Dopo alcuni giorni di incertezza, i tecnici del JPL sono riusciti a ristabilire completamente i collegamenti con la sonda Voyager 2. Essa era parzialmente disallineata con la Terra, e questo non permetteva all’antenna di rimanere puntata correttamente. Il 4 agosto però, dopo oltre 37 ore dall’invio del segnale, la sonda ha risposto, inviando la telemetria necessaria a confermare il suo status: Voyager 2 è correttamente puntata e la sua traiettoria continua come previsto.
Il problema al puntamento dell’antenna si era originato da un comando errato inviato prima dell’estate, che aveva disallineato l’antenna con la direzione della Terra di soli due gradi. Questo problema si sarebbe risolto ad ottobre, con un aggiornamento programmato del software di bordo, che avrebbe ripuntato la sonda verso Terra.
Il 1 agosto il JPL ha però comunicato che era stato rilevato un “battito cardiaco” della Voyager 2, ciò un piccolo segnale, quasi un rumore, ottenuto durante una scansione di routine eseguita con le antenne del Deep Space Network. Questo rumore ha confermato innanzitutto la buona salute della sonda.
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Gli ingegneri della NASA hanno quindi subito utilizzato questo segnale come “puntamento” per inviarne uno più complesso e mirato, che la sonda avrebbe forse potuto ricevere comunque nonostante il disallineamento. Poiché la Voyager 2 si trova a 19.9 miliardi di km di distanza sono servite 18.5 ore perché il segnale arrivasse alla sonda, e altrettante perché venisse captato a Terra.
Alle 06:29 italiane del 4 agosto infine, il segnale è arrivato, confermando che la sonda è in buona salute, per quanto possa esserlo dopo 40 anni di viaggio nello spazio, e la sua traiettoria continua a essere quella prevista. Problema risolto!
Ora Voyager 2 potrà continuare il suo viaggio interstellare, almeno per altri cinque anni, questa è per ora la durata prevista, dipendente dall’energia che l’alimentatore a radioisotopi riesce a produrre. Essa diminuisce infatti con il tempo.
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