Nella penultima giornata dello IAC2022, in un panel dedicato ai programmi dell’esplorazione spaziale cinese, alcuni delegati dell’agenzia spaziale cinese (CNSA) hanno presentato le missioni oltre l’orbita terrestre previste per questo decennio. Con particolare enfasi alla cooperazione internazionale, Pechino ha intenzione di portare avanti un discreto numero di missioni, in particolare verso la Luna.
Questo parallelamente al programma Tianwen per l’esplorazione interplanetaria, che si compone di tre missioni estremamente ambiziose. Abbiamo seguito questa interessante e particolare presentazione, riportando in questo approfondimento tutte le missioni programmate e comunicate dalla Cina.
L’ultima fase di Chang’e
Uno dei temi principali del panel è stato senza ombra dubbio l’aggiornamento sulle ultime missioni del programma Chang’e. Iniziata nel 2004, l’iniziativa cinese per esplorazione lunare ha completato fino ad oggi sei missioni di grande successo. L’ultima in ordine di tempo risale al 2020, quando Chang’e 5 ha riportato dei campioni di suolo lunare sulla Terra, per la prima volta dopo oltre 40 anni.
Per il futuro la Cina ha in programma altre tre missioni che porteranno il nome di Chang’e, sonde che saranno il nucleo fondante del futuro progetto di una stazione lunare robotica a guida cinese, la ILRS. Queste missioni rappresentano la quarta fase dell’esplorazione spaziale lunare cinese. Ossia il momento dedicato all’utilizzo delle risorse in situ e propedeutico alla già citata stazione permanente, ma anche all’allunaggio dei primi taikonauti. Le precedenti tre fasi avevano, in ordine, i seguenti obbiettivi: raggiungimento dell’orbita lunare, allunaggio e infine la raccolta di campioni.
Chang’e 6
La missione che porta il numero 6 del programma Chang’e rimane sostanzialmente identica nel design ai veicoli di Chang’e 5. La missione numero 6 è gemmella della 5, ed è stata pensata principalmente per fare un back-up nel caso di fallimento del primo tentativo di riportare a terra i campioni di rocce del nostro satellite.
Nel corso del congresso di Parigi i delegati della CNSA hanno fornito alcuni dettagli relativi a Chang’e 6 oltre ad alcune conferme. Prima di tutto, rimane fissato l’obbiettivo di allunaggio al polo sud lunare, più precisamente nel bacino Aitken che si trova nella faccia nascosta della Luna. Il lancio della sonda è previsto tra il 2024 e il 2025, mentre il ritorno delle rocce lunari dovrebbe avvenire in un lasso di tempo simile alla missione numero cinque.
Degno di nota anche la collaborazione internazionale fatta da tre strumenti realizzati da paesi europei tra cui Italia, Francia e Svezia. Infine sarà presente anche un piccolo cubesat noto come ICUBE-Q costruito dal Pakistan.
Chang’e 7 e 8
Novità importanti arrivano invece per Chang’e 7, la cui architettura di missione è stata definita in maniera molto più chiara e matura. Uno dei cambiamenti più rilevanti è la divisione in due lanci dei veicoli. Nel primo, previsto per il 2024, arriverà in orbita lunare il satellite per telecomunicazioni Quiqiao-2. Nel 2026 ci sarà invece la seconda parte, composta da un orbiter, un lander, due rover e un “hopper”.
Uno dei due rover è degli Emirati Arabi Uniti, e sarà il secondo della nazione araba dopo quello prossimo al lancio a novembre 2022. Nella presentazione dello IAC, si sottolinea che è ancora aperta la possibilità per altre nazioni di partecipare a Chang’e 7. Esiste infatti lo spazio per aggiungere un cubesat fino a 15 kg ed un terzo piccolo rover da 10 kg.
L’IAC2022 è stata anche l’occasione in cui la Cina ha delineato il profilo missione di Chang’e 8. Qui abbiamo potuto vedere anche il primo schema di missione mai mostrato al pubblico. L’ultima missione Chang’e sembra molto simile alla 7, con gli stessi elementi. Tuttavia, essendo ancora in una fase preliminare di sviluppo è plausibile che ci saranno diversi cambiamenti prima di trovare un design definitivo. Nel corso del panel è stato specificato che Chang’e 8 risulta essere in una fase preliminare (fase 1), un progetto non ancora completo ma più concreto rispetto alla fase 0 di altre missioni.
Con una data di lancio per il 2030, Chang’e 8 avrà un serie di strumenti non meglio specificati per lo studio dell’utilizzo delle risorse lunari. Questa missione sarà anche una sorta di centro di comando e comunicazione per la futura stazione lunare robotica cinese.
ILRS, l’Artemis cinese prende forma
ILRS “International Lunar Research Station” è un progetto, ancora nelle fasi di design, che intende portare sulla Luna almeno cinque diverse missioni nella prima metà del prossimo decennio. Nato come un progetto tra la Cina e la Russia nel 2021 con la firma di un memorandum, ILRS è la risposta cinese al programma americano Artemis.
L’idea di Pechino è coinvolgere più nazioni possibili in un avamposto robotico lunare con grandi missioni progettate per il prossimo decennio. Questo grazie anche all’ausilio dei vettori super pesanti in fase di sviluppo, come il Lunga Marcia 9. Una prima fase di ILRS sarebbe l’unione delle missioni Chang’e con quelle russe Luna. Tuttavia, a seguito dell’invasione russa in Ucraina, diversi analisti mettono in dubbio le possibilità economiche e tecniche di Mosca nel poter raggiungere gli obbiettivi promessi alla controparte cinese. La prima di queste missioni, Luna 26, è stata appena rinviata al 2023.
La presentazione di ILRS a IAC2022 non ha fornito particolari novità, se non a grandi linee gli obbiettivi delle cinque missioni ILRS dedicate, eredi dei programmi nazionali di Russia e Cina. Recentemente un altro paper aveva anche rivelato alcuni dettagli su ILRS-5, una missione prevista per il 2035 con a bordo un telescopio.
Tianwen in direzione Urano
L’ultimo grande argomento trattato a IAC2022 sono le missioni Tianwen, il programma di esplorazione planetaria che ha visto recentemente il grande successo della missione marziana Tianwen-1. La missione di Pechino verso il pianeta rosso è stata anche premiata dagli organizzatori di IAC2022 con lo “IAF World Space Award”.
Tianwen-2 è stata confermata in praticamente in tutti i suoi obbiettivi e design, oltre che alla data di lancio, il 2025. La sonda visiterà un asteroide ed una cometa, riportando a terra alcuni campioni del primo. Il tempo impiegato sarà di 2.5 anni per il primo obbiettivo ed oltre 7 anni per la cometa.
Nuovi dettagli anche per Tianwen-3, la missione cinese per riportare a terra dei campioni di suolo marziano. Nella configurazione attuale, Tianwen-3 verrà effettuata con due lanci del Lunga Marcia 5. In entrambi i casi sembra che verrà riutilizzato il bus satellitare di Tianwen-1. Uno dei due presenterà il lander con il razzo per il trasporto dei campioni, il secondo modulo orbitale sarà invece utilizzato per il ritorno dei campioni a terra. Questa sonda avrà a bordo solo la capsula di rientro. La strutta è quindi molto simile a alla nuova di Mars Sample Return, che recentemente è stata ridotta ad un solo rover e un solo lander, e quindi due soli lanci.
Infine c’è Tianwen-4, probabilmente la missione cinese più complessa ed ambiziosa attualmente prevista da Pechino. All’inizio del 2021 erano state presentate due possibili architetture di missione per Tianwen-4. Nella sessione IAC2022 sembra che la scelta sia ricaduta sull’orbiter per lo studio di Callisto, con passaggio da Giove. Le slide mostrano come la sonda sia simile all’americana Juno. La grande differenza è l’aggiunta all’orbiter di una sonda simile alle Voyager per il flyby di Urano. Tale sonda si distaccherebbe prima dell’inserzione orbitale gioviana.
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