L’Agenzia Spaziale Europea ha comunicato il consorzio di aziende scelto per sviluppare il primo esperimento europeo di estrazione dell’ossigeno dalla regolite lunare. Il consorzio sarà guidato dalla divisione inglese di Thales Alenia Space e comprende AVS, Metalysis, Open University and Redwire Space Europe come partner. Tutte queste realtà si trovano nel Regno Unito.
L’obbiettivo di questo esperimento sarà estrarre un minimo di 50-100 grammi di ossigeno, raggiungendo un’efficacia del 70% sul totale di ossigeno presente. Questo vuol dire che non sono imposti limiti sulla dimensione e massa del campione. Esse dipenderanno infatti dalla quantità di ossigeno presente, quantità che varia in base alla posizione da cui esso viene raccolto. L’ESA ha inoltre imposto come limite che l’intero esperimento, fra raccolta, analisi ed estrazione, dovrà essere eseguito in una giornata lunare, cioè in meno di 15 giorni.
Quando arriverà?
Un’altra richiesta dell’ESA su questo sistema è stata la versatilità. Tutto l’esperimento dovrà essere leggero, di piccole dimensioni e funzionare con una bassa quantità di corrente. In questo modo si potrà montarlo su qualsiasi lander disponibile, e in futuro replicarlo in modo più facile. Non è ancora stato definito quindi un lander in cui montare questo esperimento, e quindi nemmeno una data possibile di lancio.
Le occasioni in ogni caso non mancheranno, dato l’affollamento di missioni per la Luna previste per i prossimi anni. L’ESA ha comunicato che questo esperimento potrà essere comunque montato sul European Large Logistics Lander (EL3). Questo è un lander in sviluppo dall’ESA con previsioni di lancio verso la fine di questo decennio. EL3 è pensato per essere uno dei lander cargo più grandi di questa prima generazione di mezzi lunari. Attualmente il progetto prevede un carico utile verso la superficie lunare di 1500 kg. Per confronto, i lander del programma CLPS della NASA trasportano quasi tutti un carico di qualche centinaio di kg.
Perché estrarre ossigeno dalla regolite lunare?
Uno degli obbiettivi a lungo termine dell’esperimento dell’ESA è quello di validare la possibilità di estrarre quantità industriali di ossigeno dalla regolite lunare. È già infatti confermato che questo tipo di estrazione è tecnicamente possibile. Non resta che farlo direttamente sulla Luna. Ricavare ossigeno sulla Luna, verrà fatto principalmente per due motivi. Il primo è per ricavare propellente per razzi. In questo modo sarà prima di tutto più conveniente raggiungere la Luna, dato che non si dovrà portarsi dietro il propellente per tornare a casa. In futuro, il nostro satellite naturale diventerà poi una vera e propria stazione di servizio per raggiungere località più lontane nel sistema solare.
Il secondo motivo è per usare l’ossigeno come fonte di rifornimento di aria respirabile per gli astronauti sulla Luna. In questo modo si renderanno gli avamposti lunari sempre più indipendenti. La fonte principale di ossigeno sulla Luna rimane per ora il ghiaccio presente sul fondo dei crateri al Polo Sud, meta delle prime missioni con astronauti del Programma Artemis. Estrarlo dalla regolite porterebbe però le future missioni a essere meno vincolate alla zona geografica. Inoltre, si tratterebbe di una fonte di approvvigionamento di backup rispetto al ghiaccio del Polo Sud.
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