• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Ecco perché abbiamo visto aurore in Italia, e potremmo vederne ancora

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Ottobre 11, 2024
in Approfondimento, Astronomia e astrofisica, News, Scienza
Fenomeno aurorale in Piemonte il 10 ottobre 2024.

Fenomeno aurorale in Piemonte il 10 ottobre 2024.

Condividi su FacebookTweet

Il 10 ottobre 2024, una tempesta geomagnetica di livello G4, ovvero “severa”, ha interessato la Terra, provocando aurore e archi aurorali visibili a latitudini inusuali, come l’Italia.

Lo spettacolo è stato il risultato di un’espulsione di massa coronale (CME) emessa dal Sole il 9 ottobre, generata da un brillamento X1.8 (ovvero classe X, la massima), e che ha raggiunto il nostro pianeta il giorno dopo. Le particelle cariche emesse dal Sole hanno interagito con il campo magnetico terrestre, generando forti disturbi geomagnetici e creando le condizioni ideali per l’osservazione delle aurore anche a latitudini molto basse.

In particolare, l’indice Kp, che misura l’attività geomagnetica su una scala da 0 a 9, ha superato il livello 7 e in alcuni Paesi ha raggiunto anche il livello 8, segnalando una tempesta geomagnetica intensa.

Oltre all’effetto visivo delle aurore, l’evento ha avuto delle ripercussioni sulle infrastrutture tecnologiche, come le reti elettriche e le comunicazioni satellitari, che in alcune zone sono state influenzate dai disturbi magnetici creati dalla tempesta.

Lo Space Weather Prediction Center del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) aveva previsto la possibilità di una tempesta geomagnetica abbastanza intensa da produrre aurore boreali visibili anche alle latitudini italiane, considerando la quantità di materia espulsa e la direzione del flusso di plasma solare in seguito alla CME.

G4 levels reached again! CME progression will continue overnight with periods of weakening and some escalation possible in geomagnetic storm levels. The G4 Watch remains in effect for 11 Oct and all applicable warnings remain in place. Visit https://t.co/YLUbTRMxS6 for the latest pic.twitter.com/rthy2vufUe

— NOAA Space Weather Prediction Center (@NWSSWPC) October 10, 2024

Cos’è una tempesta geomagnetica?

Una tempesta geomagnetica si verifica quando particelle ad alta energia provenienti dal Sole, come quelle trasportate da una CME, interagiscono con il campo magnetico terrestre. Durante un’espulsione di massa coronale infatti, una grande quantità di plasma e particelle cariche viene gettata nello spazio. Quando queste particelle raggiungono la Terra, possono comprimere la magnetosfera e disturbare il campo magnetico, causando fluttuazioni geomagnetiche intense.

Mercoledì 9 ottobre 2024 la macchia solare AR 3848 ha prodotto una grande brillamento solare di classe X1.8, che ha provocato un blackout radio moderato (categoria R2) nella metà della Terra esposta al Sole.

Il 10 ottobre, l’espulsione di massa coronale proveniente dal brillamento ha impattato il campo magnetico terrestre con una tale forza da generare una tempesta geomagnetica severa, portando l’indice Kp a superare il livello 7.

Quando l’indice Kp raggiunge questi valori, le probabilità di osservare aurore boreali aumentano significativamente anche a latitudini più basse, come nel caso dell’Italia.

Evoluzione dell'indice Kp tra il 9 e il 12 ottobre 2024. Credits: NOAA SWPC
Evoluzione dell’indice Kp tra il 9 e il 12 ottobre 2024. Credits: NOAA SWPC

Le aurore e le SAR

Le aurore si formano quando le particelle cariche provenienti dal vento solare colpiscono l’atmosfera terrestre, in particolare la ionosfera, eccitando gli atomi di ossigeno e azoto. Questa interazione genera emissioni luminose visibili, i cui colori variano dal verde al rosso in base alla tipologia di gas e all’altitudine.

Durante tempeste geomagnetiche intense, come quella del 10 ottobre, si possono osservare anche fenomeni come le SAR (Stable Aurora Red arcs). Le SAR sono archi luminosi stabili e di colore rosso, che si formano a latitudini più basse rispetto alle aurore tradizionali.

A differenza delle aurore vere e proprie, le SAR non sono direttamente causate dall’impatto del vento solare, ma sono generate dal riscaldamento di particelle nell’alta atmosfera, in particolare nella termosfera.

Nella notte del 10 ottobre, le immagini catturate dalle webcam nelle regioni settentrionali italiane mostrano strutture luminose che sembrerebbero essere principalmente SAR, con le aurore più intense comunque visibili più a nord. Le SAR sono caratterizzate dalla loro stabilità e persistenza nel tempo, e non presentano le rapide variazioni di forma e intensità tipiche delle aurore tradizionali.

In Italia, questi archi rossi sono stati osservati principalmente nelle zone di montagna, come le Alpi, ma anche in Pianura Padana, offrendo uno spettacolo raro e particolarmente suggestivo.

Esempio di arco aurorale nella zona di Cuneo la sera del 10 ottobre 2024.
Esempio di arco aurorale nella zona di Cuneo la sera del 10 ottobre 2024.

Aurore a basse latitudini. Perché?

Le aurore viste in Italia sono un evento straordinario e raro. Solitamente, questi fenomeni naturali si verificano nelle regioni polari, a causa della geometria del campo magnetico terrestre, che vede una maggiore concentrazione delle particelle energetiche provenienti dal sole nelle cosiddette fasce di Van Allen, a latitudini settentrionali.

È dunque raro osservare le aurore al di sotto del 50simo parallelo, ancor di più del 45esimo, ma durante tempeste geomagnetiche particolarmente intense, le aurore possono essere visibili anche a latitudini molto basse.

In questo caso, infatti, il forte impatto della CME ha portato l’attività geomagnetica a livelli tali da permettere la visione delle aurore in diverse regioni italiane, come la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e persino in alcune zone della Toscana. Il cielo si è tinto di colori brillanti, dal verde al rosso, regalando uno spettacolo straordinario che ha catturato l’attenzione di appassionati di astronomia e fotografi.

Aurora vista dalla Toscana la sera del 10 ottobre 2024.
Aurora vista dalla Toscana la sera del 10 ottobre 2024.

Le vedremo ancora?

In Italia, episodi di aurore visibili a latitudini così basse sono rari, eppure l’ultimo è avvenuto solo lo scorso maggio, durante la Grande Tempesta del 10-12 maggio 2024. Tali eventi dipendono in gran parte dall’attività solare, e ora, dopo i fenomeni aurorali del 10 ottobre, molti si chiedono se ci saranno altre opportunità di osservare questo fenomeno nei prossimi giorni.

La possibilità dipende dall’evoluzione dell’indice Kp, che monitora l’attività geomagnetica. Attualmente, l’indice è in diminuzione, segnalando un’attenuazione della tempesta geomagnetica. Tuttavia, potrebbe rimanere sufficientemente elevato da permettere l’osservazione di aurore nelle regioni settentrionali anche oggi, 11 ottobre.

Con il Sole che si avvicina al massimo del ciclo solare 25, previsto per il 2025, le tempeste solari e con esse le tempeste geomagnetiche intense stanno diventando più frequenti, aumentando le probabilità di eventi aurorali a latitudini basse. Monitorare costantemente l’indice Kp e consultare piattaforme come Space Weather Live permetterà di rimanere aggiornati sulle previsioni aurorali e sulle possibilità di assistere nuovamente a questo spettacolare fenomeno naturale, anche in Italia.

Se ti piace quello che stai leggendo, puoi entrare nella community di Astrospace ORBIT. Qui avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, oltre che ad offerte sul nostro Shop, alla registrazione delle nostre live e soprattutto, a tutti i nuovi progetti a cui stiamo lavorando per i prossimi mesi. Oltre a questo, supporterai il lavoro di divulgazione e giornalismo spaziale della redazione di Astrospace.it.



© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: auroraaurora polaretempesta geomagneticaTempesta solare

Potrebbe interessarti anche questo:

La tempesta solare del maggio 2024 ha creato due fasce di radiazione extra, inserite tra le due cinture Van Allen permanenti. Una delle nuove fasce, mostrata in viola, includeva anche protoni. Credits: NASA/Goddard Space Flight Center/Kristen Perrin

Scoperte due fasce temporanee di particelle cariche attorno alla Terra

Febbraio 7, 2025
Fenomeni aurorali dell'1 gennaio 2025.

Aurore e SAR viste anche in Italia l’1 gennaio, per una tempesta geomagnetica severa

Gennaio 2, 2025
In alto a destra, il brillamento di classe X1.1 emesso dal Sole il 29 dicembre 2024, con un picco massimo alle 8:18 italiane, dalla regione attiva AR3936. Credits: GOES/NOAA/SWPC

Il Sole ha emesso una serie di potenti brillamenti. Possibile tempesta geomagnetica il 31 dicembre

Gennaio 3, 2025
Brillamento solare di classe X9.0, la più potente dell'attuale ciclo solare, verificatasi il 3 ottobre 2024 e ripresa dal Solar Dynamics Observatory in luce UV estrema. Credits: NASA/SDO

Il Sole ha emesso il più potente brillamento dell’attuale ciclo solare

Ottobre 4, 2024
Rappresentazione artistica del satellite Gaia della NASA. Credits: B. Fugate/ESO

Il satellite Gaia dell’ESA è stato danneggiato da un micrometeoroide e dalla tempesta solare

Luglio 17, 2024
Le aurore causate dalla recente tempesta solare su Marte, catturate dall'orbiter MAVEN sul lato notturno del pianeta nell'UV. Credits: NASA/Università del Colorado/LASP

Marte è stato investito di radiazioni e illuminato dalle aurore durante un’intensa tempesta solare

Giugno 11, 2024
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

I più letti

  • Ship 35 starship

    La FAA rilascia a SpaceX i permessi per il nono volo di Starship, ma con riserva

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX ha un primo prototipo di Starship per eseguire i trasferimenti di propellente

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone Starlink come alternativa al GPS

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Iniziata una pausa delle comunicazioni con le sonde Voyager. Durerà fino a febbraio 2026

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Mag 20
Maggio 20 @ 10:00 am - Maggio 22 @ 4:00 pm

Space Meetings Veneto 2025

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162