Domenica sei marzo, le autorità della NADA (North’s National Aerospace Development Administration), l’equivalente di una agenzia spaziale nazionale, hanno annunciato di aver eseguito un altro importante test missilistico. Il lancio, che a quanto pare è stato eseguito sabato 5 marzo, rappresentava anche un test per un satellite di osservazione terrestre ad alta precisione. Questo, l’equivalente di un satellite spia, è uno degli obbiettivi primari per la NADA, fin dalla sua fondazione nel 2013. Le problematiche sono però molteplici e lasciano intendere che il Paese non riuscirà a raggiungere il suo obbiettivo molto presto.
Secondo le autorità Nord Coreane, il test di sabato ha dimostrato le capacità di trasmissione dei dati da e verso lo spazio, oltre che diverse strutture di controllo a Terra. Non ci sono dettagli sulla tipologia di test effettuato, che per le autorità militari della Corea Del Sud è stato un altro lancio balistico suborbitale. Si tratta del secondo lancio effettuato in meno di una settimana, e il nono dall’inizio del 2022.
Tutta questa attività, aumentata notevolmente dall’inizio dell’anno, ha provocato la condanna di USA, Giappone. Il missile lanciato sabato, secondo il Capo di stato maggiore della Corea del Sud, è stato lanciato da Sunan, vicino a Pyongyang. È poi ricaduto a una distanza di 270 km nell’oceano, dopo aver raggiunto una quota massima di 560 km.
Le ragioni della Corea del Nord
La NADA ha formalmente comunicato che questi lanci rappresentano dei test per il futuro satellite. È infatti probabile che un tentativo di lancio sarà effettuato il 15 aprile, in concomitanza con l’anniversario della nascita di Kim Il Sung, il nonno dell’attuale leder, Kim Jong Un. Secondo le analisi occidentali però, il programma spaziale della Corea del Nord è una copertura per testare tecnologie di missili a lunga gittata. Attualmente infatti, il Paese non dispone di una tecnologia missilistica affidabile per colpire gli Stati Uniti, o qualsiasi bersaglio a lunga distanza. Testare queste tecnologie è per la Corea vietato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Esso vieta anche i test di razzi spaziali, ma con meno fermezza. In questo modo quindi, dato che in ogni caso i vettori orbitali attivi della Corea del Nord sono quasi uguali a missili a lunga gittata, viene evaso in parte il divieto di test. Il Paese dispone in ogni caso della tecnologia per arrivare in orbita. Il vettore Unha, con quattro lanci all’attivo, è per esempio in grado di portare fino a 200 kg in orbita terrestre bassa. Una capacità simile a quella del vettore Electron di Rocket Lab, per paragone.
La Corea del Nord può veramente lanciare un satellite spia?
A gennaio dello scorso anno, durante il congresso del Partito dei Lavoratori di Corea, Kim Jong Un aveva presentato nuovi progetti militari in fase di sviluppo, fra cui un satellite spia. Secondo quasi tutti gli osservatori internazionali, il Paese non dispone però della tecnologia necessaria per questo progetto. In particolare mancherebbe la possibilità di sviluppare delle camere ad alta risoluzione, in grado di raggiungere almeno qualche metro per pixel.
Durante un lancio missilistico effettuato a fine gennaio, simile a quello di sabato, vennero diffuse delle foto della Terra, scattate da una quota stimata di 2000km. La qualità di questi scatti lascia intendere che grandi progressi siano ancora necessari per il Paese prima di poter sviluppare un satellite di osservazione della Terra.
Secondo il giornale The Korean Herald, questa escalation di lanci da inizio anno rappresenta anche la volontà di Kim Jong Un di attirare l’attenzione degli USA. Dal 2017, i rapporti fra i due Paesi sono sempre più freddi e le minacce della Corea sono spesso ignorate. Il Paese asiatico ha però proprio nelle minacce militari uno degli strumenti più forti per controllare la politica interna e quella estera. A questo si aggiunge la recente scoperta, attraverso immagini satellitari scattate dall’azienda privata americana Maxar, che in Corea del Nord sono ripresi i lavori allo stabilimento di armi nucleari. Qui erano stati interrotti nel 2018, dopo un incidente e diverse contrattazioni con gli USA.
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