Dal 1977 le due sonde Voyager stanno esplorando lo spazio, e sono da quasi un decennio gli unici due oggetti ancora funzionanti che l’Umanità ha spedito fuori dal Sistema Solare. Il JPL negli ultimi mesi ha lavorato per fornire le sonde di due importanti aggiornamenti, che potrebbero estendere la loro vita operativa di alcuni anni.
La prima modifica prevista riguarda il sistema di propulsione, mentre la seconda è un aggiornamento software necessario per evitare che si ripeta la situazione di emergenza del 2022. A maggio dell’anno scorso infatti, la sonda aveva iniziato a inviare a Terra dati errati, impossibili da generare. Il problema era originato dal sottosistema di controllo d’assetto (AACS).
L’AACS di Voyager 1 aveva iniziato a inviare i dati di telemetria tramite un computer di bordo noto per aver smesso di funzionare anni fa; questo computer, danneggiato, ha quindi corrotto in modo casuale i dati, rendendoli privi di senso. La soluzione è stata di per sé molto semplice: un riavvio del sistema e un ritorno alle impostazioni primarie, cioè bypassare e spegnere quel computer danneggiato.
Meno accensioni del sistema propulsivo
Il sistema di propulsione delle due Voyager viene utilizzato solamente per il controllo di assetto. Serve cioè a mantenere l’orientazione della sonda in modo che l’antenna sia puntata sempre verso la Terra. Questo sistema, che funziona dagli anni ’70, potrebbe presto iniziare a dare dei problemi.
Oggetto di preoccupazione è il sistema di condotti che trasportano il propellente nel sistema propulsivo. Queste tubazioni sono molto strette, e a ogni accensione c’è del residuo che viene raccolto proprio all’interno dei condotti. Prima o poi l’accumularsi di questi residui non permetterà più a sufficiente propellente di raggiungere l’uscita. Il JPL non sa quando questo potrebbe verificarsi, quindi ha deciso di muoversi per tempo.
La soluzione, che sarà inviata alla sonda come un aggiornamento del software, è ritardare l’accensione dei propulsori, che si attiveranno meno volte, garantendo movimenti più ampi di 1 grado della sonda, e di conseguenza un puntamento meno preciso. Il JPL ha già previsto che potrebbero perdersi delle comunicazioni nei prossimi anni, ma anche che questo aggiornamento potrebbe garantire fino a cinque anni in più di vita operativa.
Si è quindi scelto di correre il rischio di perdere singoli downlink di dati, ma in cambio di prolungare la vita operativa delle due sonde. Questa soluzione è già stata inviata alle due sonde tramite un aggiornamento, effettuato fra settembre e ottobre.
L’aggiornamento del sistema di controllo d’assetto
Attualmente non è ancora stata chiarita con precisione la causa del problema che si è manifestato a maggio 2022 sul AACS. Il sistema di controllo dell’assetto stava sbagliando i comandi, scrivendoli nella memoria del computer invece di eseguirli. Risolto il problema, il JPL vuole però assicurarsi che non si ripeta, su nessuna delle due Voyager. Questa patch quindi, eviterà che esso si ripresenti, anche senza che ancora si conosca la sua causa precisa.
“Questa patch è come una polizza assicurativa che ci proteggerà in futuro e ci aiuterà a far funzionare queste sonde il più a lungo possibile”, ha dichiarato Suzanne Dodd, responsabile del progetto Voyager del JPL.
L’invio di questo aggiornamento è stato particolarmente testato dal JPL, proprio perché non è sicuro al 100% che non insorgano problemi. Per ulteriore sicurezza esso sarà inviato prima alla Voyager 2, e poi alla Voyager 1. La sonda numero 1 si trova a oltre 24 miliardi di km dalla Terra, mentre la 1 a oltre 19 miliardi di km. I dati della sonda più lontana sono quindi più preziosi.
L’aggiornamento alla prima sonda è stato caricato il 20 ottobre. La NASA eseguirà poi delle letture della AACS per controllare che il caricamento sia corretto, e poi il 28 ottobre invierà un comando per vedere se la patch funziona correttamente.