• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Privacy Policy
  • Astrospace Shop
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Login
  • Registrati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

La Cina ha eseguito un nuovo test in orbita del suo spazioplano segreto

Nicolò Bagno di Nicolò Bagno
Agosto 5, 2022
in Agenzie Spaziali, Cina, News, Spazio militare
China spaceplane render

Rappresentazione artistica di uno spazioplano Shenlong.

Condividi su FacebookTweet

Nella sera italiana del 4 agosto è decollato dallo spazioporto di Jiuquan un razzo Lunga Marcia 2F con a bordo uno spazioplano le cui finalità sono segrete. Il lancio rientra quasi certamente nel programma di spazioplani che la Cina ha iniziato con il primo ed inaspettato volo del settembre 2020. In quell’occasione uno spazioplano rimase in orbita per due giorni prima di rientrare in una base militare cinese nella Mongolia Interna. 

Come per la scorsa missione non esistono foto o informazioni riguardanti il veicolo riutilizzabile se non la conferma della sua esistenza tramite l’organo di stampa ufficiale China Space News. Il breve comunicato diffuso rivela anche che lo spazioplano condurrà delle non meglio precisate attività di “validazione di tecnologie di in-orbit service”.

Molto probabilmente il sito di atterraggio sarà lo stesso del primo volo in quanto la traiettoria seguita dal LM-2F è praticamente identica alla precedente. Inoltre, nella presunta pista di atterraggio sono stati osservati diversi movimenti negli scorsi giorni, grazie alle immagini satellitari.

Considerata la grande riservatezza, la maggioranza degli osservatori ritiene che questo spazioplano faccia parte di un programma di natura miliare, soprattutto se si considera il grande interesse con cui la Cina guarda ai missili ipersonici, un’applicazione a cui uno spazioplano può certamente contribuire allo sviluppo.

L’opinione più diffusa tra gli analisti militari è che il veicolo cinese sia simile all’americano X-37B. L’ipotesi è supportata dal fatto che il più recente modello in scala di spazioplano cinese noto, Shenlong, era molto simile alla controparte statunitense. L’immagine risale al 2006, quando un modello in scala dello Shenlong venne fotografato sull’ala di un bombardiere H-6.

L’espansione della base militare nella mongolia interna

Uno dei punti di maggiore interesse dal settembre 2020 è una base militare cinese situata nei pressi del poligono nucleare di Lop Nur, nella Mongolia Interna. Nel 2016 qui fu costruita una pista di oltre 5 km, una distanza nettamente superiore rispetto al normale uso aeronautico. Da allora la base non ha ricevuto particolare attenzione mediatica fino al lancio del primo spazioplano.

La pista divenne un indizio importante dell’esistenza dello spazioplano il giorno stesso del primo lancio. La sua posizione era perfettamente parallela all’orbita descritta dal Lunga Marcia 2F. Particolare attenzione è quindi arrivata dall’OSINT, una serie di esperti d’intelligence che usa fonti open source per l’analisi di questi eventi. In questo caso sono state le immagini satellitari commerciali a raccontare qualcosa sugli eventi alla base. 

In particolare un’immagine dell’azienda Planet ha probabilmente ripreso il primo spazioplano nelle ore immediatamente successive all’atterraggio, il 6 settembre 2020. Tuttavia, la bassa risoluzione dell’immagine non ha permesso un’attribuzione certa, pur dimostrando un’insolita attività sulla pista. 

Nel corso dei mesi successivi all’atterraggio del primo spazioplano, la base militare ha subito un significativo processo di espansione nei dintorni della pista. A rivelarlo è stata la testata americana NPR tramite delle foto satellitari di Maxar. Le immagini dell’azienda americana delineano diverse nuove costruzioni all’estremo meridionale della pista con cemento e fondamenta. Un dettaglio di rilievo che fa presupporre delle operazioni di lungo periodo rispetto ad un uso occasionale come in passato. 

Breve storia degli spazioplani di Pechino

L’interesse della Cina negli spazioplani non è affatto recente, a partire dalla metà degli anni 80 Pechino ha più volte e a fasi alterne supportato lo sviluppo di uno spazioplano. Tuttavia i progetti si sono rivelati spesso troppo ambiziosi o non praticabili dalla giovane industria aerospaziale cinese. A questo bisogna necessariamente riconoscere che la sfida dello spazioplano ha un grado di complessità tale che solo due nazioni hanno sviluppato questi mezzi con successo: Stati Uniti e Unione Sovietica.

Il primo tentativo dello spazioplano cinese fu il progetto 863-204 con cui il partito comunista cinese intendeva creare il loro primo veicolo spaziale per il trasporto di umani nello spazio. Gli ingegneri cinesi analizzarono 11 proposte, poi ridotte a sei per il progetto finale. Di queste sei, quattro erano spazioplani molto diversi, che variavano da mezzi simili allo Shuttle americano, ad alcuni più futuristici anche per gli standard odierni. Pechino abbandonò poi lo spazioplano, in favore della più classica capsula, quella che oggi conosciamo con il nome di Shenzhou.

La seconda stagione dello spazioplano cinese inizia nel 2006, quando la CALT pubblicò una Roadmap in cui illustrava le fasi per costruire un mezzo operativo entro 15 anni. Lo stesso anno fu scattata la prima immagine dello Shenlong precedentemente citato. Le notizie su quest’ultimo si perdono nel 2012 quando compì una serie di test suborbitali. Non è quindi impossibile che lo spazioplano cinese di oggi sia un diretto sviluppo, se non addirittura un nuovo Shenlong.

Maggiori informazioni sulla storia degli spazioplani cinesi si possono trovare in questo approfondimento: “Uno spazioplano per Pechino“.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: CALTCASCCinaJiuquanShenlongSpazioplano

Potrebbe interessarti anche questo:

GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

Marzo 14, 2023
Deng Qingming a bordo della stazione spaziale Tiangong. Credit: CMSA

La seconda EVA segreta di Shenzhou-15 e il problema della trasparenza cinese

Marzo 5, 2023
Un render della possibile nuova "forma" della stazione spaziale cinese. Il nuovo modulo è quello in basso.

La Cina sta programmando un’espansione della stazione spaziale Tiangong

Marzo 1, 2023
I team della missione SMILE con l'adattatore del Vega-C.

La missione cinese-europea SMILE completa i primi test di integrazione con Vega-C

Febbraio 20, 2023
Foto della prima EVA di Shenzhou 15.

La prima attività extraveicolare dell’anno sulla stazione spaziale cinese Tiangong

Febbraio 13, 2023
Un pallone sonda cinese ha sorvolato gli Stati Uniti

Un pallone sonda cinese ha sorvolato gli Stati Uniti

Febbraio 3, 2023
Prossimo Post
Nuovi test ai Raptor 2. I Progressi di Starship

Nuovi test ai Raptor 2. I Progressi di Starship

ammasso SMACS james webb

Il James Webb ha migliorato un modello della distribuzione di massa negli ammassi galattici

Gli articoli più letti della settimana

  • Neil Armstrong e David Scott a bordo della Gemini VII al rientro in sulla Terra.

    Gemini VIII, la missione che per poco non uccise Neil Armstrong

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Problemi in orbita per i primi Starlink V2 Mini

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Ecco i risultati delle ultime simulazioni su cosa potrà fare il Roman Space Telescope

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Axiom Space ha mostrato le sue tute spaziali di nuova generazione

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

I nostri ultimi approfondimenti

James Webb e pianeti extrasolari: l’epic fail dell’IA

James Webb e pianeti extrasolari: l’epic fail dell’IA

Marzo 21, 2023
Immagine simulata del campo profondo di Roman che contiene centinaia di migliaia di galassie, rappresentando solo l'1,3 percento dell'indagine totale, che a sua volta è solo l'1 percento dell'indagine pianificata da Roman. Le galassie sono codificate a colori: quelle più rosse sono più lontane e quelle più bianche sono più vicine. Credits: M. Troxel e Caltech-IPAC/R. Male

Ecco i risultati delle ultime simulazioni su cosa potrà fare il Roman Space Telescope

Marzo 20, 2023
GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

Marzo 14, 2023


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Privacy Policy
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2022 Astrospace.it

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Orbit
Shop
  • Login
  • Registrati
  • Carrello

© 2022 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162

Bentornato!

o

Accedi al tuo account qui sotto:

Password dimenticata? Registrati

Crea un Nuovo Account

o

Compila il modulo per registrarti

Acconsento ai termini di trattamento della Privacy.
Tutti i campi sono obbligatori. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
Space Newsletter

Ogni settimana, alle 11:00 di sabato, le principali notizie ed eventi di space economy, tecnologie spaziali ed esplorazione umana dello spazio.

loader

Sei sicuro di voler sbloccare questo post?
Sblocca a sinistra : 0
Sei sicuro di voler annullare l'abbonamento?