La Cina ha testato con successo un nuovo missile ipersonico capace di portare testate nucleari in qualsiasi parte del mondo passando dall’orbita terrestre. Questo è stato dichiarato da diverse fonti dell’intelligence americana al Financial Times sabato.
Il lancio, avvenuto ad agosto, avrebbe impiegato un razzo di classe orbitale per portare un cosiddetto Hypersonic Glider, ossia un veicolo dotato di propulsione autonoma che viaggia a regime ipersonico (oltre mach 5, pari a 6125 km/h). A differenza dei normali missili balistici intercontinentali, i missili ipersonici non seguono una normale traiettoria parabolica ma una più bassa e con caratteristiche orbitali, che permette al missile di utilizzare la propria propulsione per eludere le possibili contromisure.
In base a quanto dichiarato dalle fonti del Financial Times, il missile ha mancato il bersaglio di circa due decine di miglia (poco meno di 60 km). Tuttavia sempre le stesse fonti e diversi analisti ritengono il risultato ottenuto dalla Cina sia molto importante, tanto da parlare di un sostanziale errore di sottostima del potenziale tecnologico cinese da parte delle autorità americane. Un possibile luogo di rientro è stato suggerito anche dai NOTAM pubblicati ad agosto in Cina. Tra questi figura una zona compatibile come aerea di rientro nel mare cinese meridionale il 7 agosto 2021, non molto distante dall’isola di Hainan.
Ritorna l’incubo FOBS
Lo sviluppo di missili ipersonici non è affatto una novità, quasi tutte le grandi potenze militari hanno almeno un programma di ricerca e sviluppo in merito. Tra queste figurano: Stati Uniti, Russia, Cina e India. La principale novità del test cinese è l’utilizzo di un lanciatore che ha la potenzialità di portare in orbita delle testate nucleari. In questo caso si sta quindi parlando di tecnologia FOBS (Fractional Orbital Bombardment System) associata a un mezzo in grado di muoversi a velocità ipersoniche.
La tecnologia FOBS venne sviluppata a partire dall’inizio degli anni ’60 dall’Unione Sovietica e prevedeva il lancio di missili balistici modificati (dei veri e propri razzi) in grado di portare in orbita una testata nucleare. In questo modo sarebbe poi stato possibile sganciarla in ogni punto sorvolato dall’orbita. Negli anni ’60 e ’70 l’URSS eseguì diversi test, senza mai armare nessun missile. Nel 1967 venne poi redatto il famoso Trattato sullo spazio extra-atmosferico (Outer Space Treaty), che vieta categoricamente di portare in orbita degli armamenti nucleari.
C’è però una scappatoia a questo trattato. Innanzitutto i test sovietici non raggiunsero mai l’orbita completa, ma solo frazioni di essa, per arrivare in un punto preciso prima di completare un giro della Terra. In questo modo i test FOBS non vennero considerati come violazione del Outer Space Treaty. Inoltre, non venne mai portata veramente una testata nucleare a bordo. Questi due aspetti, che sono stati discussi molte volte lo scorso secolo, forniscono un chiaro precedente per affermare che la Cina, con il test di agosto, non ha violato il Outer Space Treaty.
Una nuova corsa agli armamenti?
Il ritorno sul campo di sistemi FOBS è di notevole rilevanza, in quanto renderà molti dei sistemi utilizzati per rilevazione e intercettazione degli ICBM obsoleti. Questi sono impiegati per respingere missili che sono intrinsecamente diversi da traiettorie libere di provenienza orbitale. Gli ICBM effettuano infatti una traiettoria parabolica suborbitale il cui apogeo è sì nello spazio, ma decade rapidamente nel bersaglio, con relativa prevedibilità.
Con un volo orbitale, la traiettoria di rientro di un Hypersonic glider diventa quasi imprevedibile e potenzialmente potrebbe raggiungere qualunque punto sulla terra. Secondo due delle fonti del Financial Times, il missile cinese potrebbe passare al di sopra del Polo Sud eludendo buona parte dei sistemi di difesa americani posti in Alaska. Questi sono stati installati qui per controllare le traiettorie di sorvolo del Polo Nord, cioè quelle che prevedono la minima distanza fra Cina e USA. Passando da Sud la Cina potrebbe quindi superare senza problemi lo scudo antimissile degli USA.
La tecnologia FOBS, in aggiunta a un Hypersonics Glider non rappresenta ovviamente la morte nera delle tecnologie militari. Ci sono dei palesi limiti, in primis la poca precisione nel colpire il bersaglio, dovuta all’alta velocità del mezzo. È fondamentale però capire quanto sia stato importante che la Cina sia riuscita in questo test in modo completamente imprevisto e riuscendo a nasconderlo all’intelligence USA.
Frank Kendall, segretario dell’Air Force, in una presentazione pubblica del 20 settembre spiegava quanto la Cina sia competitiva nella corsa agli armamenti, sia nello spazio che a Terra. In un passaggio del suo intervento affermava che non ci sono prove che la Cina stesse sviluppando sistemi FOBS, ma disse “it could be possible”. Alla sua affermazione alcuni osservatori ritennero addirittura ridicolo il ritorno alla discussione sui sistemi FOBS, giudicandoli progetti da guerra fredda.
L’utillizzo dei Lunga Marcia
Secondo degli esperti, il glider ipersonico sarebbe stato sviluppato dalla CAAA (China Academy of Aerospace Aerodynamics) una divisione del grande colosso statale cinese CASC (China Aerospace Science and Technology Corporation). Non si hanno però ancora informazioni sul tipo di mezzo, sul suo design e le sue caratteristiche tecniche.
Sempre della CASC (con la divisione CALT) sarebbe anche il lanciatore, ossia un Lunga Marcia 2, presumibilmente la variante C o D. Esiste anche una curiosa discrepanza sull’annuncio del calendario lanci da parte delle autorità cinesi sui Social media. Infatti il 19 luglio la CALT rivelava la partenza di un Lunga Marcia 2C come il lancio numero 77 del vettore. Tuttavia il 24 agosto, sempre la stessa agenzia, annunciava un nuovo lancio del LM-2 ma come numero 79 saltando il 78.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.