Giovedì 30 marzo, il rover Perseverance della NASA ha raccolto su Marte il primo campione della sua nuova campagna scientifica. Nel corso di ogni campagna della missione, il rover esplora e studia una nuova area del Pianeta Rosso. In questa, Perseverance sta esplorando la parte superiore del delta del cratere Jezero.
Finora, Perseverance ha raccolto 19 campioni e tre Witness Tube, usati per confrontare l’ambiente terrestre con quello marziano. 16 di questi campioni sono nuclei di roccia, all’incirca con le dimensioni di un pezzo di gesso: 13 millimetri di diametro e 60 millimetri di lunghezza.
Di recente, 10 tubi sono stati depositati nella zona denominata Three Forks come cache di backup per la campagna NASA-ESA Mars Sample Return (MSR). Questi 10 campioni saranno recuperati dai due elicotteri che arriveranno su Marte durante MSR. A Terra, gli scienziati studieranno i campioni marziani in ambiente protetto da contaminazioni per cercare segni di antica vita microbica, e per comprendere meglio il ciclo dell’acqua che ha modellato Marte nel corso dei secoli.
Un altro campione di roccia per Perseverance
L’ultimo campione, il sedicesimo di tipo roccioso, proviene da una roccia detta Berea. Il team della missione ritiene che Berea si sia formata da depositi di roccia trasportati a valle da un antico fiume, fino al delta di Jezero.
Se questa ipotesi fosse verificata, il materiale appena raccolto da Perseverance potrebbe provenire da un’area ben oltre i confini del cratere Jezero, cosa molto promettente per studi futuri.
Segue un’animazione che mostra Perseverance mentre raccoglie il campione di roccia Berea, attraverso il carotaggio all’estremità del suo braccio robotico. Le immagini sono state scattate da una delle telecamere di emergenza anteriori del rover. Credits: NASA/JPL-Caltech
Un altro fatto degno di nota è che la roccia sembra essere ricca di carbonati. Sulla Terra, le rocce carbonatiche sono utili a preservare le forme di vita fossilizzate. Perciò, se ci fossero firme biologiche in questa zona del cratere Jezero, rocce come questa potrebbero custodirle.
Indizi sul clima di Marte
I carbonati si formano a causa delle interazioni chimiche nell’acqua liquida. Di conseguenza, possono fornire agli scienziati una sorta di “registrazione a lungo termine” di cambiamenti climatici del pianeta.
Studiando il carbonato nel campione di roccia Berea, il team scientifico della missione Perseverance potrebbe sondare come funzionava il clima del Pianeta Rosso quanto l’area del cratere Jezero era ricoperta di acqua liquida.

Lo scienziato del progetto Perseverance Ken Farley, del JPL-Caltech, ha affermato:
La mobilità di Perseverance ci ha permesso di raccogliere campioni ignei dal fondo del cratere relativamente piatto durante la prima campagna, e poi di viaggiare alla base del delta del cratere, dove abbiamo trovato rocce sedimentarie a grana fine depositate in un fondale prosciugato. Ora stiamo campionando da una posizione geologica dove troviamo rocce sedimentarie a grana grossa depositate in un fiume.
Con questa diversità di ambienti da osservare e da cui raccogliere, gli scienziati sono fiduciosi che i campioni immagazzinati da Perseverance ci consentiranno di comprendere meglio cosa accadde al cratere Jezero miliardi di anni fa. E, di conseguenza, su Marte.
Nel frattempo, con il campione al sicuro in una provetta nella sua pancia, Perseverance continuerà a risalire il delta di Jezero verso la prossima ansa nel letto asciutto del fiume, soprannominato Castell Henllys.
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