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Nuove immagini ravvicinate da Juno della luna gioviana Io, durante l’ultimo sorvolo

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Marzo 6, 2023
in Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Io fotografato da JunoCAM

La luna di Giove Io fotografata dalla missione Juno il 1° marzo 2023. Credits: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSS, Kevin M. Gill.

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Il 1° marzo 2023, la sonda Juno della NASA ha sorvolato la luna di Giove Io, arrivando a 51.500 km dalla sua superficie. Le nuove immagini forniscono la migliore visione e la più ravvicinata della luna da quando la missione New Horizons ha sorvolato Io e il sistema di Giove nel 2006, in viaggio verso Plutone.

La superficie screziata e colorata di Io deriva dall’intensa attività vulcanica. Centinaia di prese d’aria e caldere sulla superficie creano un’ampia varietà di caratteristiche. I pennacchi vulcanici e le colate laviche si presentano in tutti i tipi di colori, dal rosso e giallo all’arancione, fino al nero. Alcuni dei rivoli di lava si estendono per centinaia di chilometri.

?1/2
Io – A world around Jupiter

Full size HQ Video: https://t.co/1G1sioOAVq

Zoomable frames in this thread

Orbit (Perijove) 47#NASA #Juno
Alt: 63743/66287 km
Time: 2022-12-14
JNCE_2022348_47C00055>>>59#Space #Astronomy #Jupiter #Io
NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS /AndreaLuck pic.twitter.com/IjgcaY4Gc6

— Andrea Luck (@andrluck) January 7, 2023

Juno e la luna più vulcanica del Sistema Solare

Nel corso della sua missione estesa, Juno ha orbitato intorno a Giove ben 49 volte, contando anche quest’ultimo sorvolo. Questo flyby è stato il terzo di nove totali previsti attorno a Io durante la missione. Il primo avvenuto a dicembre 2022, mentre durante il sorvolo del 3 febbraio 2024 si avvicinerà a soli 1.500 km da Io.

Jason Perry, un esperto di osservazione Io che ha lavorato con i team di Cassini, Galileo e HiRISE, ha dichiarato che queste immagini mostrano alcuni sottili cambiamenti rispetto a quelle di New Horizons:

I cambiamenti di superficie sono piuttosto sottili, ma ce ne sono almeno due. Il primo è un piccolo flusso dall’estremità orientale di East Girru. Questo è un punto caldo visto per la prima volta da New Horizons nel mezzo di una mini esplosione. Ancora attivo, secondo Juno JIRAM.

Il Jovian InfraRed Auroral Mapper (JIRAM) è uno strumento duale, composto da un imager e uno spettrometro. Un punto caldo (hot spot) invece è un sito vulcanico. Proprio grazie ai dati raccolti da JIRAM, di recente un team di ricerca a guida INAF ha identificato 242 hot spot, che indicano la presenza di vulcani, di cui 23 non osservati precedentemente sul satellite più interno di Giove. I dati indicano una maggiore concentrazione di punti vulcanici caldi nelle regioni polari rispetto alle latitudini intermedie.

Di seguito, le immagini di Juno durante il 49esimo sorvolo (Perijove 49). Credits: Nasa/JPL-Caltech, SwRI, MSSS, AndreaLuck

Io - Jupiter 's World - NASA Juno PJ49

Perry ha detto che altri dati mostrano un arrossamento di Chors Patera, un cratere vulcanico. “Il materiale rossastro su Io indica la presenza di S3-S4, zolfo a catena corta che deve essere rinfrescato regolarmente attraverso il vulcanismo attivo ad alta temperatura” ha spiegato.

Il prossimo incontro di Juno con Io avverrà durante il 51esimo sorvolo di Giove, il 16 maggio 2023, a una distanza dalla superficie lunare inferiore a quella di questo flyby, pari a 35.000 km.

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Tags: attività vulcanicaEsplorazione spazialeIoJunolune giovianeSistema solare

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