari, ha subito una leggera modifica. Su questa componente infatti sono presenti solo 2 “pinne”, al posto delle 4 della versione Crew. È possibile che l’assenza di 2 ali sia legata proprio al fatto che non ci sono i SuperDraco. Probabilmente, le ali servono anche per stabilizzare il flusso d’aria durante la manovra di aborto durante il volo e rendere la fuga della capsula più stabile. Non dovendo eseguire questa manovra, la Cargo Dragon ne possiede solo 2.
È all’interno però che la Dragon è stata maggiormente modificata. Per fare posto al carico sono assenti sia i sedili che gli schermi touch utilizzati dagli astronauti per controllare la capsula. I tecnici hanno rimosso anche il sistema di supporto vitale, alcune componenti dell’avionica e per il controllo della temperatura.

Tutte queste modifiche hanno permesso a SpaceX di aumentare la capacità di volume di carico della Dragon del 20% rispetto al modello precedente. Aumenta invece del 50% la capacità di trasportare carichi scientifici. Grazie alla passerella di accesso della rampa 39A, utilizzata dagli astronauti, vi è anche la possibilità di aggiungere carichi all’ultimo momento. Questo accesso potrà essere utilizzato in caso di carichi deperibili, come cibi freschi, o con animali per esperimenti.
Il Falcon 9 B1058 torna a lanciare per la NASA
Il Falcon 9 selezionato per questa missione è quello con numero di serie B1058. SpaceX lo ha utilizzato per la prima volta per portare in orbita la Dragon con a bordo Bob Behnken e Doug Hurley il 30 maggio scorso. Proprio per questa ragione è il primo, ed attualmente unico booster, che presenta su un fianco la scritta NASA. Nel video seguente un replay della partenza.
Liftoff! pic.twitter.com/pgk24cph9e
— SpaceX (@SpaceX) December 6, 2020
Il B1058 ha successivamente portato in orbita il 20 luglio anche il satellite ANASIS-2, per conto della Corea del Sud e 60 satelliti Starlink il 6 ottobre. Si tratta quindi del quarto volo di successo per questo Falcon 9, tutti completati con successo e in appena 190 giorni. Nel seguente video si vede invece il modulo Bishop, all’interno del Trunk della capsula Dragon, filmato dal secondo stadio del Falcon 9.
Dragon separation confirmed; the spacecraft is on its way to the @space_station. Autonomous docking tomorrow at approximately 1:30 p.m. EST pic.twitter.com/NJhm7q7PP7
— SpaceX (@SpaceX) December 6, 2020
È la prima volta che la NASA concede il via libera per utilizzare un booster con così tanti voli alle spalle. Durante le precedenti missioni CRS infatti, era stato riutilizzato un Falcon 9 che aveva volato solamente una volta prima di una nuova missione. Dopo poco più di 8 minuti e mezzo, il B1058 ha fatto ritorno con successo sulla chiatta Of Course I Still Love You, situata a 622 km dalla rampa di lancio. A differenza delle missioni con la vecchia Dragon, il Falcon 9 non ha potuto effettuare un ritorno direttamente sulla terraferma. Ciò è dovuto alla differenza di peso delle due diverse capsule.
La prima Dragon infatti, aveva un massa di circa 4201 kg meno della metà dei 9525 kg della nuova versione. Il peso eccessivo e la diversa traiettoria di volo, non consentono al Falcon 9 di avere carburante a sufficienza per ritornare sulla Landing Zone di Cape Canaveral. SpaceX quindi è costretta a dover utilizzare le chiatte.

Con questo volo SpaceX raggiungerà lo storico traguardo di avere due capsule Dragon attraccate alla ISS contemporaneamente. Lo fa durante un anno che passerà senza che almeno una capsula di SpaceX sia attraccata alla Stazione.
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