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Laghi, fiumi e frane nell’antichità di Marte. Le ultime scoperte del rover Curiosity

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Febbraio 14, 2023
in Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Gediz Vallis

La vallata Gediz Vallis su Marte, fotografata dal rover Curiosity. Alla fine c'è un tumulo di massi e detriti che si ritiene siano stati trascinati lì da frane umide miliardi di anni fa. Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

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Il rover Curiosity della NASA, che dall’agosto 2012 percorre la superficie marziana per studiarne la geologia e l’abitabilità, non ha ancora smesso di stupirci. Già nello scorso autunno, arrivando alla Sulfate-Bearing Unit, regione ricca di solfati sul monte Sharp, il rover aveva individuato le ultime prove che i laghi un tempo ricoprissero questa regione di Marte.

Ora, dall’analisi degli ultimi dati di Curiosity, il team scientifico della missione ha trovato le prime tracce di antiche increspature d’acqua, che si sono formate all’interno dei laghi di un tempo. Miliardi di anni fa, le onde sulla superficie di un lago poco profondo hanno sollevato i sedimenti sul fondale, creando nel corso del tempo delle strutture increspate, che si sono impresse nella roccia.

La sorpresa più grande è aver trovato queste prove in un posto che ci si aspettava fosse asciutto. In nessuno dei depositi lacustri già conosciuti e perlustrati dal rover negli scorsi anni erano state trovate tracce simili. “Questa è la migliore prova di acqua e onde che abbiamo visto nell’intera missione” ha affermato Ashwin Vasavada, scienziato del progetto Curiosity presso il JPL. E le sorprese non sono finite qui.

Rocce increspate come onde viste da Curiosity
Miliardi di anni fa, le onde sulla superficie di un lago poco profondo hanno sollevato i sedimenti sul fondo del lago. Nel corso del tempo, il sedimento si è formato in rocce con trame increspate che sono la prova più chiara di onde e acqua che il rover Curiosity della NASA abbia mai trovato. Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Gli strati di storia marziana sul monte Sharp

Ad oggi,14 febbraio 2023, Curiosity è stato operativo su Marte per 3741 sol dal suo atterraggio, corrispondenti a 10 anni e 192 giorni terrestri. Dal 2014, il rover ha scalato le pendici del monte Sharp, montagna alta 5 chilometri che un tempo era disseminata di laghi e ruscelli. Condizioni geologiche che avrebbero potuto fornire un ambiente ricco per la vita microbica, se mai ce ne fosse stata una sul Pianeta Rosso.

Il monte Sharp è un tumulo di strati sedimentari erosi, il più antico sul fondo e il più giovane in cima. Forma il picco centrale all’interno del cratere Gale, sito di atterraggio di Curiosity. Secondo le stime, i diversi sedimenti che nel tempo l’hanno formato potrebbero esser stati depositati in un intervallo di 2 miliardi di anni. Già nel 2015, grazie a Curiosity, la NASA ha confermato che laghi e corsi d’acqua esistevano nel cratere Gale 3,3 – 3,8 miliardi di anni fa, fornendo sedimenti per costruire gli strati inferiori del monte Sharp. Man mano che il rover sale, avanza lungo una linea temporale marziana.

Le increspature delle onde nella Marker Band Valley

Dopo aver scalato quasi mezzo miglio sopra la base della montagna, Curiosity ha trovato queste trame rocciose increspate, conservate in quella che è soprannominata la Marker Band Valley. Si tratta di una striscia di roccia scura a circa 800 metri d’altezza rispetto alla base del monte Sharp, vista per la prima volta dallo spazio.

Il rover sta percorrendo questa zona da dicembre, tuttavia questo strato di roccia è così duro che Curiosity non è stato in grado di perforarlo per prelevarne un campione, nonostante diversi tentativi. Sarà quindi necessario riprovare in altri punti nelle vicinanze.

Nel frattempo però, Curiosity ha immortalato il panorama e il suolo roccioso con numerosi scatti della sua Mastcam. Ha permesso così agli scienziati di rilevare la trama increspata delle strutture rocciose presenti vicino ai tentativi di trivellazione. Una trama che porta con sé miliardi di anni di storia, quando ancora le onde scorrevano su un lago poco profondo.

Quest’area non era tra quelle prese in considerazione per la ricerca di segni di presenza passata d’acqua sul Pianeta Rosso. Si pensava, anzi, che fosse la meno predisposta. Ora invece Curiosity ha messo in luce dei segni inequivocabili dell’antica presenza di laghi e ruscelli nell’antichità di Marte, con le prove migliori mai ottenute finora.

Le frane di detriti della Gediz Vallis

Oltre la Marker Band Valley, altri indizi sul passato ricco d’acqua di Marte possono essere scovati in una valle chiamata Gediz Vallis. Qui il vento ha scolpito la maggior parte delle strutture geologiche e degli affioramenti rocciosi.

Gli scienziati ritengono però che il canale eroso che la attraversa fosse un tempo un piccolo fiume. Sospettano anche che nel corso del tempo si siano verificate delle frane, che hanno inviato massi e detriti molto grandi sul fondo della valle.

Poiché il cumulo di questi detriti si trova in cima a tutti gli altri strati sedimentari, è chiaramente una delle strutture più giovani del monte Sharp. Curiosity ha intravisto questi detriti a Gediz Vallis Ridge due volte l’anno scorso, ma ha potuto osservarli solo da lontano. Il team del rover spera di avere un’altra possibilità di vederlo entro la fine del 2023.

CheCam Curiosity
Curiosity ha utilizzato la ChemCam per immortalare Gediz Vallis Ridge, individuando massi che si pensa siano stati spazzati via da un’antica frana. Credits: NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/CNRS/IRAP/IAS/LPG

Un’altra scoperta di Curiosity che ha affascinato il team è un’insolita struttura rocciosa, probabilmente causata da una sorta di ciclo meteorologico regolare, come le tempeste di sabbia. Non lontano dalle trame increspate infatti, ci sono rocce composte di strati regolari, sia nella loro spaziatura che nello spessore.

Questo tipo di schema ritmico, qui sulla Terra, spesso deriva da eventi atmosferici che si verificano a intervalli periodici. È possibile che gli schemi ritmici di queste rocce marziane siano il risultato di eventi simili, cosa che suggerisce una storia di cambiamenti climatici anche per il Pianeta Rosso. Altro indizio, quindi, della meravigliosa complessità del clima marziano di un tempo, in qualche modo molto simile a quello che conosciamo oggi per la nostra Terra.

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Tags: AcquaAcqua liquidaCuriosityMartePianeta rosso

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