La missione Parker Solar Probe della NASA ha completato il 19 giugno 2025 il suo 24° perielio in orbita attorno al Sole, toccando nuovamente il record di distanza di soli 6.2 milioni di km dalla superficie solare. Al perielio, la sonda ha eguagliato anche la sua massima velocità di 687 000 km/h, raggiunta precedentemente il 24 dicembre 2024 e il 22 marzo 2025.
Questo successo segna il completamento delle manovre previste nella missione primaria, ma la sonda rimarrà attiva in orbita eliocentrica almeno fino a una revisione programmata nel 2026.
La comunicazione con il team operativo del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), dove la sonda è stata progettata e costruita, è avvenuta il 22 giugno. Durante la fase più vicina al Sole, il veicolo opera in autonomia, senza contatto diretto con la Terra. Il successo dell’operazione è stato confermato con il check-in che ha certificato il buono stato di tutti i sistemi.
Another daring dive by the Sun, complete! 🛰️☀️✅
On Thursday, June 19, NASA’s Parker Solar Probe completed its 24th close approach to the Sun, matching its record distance of 3.8 million miles (about 6.2 million kilometers) from the solar surface and mind-melting top speed of… pic.twitter.com/agzTAGytyK
— NASA Sun & Space (@NASASun) June 23, 2025
Ancora osservazioni ravvicinate per Parker
Questa fase di osservazione molto vicina al Sole, iniziata il 14 giugno e che terminerà oggi, 24 giugno, sta consentendo alla Parker Solar Probe di raccogliere dati unici all’interno della corona solare. Si tratta di una regione dell’atmosfera solare dove la temperatura supera abbondantemente quella della superficie visibile, e che rappresenta ancora oggi una delle principali incognite nello studio del Sole e dei fenomeni che influenzano lo spazio circumterrestre.
Durante il massimo avvicinamento, la sonda si è affidata al suo scudo termico in carbonio, chiamato Thermal Protection System, che ha permesso di mantenere la strumentazione a temperature operative affrontando esterni stimati tra gli 870 e i 930 gradi Celsius. La prossimità al Sole ha offerto alla sonda un’occasione unica per osservare da vicino il vento solare, le eruzioni e i brillamenti, mentre il Sole si trova nel momento di massima attività del suo ciclo undecennale.
Questi dati sono essenziali per comprendere l’origine del meteo spaziale e per migliorare le previsioni degli eventi che possono disturbare satelliti, voli aerei e infrastrutture elettriche sulla Terra. La conoscenza delle dinamiche solari diventa anche fondamentale per garantire la sicurezza degli astronauti nelle missioni verso la Luna e Marte, contribuendo alla definizione di strategie operative e di protezione.
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