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SpaceX cambia le carte in tavola. Presentato il programma Polaris e la missione Polaris Dawn

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Febbraio 14, 2022
in Esplorazione spaziale, News, Space economy, SpaceX
Un render della missione Polaris Dawn di SpaceX

Un render della missione Polaris Dawn di SpaceX

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SpaceX ha annunciato la nuova missione privata in orbita con la capsula Dragon. Si chiama Polaris Dawn e ancora una volta a bordo ci sarà Jared Isaacman. La missione verrà condotta entro la fine del 2022, sempre con una capsula Dragon, sempre con quattro passeggeri a bordo, e questa volta sappiamo già chi saranno. Gli obbiettivi saranno completamente diversi da quelli di Inspiration4. Polaris Dawn avrà infatti scopo prettamente scientifico. La missione raggiungerà la quota più alta di un volo con astronauti dopo le missioni Apollo, e verrà eseguita anche una passeggiata spaziale (EVA). 

I principali obbiettivi scientifici sono la ricerca sulle embolie gassose venose, che verranno studiare con l’uso di tecnologia a ultrasuoni. Verranno poi studiate le conseguenze di un ambiente spaziale sul corpo umano, in particolare per quanto riguarda la resistenza alle radiazioni. Verranno poi trasportati dei campioni biologi per studiarne l’impatto dello spazio a lungo termine e sarà eseguita una ricerca sulla Spaceflight-Associated Neuro-Ocular Syndrome (SANS).

SpaceX ha anche annunciato che Polaris sarà un programma di tre o quattro missioni che verranno condotte nei prossimi anni per testare le conseguenze del volo spaziale ad alta quota sul corpo umano. Due di esse saranno con la capsula Crew Dragon. Per la prima missione non è stata ancora comunicata una quota precisa, ma sul sito ufficiale è stato dichiarato che saranno toccate le fasce di Van Allen. Il Programma Polaris appena presentato rappresenterà così un primo esperimento per testare sistemi di supporto vitale, voli umani e anche delle nuove tute che verranno usate nei viaggi Starship.

Le nuove tute di SpaceX

La sorpresa più grande di questa notizia riguarda senza dubbio l’attività extraveicolare. Alla quota di circa 500 km è infatti stato annunciato che verrà eseguita la prima attività extraveicolare commerciale della storia. Per farlo verranno utilizzate delle tute sviluppate da SpaceX, derivate direttamente dalle IVA (intravehicular activity) attualmente in uso nelle missioni Dragon. Si tratta di una notizia completamente inaspettata, dato che nessuno pensava veramente che SpaceX fosse già al lavoro su delle tutte EVA, men che meno che potessero essere pronte per la fine del 2022.

Durante la missione verranno anche testate le comunicazioni laser di Starlink. La capsula Dragon sarà quindi presumibilmente in grado di agganciarsi alla rete Starlink, fornendo un’alternativa alla rete di comunicazione della NASA in orbita terrestre bassa. SpaceX ha inoltre scritto sul proprio sito che sarà un primo test per le future comunicazioni su Luna e Marte.

Il logo della missione Polaris Dawn
Il logo della missione Polaris Dawn

La crew di Polaris Dawn

Con l’annuncio della missione sono anche stati presentati i quattro partecipanti. Ancora una volta a bordo ci sarà Jared Isaacman, finanziatore della missione Inspiration4. Presumibilmente questa volta non sarà lui a finanziare completamente la missione, dati gli scopi del programma e il fatto che ben due dei passeggeri sono dipendenti di SpaceX. Jared ha comunque annunciato che lui ha acquistato un volo in altre tre missioni, compresa Polaris Dawn. La seconda sarà ancora con la capsula Dragon, mentre nella terza Isaacman sarà a bordo del primo equipaggio di Starship.

Il secondo membro è Scott Poteet, un ex pilota dell’Aeronautica e ora collega di Isaacman nella pattuglia acrobatica di quest’ultimo. Mission specialist della missione sarà Sarah Gillis, Lead Space Operations Engineer di SpaceX. Sempre come mission specialist e medico di bordo ci sarà Anna Menon, anche lei Lead Space Operations Engineer di SpaceX. Menon è sposata con Anil Memon, anche lui dipendente di SpaceX e attualmente uno dei candidati astronauti della NASA.

Anche per questa missione continua inoltre la collaborazione con il St. Jude Children’s research Hospital. Dal sito di Polaris Dawn è infatti possibile continuare le donazioni all’ospedale americano, il cui centro di ricerca si occupa di combattere i tumori infantili.

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Tags: PolarisPolaris DawnSpaceX

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