Anche questa nuova puntata della rubrica mensile sul programma Starship inizia con SpaceX costretta ad attendere un altro mese per i permessi di volo. La Federal Aviation Administration ha infatti rinviato per la quarta volta la scadenza per il rilascio dell’analisi d’impatto ambientale. Il nuovo termine è diventato il 31 maggio.
Nel frattempo però, l’azienda di Musk sta lavorando sui nuovi prototipi, dopo aver deciso di scartare definitivamente il Booster 4 e la Ship 20. Nella puntata precedente il nuovo prototipo di Super Heavy aveva appena raggiunto il sito di test. Qui ha iniziato una serie di prove di tenuta dei serbatoi in vista di quello che sarà il primo volo nello spazio di Starship.
Che fine farà il Booster 7 ?
Il nuovo prototipo di Super Heavy, chiamato Booster 7, ha raggiunto il pad orbitale il 2 aprile. I tecnici di SpaceX hanno iniziato i test un paio di giorni dopo, pressurizzando i due enormi serbatoi del razzo alto circa 70 metri. Per questa prova hanno utilizzato azoto a temperature criogeniche.
L’8 aprile il Booster 7 ha lasciato il pad per essere posizionato su una nuova struttura per le prove di pressurizzazione. Questo stand è dotato di diversi pistoni idraulici che servono a simulare la spinta dei motori, in modo da mettere sotto stress la struttura e verificarne la tenuta. Il 13 e il 14 aprile SpaceX ha poi effettuato altre prove di pressurizzazione del nuovo Super Heavy. In questa occasione il Booster 7 ha fatto molto uso delle diverse valvole di sfogo che serviranno sia per evitare aumenti di pressione, che per manovrare il Super Heavy in volo.
Ultimate queste prove, il 18 aprile gli operai hanno riportato il Booster 7 al sito di costruzione. Il prototipo è rimasto al sito di test poco più di due settimane, sembrerebbe per alcuni danni subiti durante le prove. Su questo errore è stata diffusa una foto del Booster 7 rappresentante una tubazione interna che trasporta il propellente dall’header tank ai motori, pesantemente danneggiata. La redazione di Astrospace.it ha però deciso di non pubblicarla in quanto viola gli accordi presi tra i dipendenti e SpaceX, oltre a violare diverse leggi sulla diffusione di materiale di questo tipo.
Il Booster 7 ora si trova ancora all’interno dell’High Bay, dove gli operai stanno lavorando per tentare di ripararlo. Non sappiamo se ciò sia possibile e se SpaceX deciderà di passare direttamente al Booster 8, di cui le due sezioni dei serbatoi sono già state costruite. Questi ultimi due prototipi sono i primi dotati di supporti per montare 33 Raptor 2, la nuova versione dei motori. Come mostrato da Musk, in questi giorni stanno arrivando a Starbase diversi carichi di Raptor. Ne servono ben 39 per poter eseguire il primo volo verso lo spazio.
Raptor 2 rocket engines at Starbase, each producing over half a million pounds (230 tons) of force pic.twitter.com/9ixxXXceG3
— Elon Musk (@elonmusk) April 26, 2022
Le novità della Ship 24
Nella scorsa puntata dei “Progressi di Starship” abbiamo visto quali sono le novità introdotte sui nuovi prototipi di Super Heavy. Questa volta invece, ci concentreremo sulle modifiche apportate alla Starship. Più precisamente sulla Ship 24, che dovrebbe essere quella che SpaceX utilizzerà per il primo volo.
L’azienda di Musk si è concentrata molto sul redesing della punta di Starship. A livello estetico si può subito notare come SpaceX abbia modificato il metodo di produzione del nose cone, utilizzando lastre più lunghe. Così facendo riducono di molto il numero di saldature necessarie per unire le diverse lastre, diminuendo quindi i punti critici.
Come aveva preannunciato Musk, entrambi gli header tank sono stati posizionati in cima alla Starship. Di conseguenza sono presenti due diverse valvole di sfogo per i due piccoli serbatoi. Sempre dal nose cone gli ingegneri hanno deciso di rimuovere i Reaction Control System, i piccoli propulsori usati per le manovre. SpaceX ha deciso di realizzare i nuovi RCS in modo simile a quelli presenti sul Super Heavy, posizionandoli circa a metà altezza della Starship. Le valvole di sfogo realizzate in questo modo le avevamo già viste anche sulla Ship 22, ma questo prototipo non è mai stato utilizzato.
La Ship 24 dovrebbe essere anche la prima dotata di sistema per il rilascio di satelliti. È probabile che inizialmente questo sistema venga implementato solamente per gli Starlink. SpaceX avrà bisogno di collaudare questo nuovo sistema, quindi nelle prossime settimane potremmo anche vedere qualche mockup della seconda versione di Starlink.
L’azienda ha modificato anche il meccanismo di aggancio tra Starship e Super Heavy. La vecchia versione prevedeva tre sporgenze nella parte superiore del Super Heavy che andavano a incastrarsi nei rispettivi tre fori alla base della Starship. Ora SpaceX ha deciso d’invertirli: le sporgenze saranno sulla Starship e i fori sul Super Heavy.
Perché la FAA ci impiega così tanto ?
La Federal Aviation Administration ha iniziato a valutare quale sarebbe stato l’impatto di SpaceX sull’ambiente circostante a Starbase già a novembre 2020. L’agenzia federale ha dichiarato che i numerosi ritardi sono dovuti in gran parte alle modifiche che l’azienda continua ad apportare al progetto. Abbiamo notato in questi anni come SpaceX cambi i propri piani molto rapidamente e ciò non aiuta la burocrazia. La FAA inoltre deve ancora finire di visionare i circa 18.000 commenti pubblici inviati dai cittadini che hanno espresso la propria opinione su SpaceX.
Un altro motivo del ritardo è dovuto al fatto che la FAA collabora anche con altre agenzie, come la U.S. Fish and Wildlife Service (FWS), per fare questo tipo di valutazioni. Starbase sorge in un’area molto particolare, in cui si trovano anche diverse specie protette, dagli uccelli alle tartarughe marine.
L’inquinamento, soprattutto acustico dovuto a test a terra e lanci, avrà impatti negativi su diverse specie, dall’accoppiamento alla migrazione. Per quanto riguarda la fauna marina invece, la FWS ne ha affidato lo studio alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).
Tra le raccomandazione della FWS vi è la riduzione del transito dei veicoli e limitazione di test e lanci in alcune determinate ore e stagioni. L’agenzia vorrebbe anche richiedere un piccolo contributo di 5.000 dollari l’anno per la salvaguardia dell’ocelotto, un piccolo felino che abita in quella zona. Non ci resta che attendere un altro mese per sapere se SpaceX potrà finalmente lanciare da Boca Chica o dovrà optare per il piano B: usare il complesso 39A in Florida.
Continuano i lavori in Florida, oltre che a Starbase
Durante il lancio della missione Ax-1 abbiamo avuto l’occasione di vedere da diverse prospettive il pad 39A. Nonostante le interruzioni dovute ai numerosi lanci, gli operai hanno già realizzato la base per la torre simile a Mechazilla e le fondamenta per il pad orbitale. A Roberts Road SpaceX ha già realizzato diverse sezioni della torre, che presto raggiungeranno il 39A per essere impilate. È possibile che l’inizio della costruzione della nuova Mechazilla inizi solamente quando saranno pronte tutte le sezioni della torre. In questo modo si eviterà di doverne attendere la costruzione e potranno procedere più velocemente.
I lavori continuano anche a Starbase, dove SpaceX si sta concentrando soprattutto sulle infrastrutture necessarie per i lanci. Per la prima volta nei giorni scorsi hanno testato il Sound Suppression System del pad orbitale. All’interno dell’anello del pad vi sono diverse tubazioni nella quale viene fatta scorrere acqua che poi viene iniettata verso il centro dell’anello stesso. Le vibrazioni dovute ai motori verranno così assorbite dall’acqua, evitando che queste danneggino il pad o e di rimbalzo i motori stessi.
Gli operai hanno lavorato anche su uno dei bracci di Mechazilla, il Quick Disconnect Arm. A fine aprile hanno sostituito la componente che va ad agganciarsi alla Starship per rifornirla, insieme alle relative tubazioni.
I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno cinque di ogni mese.
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