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| On 4 mesi ago

Ingenuity non volerà più. Cosa è successo all’elicottero marziano?

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Ingenuity non volerà più, quasi 1000 giorni dopo essere atterrato su Marte, con 68 voli più dei 5 previsti inizialmente. Ha percorso distanze orizzontali e altezze in volo 14 volte più lunghe del previsto, con alle spalle due ore totali spese librandosi in aria su un altro pianeta…

Nella serata italiana di ieri, 25 gennaio 2024, l’amministratore della NASA Bill Nelson ha annunciato la fine della missione Ingenuity. La decisione è stata presa in seguito alle immagini giunte a Terra dopo il 72esimo volo, durante il quale ci sono stati dei problemi di comunicazione tra l’elicottero e il rover Perseverance. Le immagini hanno mostrato che almeno una pala di uno dei rotori è stata danneggiata durante l’ultimo atterraggio, impedendo ulteriori operazioni. L’elicottero non è più in grado di volare.

Si conclude così lo storico viaggio di Ingenuity, il primo velivolo su un altro pianeta, che ha volato più alto, più lontano e più a lungo di qualsiasi nostra previsione. E che ha dimostrato a pieno le potenzialità dell’ingegnosità umana, aprendo la strada a futuri voli di altri droni nel Sistema Solare, per consentire l’esplorazione non solo su Marte, ma anche oltre.

Il problema di comunicazione del 72esimo volo

Il 6 gennaio, Ingenuity aveva eseguito il suo 71esimo volo su Marte, pochi giorni dopo la conferma del successo del 70esimo volo, un importante traguardo per il piccolo elicottero. Tuttavia, nel corso di questa operazione, Ingenuity ha coperto una distanza orizzontale di soli 71 metri, eseguendo un atterraggio di emergenza prima del previsto, dopo 35 secondi. Stava infatti sorvolando un terreno sabbioso relativamente privo di conformazioni geologiche, come le rocce, che possono essere d’aiuto al suo sistema di navigazione per orientarsi.

Il 18 gennaio, Sol 1035 della missione, era quindi stato programmato un volo verticale, per determinare la posizione di Ingenuity in seguito all’atterraggio di emergenza del volo precedente. Ingenuity si è sollevato dalla superficie marziana, come tutte le 71 precedenti volte. Ha raggiunto un’altitudine massima di 12 metri ed è rimasto in aria per 4.5 secondi, prima di iniziare la discesa a una velocità di 1 metro al secondo verso il suolo.

A circa 1 metro sopra la superficie, Ingenuity ha perso il contatto con Perseverance, che funge da mezzo di comunicazione per l’elicottero. Poiché il rover era fuori dalla visuale del drone, il team di missione l’ha mosso verso quella direzione e ha aumentato la durata delle sessioni di ascolto del segnale. Il 21 gennaio, il JPL ha comunicato di aver ristabilito i collegamenti con l’elicottero marziano.

La pala del rotore danneggiata

Il problema, però, non è stato solo di comunicazione. Le immagini arrivate qualche giorno dopo al JPL hanno dimostrato che almeno una pala del rotore risulta danneggiata. Attualmente non si sa se sono altri i danni ai rotori o al drone, e il JPL sta ancora analizzando i dati dell’ultimo volo per comprendere la causa sia dell’interruzione delle comunicazioni e dell’orientamento di Ingenuity, sia per confermare l’entità del danno e come abbia potuto verificarsi.

Purtroppo, il danno compromette qualsiasi futura possibilità di volo. Ingenuity, infatti, è costituito da una fusoliera rettangolare sospesa sotto una coppia di rotori coassiali, controrotanti, ciascuno indispensabile per consentire la riuscita corretta di un volo.

Scatto che mostra il danno alla pala del rotore di Ingenuity durante l’atterraggio del volo 72. Credits: NASA/JPL-Caltech

La missione si conclude qui. Ma è stata più che un successo

Nel corso di una missione estesa durata quasi tre anni, da quel 3 aprile 2021 in cui Ingenuity ha toccato il suolo di Marte per la prima volta, Ingenuity è stato costantemente sorvegliato e aggiornato. È stato potenziato per avere la capacità di scegliere autonomamente i siti di atterraggio su terreni insidiosi, ha affrontato un sensore morto, si è ripulito dopo le tempeste di sabbia, ha operato da 48 diversi airfields, ha eseguito tre diversi atterraggi di emergenza.

Ed è sopravvissuto al gelido inverno marziano. Ingenuity era stato progettato per funzionare durante la primavera e resistere ai soli primi 5 voli di dimostrazione tecnologica. Non era in grado di alimentare i suoi riscaldatori per tutta la notte, durante i periodi più freddi dell’inverno marziano. Di conseguenza, il computer di volo si bloccava e si ripristinava periodicamente. I cali di tensione hanno obbligato il team di missione a riprogettare le operazioni invernali di Ingenuity per continuare a volare.

Ora che le sue operazioni di volo sono concluse, il team di missione eseguirà i test finali sui sistemi degli elicotteri e scaricherà le immagini e i dati rimanenti nella memoria di bordo dell’elicottero.

Il saluto di Perseverance

Il rover Perseverance è attualmente troppo lontano per fotografare l’elicottero nel suo aeroporto finale. Dopo essere stato spostato di poco per poter ristabilire le comunicazioni con Ingenuity, in seguito ai problemi di comunicazione del 72esimo volo, sta continuando la sua esplorazione diretto verso il bordo ovest del cratere Jezero. Il terreno su cui si trova è impegnativo, perché disseminato di rocce.

E ora, senza Ingenuity ad “aprire la strada” e a sorvolare la superficie marziana per individuare eventuali insidie, la capacità di guida autonoma e gli aggiornamenti futuri di Perseverance saranno indispensabili per la buona continuazione della missione del rover.

Ieri sera, con un tweet anche Perseverance ha salutato il suo fedele compagno di viaggio. A cui un sincero e commosso grazie arriva non solo dal team di missione al JPL, ma anche da tutti noi.

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