A due giorni dalla sua seconda EVA, Luca Parmitano ha completato l’esperimento Analog-1. Il suo compito consisteva nel testare la guida di un rover e dei suoi strumenti dalla stazione spaziale internazionale. La missione è stata progettata e condotta con successo dell’Agenzia Spaziale Europea.
Si tratta di uno dei primi test di questo tipo effettuati sulla ISS, con l’intento di sviluppare tecnologie da utilizzare per le successive esplorazioni spaziali. Solitamente i rover sono guidati da operatori a Terra. A causa delle enormi distanze c’è però molto ritardo tra il comando impartito e l’effettiva esecuzione.

Per esplorazioni come quelle effettuate su Marte, con rover come Curiosity e Opportunity il sistema ha funzionato bene ma ora l’obbiettivo è quello di creare robot in grado di supportare anche l’uomo per le prossime missioni Artemis sulla Luna.
Il piccolo rover della missione Analog-1 si chiama Centaur ed è dotato di due bracci snodabili: uno possiede una telecamera per controllare la zona circostante, mentre il secondo ha sia una telecamera che una pinza per la raccolta di rocce o strumenti. Il pilota del rover potrà affidarsi solamente a ciò che vedrà tramite queste telecamere.
Centaur si trova in un laboratorio dei Paesi Bassi ed è guidato da uno speciale computer sulla ISS. I comandi per la guida sfruttano la tecnologia force-feedback, in questo modo Parmitano riesce a “sentire” le forze che agiscono sul braccio robotico, evitando di impartire comandi che Centaur non può eseguire.
La missione Analog 1 consiste nel superare un percorso ad ostacoli per raggiungere la zona di interesse, raccogliere dei campioni di rocce e poi riportarli alla base. Tutte le manovre sono state eseguite correttamente e l’esperimento si è concluso con successo.
This is the view @astro_luca had on his laptop in the European space laboratory Columbus to teleoperate the #Analog1 rover. Smooth operations! pic.twitter.com/fZXKmJa6v1
— Human Spaceflight (@esaspaceflight) November 18, 2019
In futuro, rover di questo tipo potranno essere utilizzati sulla Luna e controllati dalla stazione spaziale Gateway. In questo modo aiuteranno gli astronauti che scenderanno sulla superficie senza avere problemi legati ai ritardi. Potranno essere utili anche qui sulla Terra, soprattutto nelle zone colpite da disastri, supportando le ricerche e il recupero di feriti o persone in difficoltà.