Parlare di esplosioni in campo aerospaziale non è molto carino, per questo hanno inventato l’acronimo RUD: Rapid Unscheduled Disassembly (disassemblaggio rapido non programmato). Nell’ultimo periodo, RUD ha assunto anche un altro significato per quanto riguarda SpaceX, ovvero Rapid Unscheduled Development (sviluppo rapido non programmato).
Dopo il test di pressurizzazione della Starship Mk1 che ha portato alla sua distruzione, abbiamo assistito ad un rapido cambiamento dei piani per quanto riguardo lo sviluppo di questo nuovo razzo. Senza nessun preavviso, hanno interrotto i lavori sulla Starship Mk2 e 4 e il sito di Cocoa Beach, in Florida è stato chiuso. La forza lavoro è stata ridistribuita, con molti operai trasferiti a Boca Chica, in Texas. Sempre in Florida, gli operai hanno iniziato a costruire un nuovo sito di costruzione lungo la Roberts Road, molto più vicino al Kennedy Space Center e con strade che agevolano il trasporto delle componenti.
Elon Musk su Twitter ha successivamente dichiarato anche il cambio di nomenclatura delle Starship, abbandonando il termine Mk (Mark) per SN (Serial Number ?). Gli operai ora si stanno concentrando sulla realizzazione della SN 1, la prima Starship che dovrebbe effettuare un volo orbitale entro 2 o 3 mesi. É più probabile però che dovremmo aspettarne almeno 4.
We’re now building flight design of Starship SN1, but each SN will have at least minor improvements, at least through SN20 or so of Starship V1.0.
— Elon Musk (@elonmusk) December 28, 2019
Nuove tecniche produttive per Starship
A differenza di quanto successo precedentemente, i test sulle varie componenti verranno effetuati singolarmente e non quando si avrà una struttura unica, come successo con Mk 1. Grazie ad uno sviluppo simile, SpaceX eviterà perdite di tempo e potrà testare molte più parti, apportando sempre qualche miglioria.
Le prime sulla quale si stanno concentrando sono i serbatoi che conterranno ossigeno e metano allo stato liquido. Per ottenere i nuovi serbatoi sono state utilizzate tecniche produttive migliorate rispetto a quelle adottate per Mk 1. Ora i cilindri che comporranno la struttura esterna sono realizzati con un’unica lastra di acciaio inossidabile, riducendo di molto il numero di saldature necessarie alla loro costruzione. Le cupole del serbatoio invece arrivano a Boca Chica preformate, curvate tramite una pressa che esercita 4000 tonnellate di pressione. Le nuove tecniche hanno permesso di ridurre il peso della struttura del 20%.
Bopper: il primo serbatoio distrutto
Il primo serbatoio realizzato, soprannominato Bopper da Baby StarHopper, è stato portato sul pad di lancio di Boca Chica per eseguire un test a rottura. Bopper è stato riempito con acqua fino al suo limite, raggiungendo una pressione di 7.1 bar prima di cedere. Stando alle affermazioni di Musk, il test si è concluso con esito positivo, poiché la pressione durante i voli sarà di circa 6 bar. Per il trasporto umano invece, la struttura dovrà essere ancora migliorata, perché dovrà sopportare una pressione di 8,4 bar, ovvero 1,4 volte superiore alla normale.
Un nuovo nose cone e una struttura misteriosa
All’interno dell’hangar in cui stanno costruendo la nuova SN 1 si è intravisto un nuovo nose cone, la parte superiore della Starship. Questo significa che non utilizzeranno la parte rimasta integra di Mk 1, ma verrà costruita da zero con le nuove tecniche.
Accanto al nose cone è spuntata anche una struttura sferica dalla funzione misteriosa. Fortunatamente su Twitter Musk ci ha detto di cosa si tratti: è un header tank.
La Starship, una volta completata, avrà due serbatoi per l’ossigeno e due per il metano, con due scopi differenti. I serbatoi più grandi verranno utilizzati nelle prime fasi di volo, quando la Starship dovrà raggiungere l’orbita. Completata la sua missione, questi serbatoi principali saranno quasi vuoti e difficili da pressurizzare per portare il combustibile ai motori. Per questo motivo gli ingegneri hanno sviluppato due serbatoi ausiliari, di forma sferica, chiamati header tank, molto più piccoli, e conterranno il combustibile utilizzato per le vasi di rientro e atterraggio della Starship.
Gli header tank verranno posti nella parte superiore della Starship per spostare il baricentro verso l’alto e compensare il peso dei motori Raptor, in modo da rendere più facile il controllo in volo del razzo.
Ormai SpaceX ci ha abituati a rapidi cambiamenti di piani, con soluzioni innovative e spesso inaspettate. Dovremmo aspettare ancora per vedere il primo volo della Starship, ma il design è stato deciso e manca solamente la realizzazione.