Il 31 maggio Jared Isaacman ha smesso di essere il candidato amministratore della NASA, cioè la persona che il Governo Americano sceglie per guidare l’Agenzia Spaziale. Fino alla votazione del Senato, che decide se il candidato è adeguato, Isaacman era infatti solo la persona nominata e non ancora amministratore. La votazione era fissata per la prima settimana di giugno.
Il cambio di candidato amministratore a pochi giorni dalla votazione al Senato è una cosa mai successa prima, e avvenuta in modo piuttosto “improvviso” e per motivazioni politiche. Sembra infatti che Isaacman non fosse così convinto di poter seguire alla lettera il programma del Presidente, nel quale sono inseriti tagli a missioni spaziali per circa il 24% del budget.
In una nota, la Casa Bianca ha comunicato che:
È essenziale che il prossimo leader della NASA sia completamente in linea con l’agenda America First del Presidente Trump e che il sostituto venga annunciato direttamente dal Presidente Trump a breve.
Attualmente non è stato comunicato ufficialmente se la decisione sia stata presa in seguito a un ritiro di Isaacman, ma secondo il sito americano Spacenews, la decisione è stata del Governo. La notizia del cambio di candidatura per la guida della NASA è stata anticipata il 31 maggio da uno scoop del sito di notizie Semafor, poi confermata dal Governo.
Un ritiro completamente inaspettato
La nomina di Jared Isaacman come amministratore della NASA è stata fatta da Trump a dicembre 2024, molto in anticipo rispetto al passato, quando le nomine per la NASA arrivavano dopo mesi di Governo. Jared Isaacman, seppur una figura inizialmente molto discussa per la sua scarsa esperienza nel settore amministrativo, è stato poi accolto calorosamente dal settore spaziale.
Isaacman è un imprenditore nel settore tecnologico, e un astronauta. Ha volato nello spazio già due volte, entrambe a bordo della capsula Dragon di SpaceX. Sempre con l’azienda di Musk ha finanziato e gestisce il programma Polaris Dawn, che comprende tre missioni nello spazio, una già svolta. Anche per questi motivi è stato spesso giudicato una scelta più di Musk che di Trump per la guida della NASA.
Negli ultimi mesi però, Isaacman ha incontrato ben poche critiche. Ad aprile si è tenuta la votazione alla commissione Scienza e Commercio del Senato, uno step intermedio prima del passaggio alla votazione vera e propria. In quell’occasione Isaacman ha ricevuto supporto non solo dai senatori repubblicani, ma anche da alcuni democratici.
Isaacman ha rilasciato la notte fra il 31 maggio e l’1 giugno una dichiarazione, che si può leggere qui. Rimarca semplicemente l’onore che ha avuto nel ricevere la nomina, e che la NASA necessità di una persona in grado di portare avanti una agenda delicata e importante.
Un’Agenzia sottosopra
La nuova nomina del Governo alla guida della NASA dovrà ora necessariamente passare per una nuova approvazione del Senato, con conseguenti nuove attese alla NASA. All’Agenzia spaziale infatti, la nomina di amministratore è particolarmente attesa, perché diversi programmi, incontri, decisioni, sono messi in pausa fino all’arrivo dell’amministratore.
La NASA inoltre è in particolare difficoltà per via del nuovo bilancio proposto per il 2026, che prevede i più grandi tagli percentuali della storia dell’Agenzia. Tagli ai quali sembrerebbe che Jared Isaacman si sarebbe parzialmente opposto. Questo sembra che sia stato uno dei motivi principali per la sua sostituzione, ma diversi osservatori americani vedono in questa decisione anche un nuovo scontro con Elon Musk, che ha lasciato ufficialmente il suo ruolo al Governo proprio il 29 maggio.