La quinta missione per portare in orbita i satelliti Starlink V1.0 non è partita nelle migliori condizioni. Inizialmente fissato per l’inizio di marzo, il lancio del Falcon 9 è slittato perché il secondo stadio, inizialmente assegnato a questa missione è poi stato utilizzato per il lancio della Dragon CRS-20. Ciò è accaduto a causa di un problema ad una valvola dello stadio superiore, che ha richiesto tempo per essere sistemata.
Starlink-5 è stata riprogrammata al 16 marzo ma il lancio è stato abortito non appena i 9 motori Merlin del Falcon 9 si sono accesi. I computer di bordo avevano registrato un’anomalia nella potenza dei motori e quindi “hanno deciso” di annullare il lancio.
Alle 13:16 del 18 marzo finalmente il Falcon 9, con numero di serie B1048, parte per la sua quinta missione. Tutto sembra andare bene, ma circa 15 secondi prima della separazione tra primo e secondo stadio si nota un bagliore anomalo.
Musk ha confermato su Twitter che c’è stata la perdita di uno dei motori Merlin, che si è spento prima del previsto. Al momento non si conoscono ancora le cause che hanno portato a questo problema.
This sure didn’t look norminal, near first stage MECO. #Starlink pic.twitter.com/FtJ2sX72wK
— Trevor Mahlmann (@TrevorMahlmann) March 18, 2020
Lo spegnimento anticipato del Merlin ha causato problemi durante il rientro, impedendo l’atterraggio del B1048 sulla Of Course I Still Love You. É probabile che lo stesso Merlin che ha ceduto sia stato la causa dell’aborto del 16 marzo, segnalando problemi di potenza. Musk però afferma che per confermare che i due problemi siano collegati sono necessarie ulteriori verifiche. Attualmente non sappiamo che fine abbia fatto il primo stadio ma è confermato che sia andato perso, probabilmente con un impatto distruttivo con l’oceano.
Nonostante la perdita di un motore, il primo stadio ha continuato la sua salita, compensando la spinta mancante con gli altri 8 motori. Il secondo stadio si è invece acceso correttamente ed è infatti riuscito a portare gli Starlink in orbita con successo. Un problema di questo tipo non accadeva dal 7 ottobre 2012 durante la missione CRS-1. Anche in quell’occasione ci fu lo spegnimento anticipato di un Merlin, e anche allora la Dragon riuscì a raggiungere comunque la Stazione Spaziale Internazionale.
Problemi di questo tipo evidenziano l’importanza di sistemi ridondanti e il fatto che i razzi di SpaceX possano permettersi di perdere un motore, e riuscire comunque a portare il carico in orbita.
Successful deployment of 60 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/GZq8sUQ2TP
— SpaceX (@SpaceX) March 18, 2020
Con questa missione, SpaceX ha inoltre riutilizzato i fairing, ovvero le coperture che proteggono i satelliti durante la salita. Quelli utilizzati per Starlink-5 avevano già volato durante la missione Starlink a maggio del 2019. SpaceX ha confermato che oggi sono state recuperate per la seconda volta dopo che si sono posate dolcemente sulla superficie del mare. Le navi dotate di rete MS. Tree e Ms. Chief non sono riuscite ad “acchiapparle” al volo, ma le hanno issate a bordo intatte.
Bisogna ricordare che, nonostante sia molto importante per SpaceX recuperare i propri razzi, si tratta di una missione secondaria. L’obbiettivo del lancio era quello di portare in orbita ulteriori 60 Starlink e ciò è avvenuto alla perfezione.