Il rover Perseverance della NASA ha iniziato l’esplorazione di una nuova area soprannominata “Krokodillen”, posta lungo il bordo del cratere Jezero. Secondo i ricercatori, questa regione potrebbe contenere rocce tra le più antiche mai analizzate su Marte, formatesi prima della nascita dello stesso cratere.
Il team scientifico della missione ritiene che Krokodillen rappresenti una finestra unica sulla prima epoca geologica del Pianeta Rosso, il Noachiano, quando le condizioni potevano essere favorevoli alla presenza di acqua liquida e, forse, alla vita.
La regione, il cui soprannome deriva da una cresta montuosa sull’isola di Prins Karls Forland in Norvegia (Krokodillen significa “coccodrillo” in norvegese) è un altopiano roccioso esteso per circa 300 metri quadri e si trova a sud-ovest della collina di Witch Hazel Hill, precedentemente esplorata dal rover. Un’analisi preliminare della zona ha rivelato la presenza di argille, minerali che si formano in ambienti umidi e che sono noti per la loro capacità di preservare composti organici.
Alla ricerca di segni di antica abitabilità su Marte
Perseverance sta attualmente analizzando un affioramento nella regione chiamato Copper Cove, dove potrebbero essere presenti rocce noachiane. Queste osservazioni sono fondamentali per cercare eventuali biosignatures, tracce chimiche o strutturali lasciate da forme di vita, in un contesto molto diverso rispetto a quello già indagato nel cratere, come nel caso del campione raccolto nel 2024 nell’area Cheyava Falls.

Secondo i dati dei satelliti in orbita, i bordi esterni di Krokodillen potrebbero contenere anche olivina e carbonati. Questi ultimi sono particolarmente interessanti perché, sulla Terra, si formano in presenza di acqua e anidride carbonica, e possono intrappolare indizi sull’antico clima e su eventuali forme di vita microbica.
Se queste caratteristiche venissero confermate, Krokodillen rappresenterebbe uno dei siti più promettenti per ricostruire l’ambiente primordiale di Marte, e capire se in passato il pianeta potesse essere abitabile.
Una nuova strategia di campionamento
L’arrivo in questa regione coincide con l’adozione di una nuova strategia di raccolta dei campioni: il rover ora potrà lasciare alcuni tubi temporaneamente non sigillati, in modo da poterli sostituire nel caso si incontrino rocce più interessanti lungo il tragitto.
Uno di questi campioni è stato estratto il 28 aprile 2025 da una roccia chiamata Bell Island, che contiene sferule, piccoli aggregati sferici di minerali. Al momento, il tubo che lo contiene rimane non sigillato: se necessario, Perseverance potrà scartare il campione e utilizzare il tubo per nuovi prelievi.
Il rover ha finora collezionato 26 campioni di roccia (di cui 25 sigillati), oltre a campioni di regolite, atmosfera e tre tubi “testimone” per il controllo della contaminazione. Con solo sette tubi ancora disponibili, ogni decisione su quale campione conservare è guidata da diverse valutazioni scientifiche e operative.