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I piani di SpaceX (e Musk) per raggiungere Marte

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Maggio 30, 2025
in Esplorazione spaziale, News, Space economy, SpaceX
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Il 29 maggio SpaceX ha pubblicato la registrazione della conferenza che Elon Musk avrebbe dovuto tenere a Starbase prima del nono lancio di Starship. L’intervento, della durata di circa 50 minuti, si è rivelato più sottotono rispetto alle precedenti presentazioni pubbliche. Probabilmente era influenzato dal volo di Starship e dal contesto personale del CEO: poche ore prima, infatti, Musk aveva annunciato il suo ritiro definitivo dalla politica. Non sappiamo però con precisione se abbiano registrato la presentazione prima o dopo il nono lancio di Starship.

Durante la conferenza, tenutasi all’interno della Star Factory, Musk ha illustrato una nuova timeline per lo sviluppo delle prossime versioni di Starship, insieme a un programma aggiornato dei test che si terranno a Starbase nei mesi a venire. Gran parte della presentazione si è però concentrata sull’obiettivo a lungo termine di SpaceX: Marte. Musk ha condiviso alcuni dettagli inediti sul piano dell’azienda per raggiungere il Pianeta Rosso, sottolineando i progressi fatti finora e gli ostacoli ancora da superare.

Tra le novità presentate figurano nuove soluzioni ingegneristiche, aggiornamenti sulla produzione dei veicoli e riflessioni sulle tempistiche di una possibile missione marziana. Ecco quindi in dettaglio i punti salienti dell’intervento e cosa possiamo aspettarci da SpaceX nei prossimi mesi.

I piani per Starbase

Musk ha tenuto la conferenza all’interno della fabbrica di SpaceX, dove avviene la progettazione e la produzione delle sezioni di Super Heavy e Starship. Questa fabbrica, completata all’inizio del 2025, è ora l’edificio principale di Starbase.

Accanto al palco hanno posizionata una sezione del nuovo Super Heavy, quello che dovrebbe essere definito come Block 3. La particolarità principale del nuovo booster è l’anello dell’hot staging, cioè la parte superiore, che ora è completamente integrata nel Super Heavy. Nei precedenti voli, l’anello superiore si sganciava e cadeva nell’oceano subito prima che il booster iniziasse il rientro.

Musk ha iniziato la conferenza parlando proprio di Starbase, ricordando quanto sia cresciuta la base spaziale negli ultimi sei anni, tanto da essere diventata, da pochi mesi, una città. Poche ore prima della conferenza, inoltre, l’account ufficiale di Starbase ha annunciato che il 29 maggio diventerà la giornata di festa dedicata alla città.

Musk ha poi ricordato che a Starbase stanno costruendo una nuova Gigabay, che permetterà di aumentare la produzione delle Starship fino a 1.000 all’anno, cioè circa tre al giorno. In questa occasione, Musk non ha fornito tempistiche, quindi non si sa quando la fabbrica inizierà a operare a pieno regime. Attualmente, a Starbase riescono a costruire circa una Starship completa al mese.

Prototipi Next Gen

Sia dalle slide mostrate che dallo stesso Musk sono emerse nuove informazioni riguardo alle future versioni di Starship e Super Heavy. Come ormai consuetudine di SpaceX, hanno nuovamente cambiato la nomenclatura delle versioni. SpaceX ora si limita a identificare i futuri prototipi come “next gen”, o di prossima generazione.
Le informazioni principali derivano dai render mostrati, che ci permettono di osservare le modifiche che Musk ha solamente annunciato nel corso degli anni. Alcune di queste, però, come le gambe di atterraggio delle Starship, sembrano essere solamente rappresentazioni artistiche e non vere e proprie soluzioni che SpaceX adotterà concretamente.

Il Super Heavy

Come già annunciato durante una precedente conferenza, il Super Heavy di prossima generazione sarà dotato di una struttura per effettuare l’hot staging integrata direttamente nel booster. Non vi sarà più, quindi, un anello che andrà perso a ogni volo, facilitando e velocizzando così le operazioni di riutilizzo.

Durante il nono volo di Starship, SpaceX ha implementato una nuova manovra di hot staging, che prevede l’utilizzo dei gas di scarico della Ship per spingere il booster nella giusta direzione per il rientro. Ciò è stato ottenuto chiudendo alcuni fori dell’anello. Questa soluzione non è stata implementata sul Super Heavy di prossima generazione, quindi è possibile che SpaceX apporti nuove soluzioni sia strutturali sia per la gestione della manovra.

Il prossimo Super Heavy, inoltre, sarà leggermente più alto dell’attuale, raggiungendo i 72,3 metri, potendo così ospitare poco meno di 4.000 tonnellate di propellente. SpaceX ha intenzione anche di rimuovere una delle griglie stabilizzatrici, che quindi saranno solamente tre.

La modifica più evidente, però, riguarda la parte inferiore del Super Heavy di prossima generazione, che monterà la nuova versione dei motori Raptor.

I vantaggi del Raptor 3

Con l’adozione dei Raptor 3, che dovrebbe avvenire entro fine anno, SpaceX rimuoverà anche tutte le protezioni termiche tra i motori, che saranno quindi totalmente esposti all’esterno. Secondo quanto dichiarato da Musk, ciò eliminerà i problemi legati alle perdite provenienti da un motore, in quanto il propellente non si accumulerà all’interno delle protezioni. Il propellente si disperderà così nell’aria o brucerà durante il rientro a causa del calore generato dall’attrito con l’atmosfera.raptor 3

Per la prima volta ha anche mostrato un video di un Raptor 3 durante uno dei test condotti al sito di McGregor. Qui sono state effettuate più di 300 prove, accumulando oltre 16.000 secondi di utilizzo. Durante la proiezione del video, inoltre, Musk ha risposto alle accuse rivolte a SpaceX in seguito alla prima presentazione del Raptor 3. Si sosteneva, infatti, che l’azienda avesse mostrato un motore incompleto, privo quindi di molte sue componenti.

La futura Starship

Anche la prossima generazione di Starship monterà i Raptor 3, che saranno ancora sei come nelle attuali versioni. Sarà solo con lo sviluppo di quella che dovrebbe essere la versione finale che SpaceX aggiungerà altri tre Raptor per il vuoto alla Starship.

La prossima Starship dovrebbe raggiungere i 52,1 metri di altezza, trasportando così circa 1.550 tonnellate di propellente.

Un ulteriore obiettivo che SpaceX prevede di raggiungere entro la fine del 2025 è la prima cattura al volo di una Starship. Musk ha dichiarato che ciò potrebbe avvenire anche fra tre mesi, ma, a seguito dei problemi emersi durante il nono volo, è difficile che SpaceX riesca a rispettare questa scadenza. In un post su X, Musk ha affermato che intendono aumentare il ritmo dei voli, eseguendone uno ogni 3 o 4 settimane.

Ha inoltre ufficializzato che il trasferimento di propellente tra due Starship avverrà l’anno prossimo. Questo era un obiettivo che SpaceX si era prefissata per l’estate del 2025, ma i recenti fallimenti hanno portato a lunghi ritardi nello sviluppo del progetto. È stato però mostrato un video di come dovrebbe avvenire l’aggancio e il trasferimento tra due Starship. A Starbase sono già state realizzate le prime strutture per effettuare alcuni test a terra.
Le soluzioni tecniche che SpaceX adotterà con la Starship di prossima generazione dovrebbero permetterle di raggiungere Marte. Già con questa versione, infatti, l’azienda punta a raggiungere il Pianeta Rosso.

Come raggiungere Marte

Tutta la conferenza è stata incentrata sulla narrazione, tanto cara a SpaceX e a Elon Musk, secondo cui l’obiettivo dell’azienda, e della stessa Starship, è arrivare su Marte.

Uno dei principali elementi necessari alla Starship per raggiungere Marte è lo scudo termico. Musk ha spiegato quanto sia complesso svilupparlo affinché si adatti sia all’atmosfera terrestre sia a quella marziana. Quest’ultima, essendo composta da una maggiore quantità di CO₂, genera più ossigeno quando l’atmosfera entra in contatto con il plasma prodotto dall’attrito, causando così un’ossidazione più intensa dello scudo termico.

Musk ha poi parlato delle finestre di lancio per Marte, che si aprono ogni 26 mesi. La prossima sarà tra novembre e dicembre del 2026. Questo rappresenta l’obiettivo di SpaceX per lanciare una prima missione verso il Pianeta Rosso, e Musk ha dichiarato che stima ci siano circa il 50% di probabilità di essere pronti per quella data. Tutto dipenderà dalla riuscita nello sviluppo della tecnologia per il trasferimento del propellente in orbita entro l’inizio del 2026.

L’obiettivo è riuscire a lanciare cinque Starship verso Marte nel 2026, ognuna con circa 10 tonnellate di payload, tra cui i robot Optimus di Tesla. Successivamente, nel 2028/2029, l’azienda punta a lanciarne 20, ognuna con 75 tonnellate di payload, con l’obiettivo di studiare le risorse presenti e portare alcune prime infrastrutture in preparazione delle future esplorazioni. Curiosamente, nonostante abbia mostrato anche piani per il 2031 e il 2033, non ha parlato di missioni umane, come già accaduto negli ultimi mesi.starship mars

Musk ha poi mostrato alcuni render delle città su Marte, ribadendo l’obiettivo di creare infrastrutture per estendere la presenza umana nel Sistema Solare. Durante la conferenza ha anche parlato dell’idea di SpaceX di costruire una base sulla Luna chiamata Moon Base Alpha, come continuazione del programma Apollo, per costruire una base lunare e non semplicemente tornarci, cercando di farlo prima dei cinesi.

Considerazioni

Nel complesso, la conferenza di Musk è sembrata molto sottotono, e lui appariva molto stanco. Non sappiamo con precisione se si sia tenuta prima o dopo il nono volo, ma certamente la decisione di pubblicarla due giorni dopo il lancio è stata ponderata attentamente. Il nono volo di test, infatti, nonostante qualche piccolo progresso, non ha dimostrato ciò che avrebbe dovuto. La Ship 25 ha permesso di superare un importante ostacolo nell’utilizzo dei motori, ma sono comunque emersi gravi errori di progettazione in questa versione.

D’altro canto, SpaceX sta continuando a ottenere importanti successi con il Super Heavy, arrivando a riutilizzare addirittura il Booster 14 per due lanci in soli cinque mesi.

Con questa conferenza, Musk e SpaceX hanno voluto rilanciare l’impegno dell’azienda e la loro visione, soprattutto a beneficio dei dipendenti. I risultati ottenuti, infatti, si devono alle migliaia di persone che lavorano con ritmi serrati a programmi ambiziosi e innovativi. Musk ha inoltre ringraziato tutti gli utenti Starlink, che contribuiscono a finanziare lo sviluppo di Starship.

Nonostante gli ultimi fallimenti, quindi, Musk e SpaceX hanno ribadito la volontà di impegnarsi più a fondo nello sviluppo di Starship, il vettore più grande e potente mai realizzato dall’essere umano.

Tags: Elon MuskMarteRaptorSpaceXStarshipSuper Heavy

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