L’azienda americana Firefly Aerospace ha annunciato l’8 giugno di aver completato l’acquisto della società Spaceflight Inc. Si tratta di una operazione di rilievo, che rafforza di molto il ruolo nel settore dell’azienda Firefly, e amplia le capacità di servire tutto il ciclo di vita di una missione satellitare. I dettagli dell’accordo non sono stati comunicati pubblicamente.
Firefly aerospace è una società dalla storia piuttosto particolare, che attualmente sta sviluppando un vettore di classe medio leggera chiamato Alpha, che presto dovrebbe eseguire il suo terzo lancio. Nata formalmente nel 2017, Firefly sta lavorando anche ad un lanciatore medio-pesante chiamato MLV (Medium-Lift Vehicle), e che sarà costruito in collaborazione con Northrop Grumman, e ad un lander lunare chiamato Blue Ghost, che recentemente è stato finanziato dalla NASA per una missione del programma CLPS.
L’integrazione con Spaceflight Inc.
Spaceflight invece, è una azienda americana che si occupava di costruire e gestire dei sistemi di gestione e trasporto di piccoli satelliti. In questo sottosettore della new space economy Spaceflight Inc. era una delle realtà maggiormente rilevanti, insieme all’italiana D-orbit e la startup tedesca Exolunch. Questi dispositivi sono formalmente chiamati space tug, e servono a fornire comunicazione, propulsione e stoccaggio di piccoli satelliti all’interno di missioni in rideshare, dove viene condiviso il vettore di lancio fra diversi operatori e satelliti.
Firefly ha comunicato che verranno confermati e completati tutti i contratti già firmati da clienti con Spaceflight. Una volta terminati, la tecnologia e l’esperienza della società saranno inglobate nei prodotti di Firefly. In questo modo l’azienda americana andrà a coprire tutta la fase di missione, dal lancio all’integrazione e al rilascio nella giusta orbita per i suoi clienti. Inoltre, con Blue Ghost e il vettore MLV, questo scenario completo sarà fornito sia verso l’orbita terrestre bassa sia verso la Luna.
Inoltre, Firefly è già al lavoro su un dispositivo proprietario, chiamato Firefly’s Space Utility Vehicle, che andrà ad operare nel mercato sia dell’In Orbit Servicing che in quello del trasporto e rideshare di satelliti. Esso sarà integrato con la tecnologia di Spaceflight.
La storia di Firefly Aerospace
Firefly Aerospace è formalmente nata solamente nel 2017, ristrutturando l’azienda Firefly Space Systems fondata nel 2014 da Tom Markusic. Markusic è un ingegnere aerospaziale laureato a Princeton che prima di fondare Firefly è stato in SpaceX, in Blue Origin e infine in Virgin Galactic. Nel 2017, l’azienda da lui fondata è stata ristrutturata completamente, dopo essere stata venduta a Noosphere Ventures di Max Polyakov. Polyakov è un imprenditore di origine Ucraina, ora cittadino Inglese e residente in Scozia. Grazie al suo contributo, Firefly disponeva di un centro di ricerca e sviluppo in Ucraina, dove erano impegnate più di 150 persone.
La nascita del nome di Firefly (lucciola in inglese) è una storia significativa, che fa capire appieno gli obbiettivi dell’azienda. Tom Markusic ha dichiarato che il nome gli è venuto in mente mentre dalla veranda di casa sua guardava il suo giardino, pieno di lucciole. A quel punto ha pensato che in futuro l’intero cielo avrà quell’aspetto, illuminato da tutti i mezzi che raggiungeranno lo spazio prima di dirigersi verso la Luna e Marte. Il primo sito di Firefly Space Systems riportava infatti una citazione dello scrittore di fantascienza Heinlein: “When you’re in low Earth orbit, you’re halfway to everywhere”. “Quando sei in orbita terrestre bassa, sei già a metà strada per qualsiasi altro posto”.
Nel 2022 però, Max Polyakov fu spinto a vendere tutte le sue partecipazioni della società ai partner, il fondo AE Industrial Partners, in quanto non sarebbe stato possibile ottenere contratti governativi, permessi e finanziamenti in USA per questioni di sicurezza nazionale.
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