Airbus Defence and Space è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal prime contractor Thales Alenia Space per costruire la piattaforma di atterraggio della missione ExoMars. Questa piattaforma sarà responsabile delle fasi finali della discesa e dell’atterraggio su Marte, previsti per il 2030, e consentirà al rover Rosalind Franklin di raggiungere in sicurezza la superficie marziana.
Il contratto, del valore di 150 milioni di sterline (circa 194 milioni di dollari, 178 milioni di euro), prevede che Airbus sviluppi i sistemi meccanici, termici e di propulsione necessari per garantire l’atterraggio sicuro. La piattaforma sarà costruita presso lo stabilimento Airbus di Stevenage, nel Regno Unito, lo stesso sito dove è stato assemblato inizialmente il rover Rosalind Franklin.
La “rinascita” di ExoMars
La missione ExoMars è costituita da due componenti, un orbiter (TGO), già in orbita marziana dal 2016, e un rover che avrebbe dovuto raggiungerlo nel 2018 prima, poi nel 2022. Questa seconda componente era una collaborazione fra l’ESA e l’agenzia spaziale russa Roscosmos, ma ha subito ritardi a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha portato alla sospensione della partnership.

L’ESA ha quindi riorganizzato il progetto, ottenendo nuovi finanziamenti e stringendo accordi con altri partner internazionali, tra cui la NASA e riassegnato la gestione intera della missione a Thales Alenia Space Italia, che ora ha il ruolo di prime contractor.
La NASA fornirà il lanciatore per la missione, oltre a componenti cruciali come i motori di frenata regolabili e le unità di riscaldamento a radioisotopi (RHUs), fondamentali per mantenere operative le apparecchiature nel rigido ambiente marziano.
Il rover Rosalind Franklin, una volta giunto su Marte, avrà il compito di cercare segni di vita passata o presente, perforando il suolo fino a una profondità di due metri per prelevare e analizzare campioni. Questa capacità unica lo distingue da altri rover marziani, e potrebbe fornire informazioni cruciali sulla possibilità che Marte abbia ospitato forme di vita nel passato.