La NASA ha annunciato che alle 22:00 italiane di oggi, 4 giugno 2024, il team del telescopio spaziale Hubble terrà una conferenza stampa sullo stato del telescopio spaziale. In particolare, verrà dato un aggiornamento sulle sue operazioni. Nel corso della conferenza interverranno Mark Clampin, direttore della Divisione Astrofisica e della Direzione Missioni Scientifiche della NASA, e Patrick Crouse, project manager di Hubble presso il NASA Goddard Space Flight Center.
La notizia arriva tre giorni dopo che la NASA ha annunciato che Hubble è entrato ancora una volta in safe mode, il 31 maggio, a causa di letture errate provenienti da uno dei suoi ultimi tre giroscopi che ancora funzionavano.
I giroscopi misurano la velocità di rotazione del telescopio, e fanno parte del sistema che determina la direzione in cui esso punta. Entrando in modalità provvisoria, Hubble ha interrotto le operazioni scientifiche, come già è accaduto lo scorso 23 aprile 2024 e per tre volte di seguito a novembre 2023.
Nell’annuncio della conferenza stampa di stasera, la NASA ha scritto: “Hubble will continue making discoveries, working with other observatories such as the agency’s James Webb Space Telescope, throughout this decade and into the next“.
Tuttavia, non è comune che l’Agenzia tenga conferenze video riguardanti Hubble, preferendo la pubblicazione di press releases online o di post di aggiornamento sul blog NASA, e soprattutto non è comune che intervengano personalità come Clampin e Crouse. Dovremmo preoccuparci?
Seguiremo la conferenza e pubblicheremo su Astrospace.it e sul canale telegram un aggiornamento appena sarà comunicato dalla NASA.
Siamo alla fine?
Siamo a giugno 2024, e 34 anni dopo il suo lancio, Hubble ha superato di gran lunga la sua missione originale e il tempo di funzionamento previsto. Questo grazie a cinque missioni di servizio dello Space Shuttle, che hanno inviato astronauti a riparare i suoi strumenti tra il 1993 e il 2009, per installare aggiornamenti ed effettuare le modifiche necessarie a, letteralmente “allungargli la vita”.

Attualmente, il telescopio è in buona salute e prosegue le sue operazioni di routine, dopo decenni di lavoro in aree che vanno dall’espansione dell’Universo alle strutture cosmiche, dagli esopianeti ai corpi del Sistema Solare.
Tuttavia è chiaro che Hubble non può continuare così per sempre. Specialmente senza più nessuna missione di servizio che lo aggiorni: strumenti e sistemi stanno invecchiando, il telescopio sperimenta periodicamente il safe mode a causa del sistema di giroscopi.
Inoltre, nel tempo la sua orbita sta progressivamente decadendo a causa della resistenza atmosferica: dai 600 km a cui orbitava nel 1990, attualmente si trova a circa 525 km. La data esatta in cui Hubble non potrà più rimanere in orbita dipenderà da quanto è attivo il Sole e dal suo impatto sull’atmosfera superiore. Attualmente si stima che un rientro atmosferico naturale per Hubble avverrà tra il 2028 e il 2040, con una probabilità del 50% che rientri entro il 2037.
Si prevede che gli strumenti e i sottosistemi primari di Hubble, come i pannelli solari e le batterie, continueranno a funzionare durante l’ultima parte degli anni ’20 e forse fino al 2030, ma è evidente che va presa una decisione sul destino del telescopio, sia nel breve termine che nel medio/lungo termine.
I giroscopi di Hubble: il problema si ripete
Attualmente, al di là della buona salute, a interrompere spesso le operazioni di Hubble è uno dei suoi giroscopi.
I giroscopi di Hubble sono dispositivi che aiutano gli scienziati ad assicurarsi che il telescopio punti sempre nella direzione corretta. Si tratta di piccoli cilindri, all’interno dei quali si trova un galleggiante che gira migliaia di volte al minuto, senza interruzioni. Due fili sottilissimi misurano qualsiasi cambiamento nella rotazione e la trasformano in un segnale elettrico, poi immesso nei computer, che dicono alle ruote di reazione del telescopio come e quando muoversi.
I giroscopi agiscono quindi come un sistema di bilanciamento ultra accurato, che aiuta il telescopio a muoversi nel modo più preciso possibile. Da quando è stato lanciato nel 1990, Hubble ha utilizzato una serie di giroscopi, comprese alcune sostituzioni. Durante la quinta e ultima missione di servizio dello Space Shuttle, nel 2009, ne sono stati installati a bordo sei nuovi.

Al momento solo tre dei sei installati nel 2009 sono operativi. Uno dei tre è malfunzionante, provoca letture errate e che più volte in questi mesi ha obbligato Hubble a entrare in modalità provvisoria.
La nota positiva di tutto questo è che Hubble non ha davvero bisogno di tutti e tre i giroscopi per funzionare. Come accennato dalla stessa NASA mesi fa, una possibile soluzione ai problemi del telescopio potrebbe essere la riconfigurazione dell’intero satellite per lavorare con un solo giroscopio, spegnendo quello difettoso e tenendo il terzo ancora funzionante come riserva. Certo, la modalità con un giroscopio può limitare in una certa misura le osservazioni scientifiche. Ma Hubble continuerebbe a operare. Se non altro nel breve termine.
Una missione verso Hubble? Ora sembra più difficile
Ma cosa fare per contrastare il decadimento orbitale? Negli ultimi anni, la NASA ha avanzato l’idea di lanciare una missione di servizio che potesse portare Hubble su un’orbita più alta e più stabile. Ciò aiuterebbe a prolungare la vita del telescopio, e consentirgli di continuare a fare scienza per almeno altri due decenni.
Uno studio è stato effettivamente condotto da SpaceX tra il 2022 e il 2023, per studiare la fattibilità di questa operazione con una capsula Crew Dragon. Lo studio ha coinvolto SpaceX e l’astronauta miliardario Jared Isaacman e prevedeva una missione finanziata privatamente, senza nessun costo governativo. Isaacman aveva suggerito, sempre a fine 2022, questa missione come la seconda del Polaris Program. Il concept di base della missione implicava l’attracco di una Crew Dragon ad Hubble, possibilmente utilizzando un meccanismo di cattura installato durante l’ultima missione di servizio dello Space Shuttle nel 2009, e l’innalzamento della sua orbita.
Lo studio è durato sei mesi ed è terminato nei primi mesi del 2023, tuttavia né la NASA né SpaceX si sono pronunciate sui risultati o sui prossimi passi. Sembra però difficile che stasera la NASA possa dare un annuncio riguardante questa missione, visto che la conferenza stampa arriva dopo l’ennesima modalità provvisoria del telescopio.
E considerati tutti i problemi di budget che l’Agenzia si sta trovando ad affrontare. Negli ultimi mesi il Science Mission Directorate della NASA ha un grave problema di bilancio. Non ci sono abbastanza soldi per tutte le missioni già in corso o in progettazione. Anche il telescopio spaziale Chandra subirà forti tagli nella missione, forse addirittura dovrà interromperla. Hubble, un veterano dell’osservazione spaziale del cosmo, potrebbe potenzialmente ritrovarsi tra le vittime delle riduzioni di budget. O forse no?
In teoria tutto è possibile. Tuttavia allo stato attuale delle cose, considerati tutti gli aspetti e il fatto che il contratto di servizio per Hubble protratto nel 2021 scade nel 2026, il sospetto che stasera possano darci cattive notizie inevitabilmente c’è.
Questo il comunicato stampa NASA con l’annuncio della conferenza stampa.