Il sensore di guida fine, o Fine Guidance Sensor (FGS) del telescopio spaziale Euclid è uno strumento dotato di sensori ottici, che riprendono l’immagine del cielo dai lati del campo visivo dello strumento VIS (Visible Instrument). Il suo compito è garantire il puntamento preciso del telescopio, utilizzando le stelle guida per navigare e inserendone i dati nel sistema di controllo d’assetto.
Purtroppo, durante i primi mesi in orbita ci sono state occasioni in cui il FGS non riusciva a mantenere il corretto puntamento di Euclid. Un problema che ora sembra esser stato risolto, grazie ad un aggiornamento di software arrivato in tempi record. Euclid è quindi pronto a tornare alla fase di verifica delle prestazioni.
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La perdita di puntamento di Euclid
Prima del lancio, il Fine Guidance Sensor era stato rigorosamente testato, ma nulla è paragonabile alle condizioni spaziali reali. I raggi cosmici, radiazioni ad alta energia provenienti dall’Universo e dalle eruzioni solari, a volte causavano la comparsa di artefatti o falsi segnali nelle osservazioni di Euclid. Questi falsi segnali a intermittenza superavano in numero le stelle reali, così il sensore ultra sensibile di Euclid non è riuscito a risolvere gli schemi stellari di cui aveva bisogno per navigare.
Nei casi estremi, Euclid non riusciva a bloccarsi in una posizione precisa mentre osservava un determinato campo stellare. Ciò risultava in un’immagine piena di scie stellari vorticose (in copertina), mentre il telescopio cercava di raggiungere il suo bersaglio, senza riuscirci.
Tutto ciò era decisamente non ottimale per un telescopio come Euclid, che doveva essere ultra preciso. Perciò il team di missione si è immediatamente messo all’opera su un aggiornamento di software. Micha Schmidt, responsabile delle operazioni di Euclid, ha spiegato:
I nostri partner industriali Thales Alenia Space e Leonardo hanno rivisto il modo in cui il Fine Guidance Sensor identifica le stelle. Dopo un grande sforzo e in tempi record, ci è stato fornito un nuovo software di bordo da installare sul veicolo.
Il software è stato testato prima sulla Terra con un modello di Euclid e un simulatore del suo volo nello spazio, poi per dieci giorni in orbita. I segnali erano positivi, poiché sempre più stelle si rivelavano a mano a mano che nuove immagini venivano scattate, immagazzinate e analizzate. A conclusione dei dieci giorni di test, sembra che il problema del puntamento sia stato risolto.
.@ESA_Euclid has come to its (fine guidance) senses🥳🤩
The #DarkUniverse detective has found its ‘lost’ stars as a software patch solves its navigation woes🩹🛰️
Because, how could a mission study the subtle influences of #DarkEnergy and #DarkMatter if the stars look like …… pic.twitter.com/ppqXbv7klL
— ESA Operations (@esaoperations) October 5, 2023
La ripresa della fase di commissioning
Dopo aver considerato i problemi di Euclid, tra cui questo del puntamento, ad agosto l’ESA aveva preso la decisione di interrompere la fase di commissioning, ovvero di verifica delle prestazioni, e di tornare alla messa in servizio. Questo per esser certi di poter effettuare ulteriori test di strumentazione e componentistica e risolvere tutte le questioni problematiche. In particolar modo, quelle inaspettate e che richiedevano maggior attenzione, come il mancato puntamento.
Ora che l’aggiornamento del software è stato installato su Euclid, testato per 10 giorni e dichiarato perfettamente funzionante, Euclid può riprendere definitivamente la fase di commissioning. “Questa fase durerà fino alla fine di novembre” ha detto Giuseppe Racca, Project Manager della missione. “Ma siamo fiduciosi che le prestazioni della missione si dimostreranno eccezionali. E che le regolari osservazioni scientifiche potranno iniziare successivamente”.