Di recente un team di ricercatori italiani ha dimostrato sperimentalmente per la prima volta che i microrganismi possono fotosintetizzare utilizzando la luce dominata dagli infrarossi. È la luce emessa dal tipo di stella più comune della Via Lattea. Ora risultati dello Star Light Simulator, presentati all’Europlanet Science Congress (EPSC) 2022, suggeriscono che la vita potrebbe svilupparsi intorno a stelle diverse dal nostro Sole e produrre mondi ricchi di ossigeno e abitabili da organismi più complessi.
La maggior parte delle stelle della nostra Via Lattea sono di piccole dimensioni e basse temperature, note come nane rosse M. Sono più fredde e meno luminose del nostro Sole, ed emettono principalmente luce nell’infrarosso, con emissioni molto basse alle lunghezze d’onda visibili. A causa della loro abbondanza, sono stati trovati molti esopianeti intorno alle stelle nane di tipo M. Tuttavia, negli ultimi anni si è discusso molto se questi pianeti possano o meno supportare la vita.
Lo Star Light Simulator per comprendere le stelle
Il simulatore di luce stellare, costruito da una collaborazione di team dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (IFN-CNR) e del Dipartimento di Biologia di Padova, può generare spettri elettromagnetici a diversi intervalli di luminosità per riprodurre la luce di qualsiasi stella. Per questa configurazione sperimentale, il team ha ricreato la luce emessa da una stella nana di tipo M insieme a una camera di simulazione atmosferica che riproduceva un ambiente planetario artificiale.
La professoressa Nicoletta La Rocca, biologa dell’Università di Padova che ha guidato lo studio, ha spiegato:
Inizialmente ci siamo concentrati sui cianobatteri perché hanno una straordinaria capacità di resistere a tutti gli ambienti della Terra. Oltre alla nota capacità di sopravvivere alla luce del vicino infrarosso. Quando queste si sono acclimatate all’ambiente simulato, abbiamo esteso i nostri test ai muschi e a vari tipi di microalghe rosse e verdi.
Tutti gli esperimenti hanno avuto successo: tutti i microrganismi hanno dimostrato di essere in grado di crescere e fotosintetizzare sotto la luce delle nane di tipo M.
Poiché la vita come la conosciamo dipende dall’acqua liquida, questo è al momento uno dei criteri principali per considerare un esopianeta abitabile. Anche le forme di vita terrestri più complesse dipendono dall’ossigeno. Sulla Terra, i cianobatteri fotosintetizzanti hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ossidazione della nostra atmosfera. La Rocca ha affermato a proposito: “I nuovi risultati sperimentali ampliano le nostre conoscenze sugli ambienti potenzialmente abitabili. E quindi su dove potremmo aspettarci di trovare un pianeta che ospita vita complessa”.
A questo link è disponibile l’abstract della pubblicazione, i cui risultati sono stati presentati nella rivista Life al numero speciale Frontiers in Extremophiles: from life at edges on Earth to space exploration.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.