Quando l’aria calda si mescola alle colonne d’aria fredda, nella bassa atmosfera, si verificano i diavoli di polvere. Sono un fenomeno che vediamo anche sulla Terra, ma su Marte diventano dei veri e propri mini-tornado.
Sul Pianeta Rosso sono comuni durante i mesi primaverili ed estivi, ma gli scienziati non possono prevedere quando appariranno. Perciò utilizzano i rover Curiosity e Perseverance per monitorare regolarmente tutte le direzioni, scattando immagini in bianco e nero per ridurre la quantità di dati trasmessi a Terra.
A fine agosto, Perseverance ha registrato un diavolo di polvere mentre si muoveva sul cosiddetto Thorofare Ridge, nel bordo occidentale del cratere Jezero. Il video, accelerato 20 volte, è composto da 21 fotogrammi ripresi a quattro secondi di distanza da una delle Navcam. Credits: NASA/JPL-Caltech
Studiando i diavoli di polvere grazie ai rover
Utilizzando i dati delle immagini di Perseverance, il team di missione ha determinato che questo particolare diavolo di polvere si trovava a circa 4 chilometri di distanza dal rover, e si muoveva da est a ovest a circa 19 chilometri orari. Hanno calcolato che la sua larghezza fosse di circa 60 metri.
Nell’inquadratura della telecamera sono visibili solo i 118 metri inferiori del vortice, ma l’ombra che proietta ha permesso agli scienziati di stimare la sua altezza. Se si tratta di una colonna verticale, configurazione comune per questo tipo di vortici, la sua ombra suggerisce che sia alto circa 2 chilometri.
Studiare questo tipo di fenomeno è importante per diversi motivi. Innanzitutto, i diavoli di polvere sono uno dei meccanismi che muovono e ridistribuiscono la polvere attorno a Marte. Inoltre, gli scienziati li studiano per comprendere meglio l’atmosfera marziana e migliorare i modelli meteorologici.