Dopo tre tentativi risultati in un fallimento a causa delle rocce affilate e dei ripidi pendii marziani, finalmente il rover Curiosity della NASA è riuscito a raggiungere un’imponente cresta di detriti, la Gediz Vallis Ridge. Si tratta di una delle ultime caratteristiche lungo le pendici del Mount Sharp a essersi formata, circa tre miliardi di anni fa, durante uno degli ultimi periodi umidi su Marte.
Dal 2014 Curiosity sta risalendo il Mount Sharp, alto 5 chilometri, e scoprendo prove di antichi laghi e ruscelli lungo il percorso. Ora che ha raggiunto questa cresta, ha catturato la formazione in un mosaico panoramico a 360 gradi (in copertina), ottenuto a partire da 136 foto della Mastcam.
Qui potenti colate detritiche hanno un tempo trasportato fango e massi. Nel corso degli anni sono stati erosi dal vento, ma restano testimoni del passato acquatico del Pianeta Rosso. E una delle capsule temporali geologiche più giovani che Curiosity potrà studiare.
11 giorni in cima alla cresta
Curiosity ha trascorso 11 giorni in cima alla cresta di Gediz Vallis, scattando foto e studiando la composizione delle rocce scure che la compongono. Queste rocce hanno evidentemente avuto origine altrove sulla montagna: gli scienziati pensano che siano state trasportate giù dalle pendici superiori, a causa dei flussi di detriti.
Ciò significa che queste rocce forniscono una rara prova del materiale che costituisce la parte superiore della montagna. E Curiosity può esaminarle.
L’arrivo del rover sulla cresta ha anche fornito agli scienziati le prime viste ravvicinate dei resti erosi di una caratteristica geologica nota come debris flow fan (letteralmente “ventaglio di colate detritiche”). Qui i detriti che scorrono lungo il pendio si espandono a forma di ventaglio. Si tratta di una caratteristica comune anche sulla Terra, ma gli scienziati stanno ancora imparando come si formano.
Il geologo William Dietrich, membro del team di missione presso l’Università della California, Berkeley, ha affermato: “I risultati di questa campagna ci spingeranno a spiegare meglio tali eventi non solo su Marte, ma anche sulla Terra, dove rappresentano un pericolo naturale”.
Mentre gli scienziati ancora studiano immagini e dati di Curiosity dalla cresta di Gediz Vallis, il rover si sta già spostando. La sua prossima sfida consiste nel trovare un percorso per il canale di detriti, che possa aiutare i ricercatori a capire come e dove l’acqua un tempo scorresse lungo le pendici del Mount Sharp.