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| On 5 mesi ago

Separati correttamente in orbita i due satelliti della missione Proba-3 dell’ESA

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Alle 00:00 italiane del 15 gennaio 2025 è avvenuta con successo la separazione dei due satelliti della missione Proba-3 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

I due satelliti, un telescopio chiamato Coronagraph Spacecraft (CSC) e un occultatore chiamato Occulter Spacecraft (OSC), che costituiscono insieme un innovativo coronografo, erano stati lanciati lo scorso 5 dicembre 2024 su un razzo indiano PSLV-XL dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, in India.

Al momento del lancio erano impilati l’uno sopra l’altro in posizione verticale nel fairing del razzo, e per sei settimane sono rimasti attaccati, in un’orbita altamente ellittica attorno alla Terra. I due satelliti erano tenuti insieme da un clamp-band, una cintura stretta attorno a due anelli metallici, ciascuno attaccato a un satellite. Una volta rilasciata, i due satelliti hanno iniziato ad allontanarsi lentamente l’uno dall’altro. La separazione è avvenuta mentre volavano a 60 000 km di altezza, alla velocità di 1 km al secondo.

Verso la configurazione operativa di Proba-3

Ora è previsto che i due satelliti si allontanino fino a 50 km l’uno dall’altro. Nel corso della prossima settimana, il team di missione determinerà le loro posizioni relative. Successivamente, i loro sistemi di propulsione saranno utilizzati per fermare la deriva, e riportare i satelliti in una configurazione stabile e sicura.

Questa configurazione, che sarà raggiunta tra circa due mesi, corrisponde a una formazione in cui i due satelliti di Proba-3 voleranno a 150 m di distanza l’uno dall’altro, e dovranno mantenere la loro posizione relativa entro 1 millimetro, per un massimo di sei ore alla volta. La distanza sarà mantenuta da una serie sofisticata di sistemi di propulsione e navigazione, che lavorano insieme in modo autonomo.

I satelliti Proba-3 accoppiati avranno un’orbita altamente ellittica con un apogeo di circa 60 000 km e un perigeo di 600 km. Le osservazioni del Coronagraph Spacecraft sono basate sulla formazione di un’eclissi artificiale tra i due satelliti e sugli esperimenti di volo in formazione attiva che si svolgono all’apogeo, mentre la formazione passiva si svolge mentre i satelliti ruotano più vicino alla Terra. Credits: ESA – P. Carril, 2013

La missione dimostrerà di riuscire a raggiungere questo livello di precisione, e a creare eclissi solari artificiali in orbita. Il satellite occultatore infatti proietterà un’ombra sullo strumento ottico principale dell’altro, consentendogli di studiare la corona solare.

Sensori multipli, tra cui un sistema laser, faranno in modo che l’ombra di soli 8 cm creata dal disco occultante rimanga sul sensibile strumento coronografo posizionato a 150 metri di distanza. In questa precisa configurazione, i due satelliti imiteranno un unico, gigantesco veicolo spaziale.

L’inizio della fase operativa della missione è previsto per marzo 2025.

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