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L’eredità della missione Inspiration4 di SpaceX

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Ottobre 2, 2021
in News, Space economy, SpaceX, Turismo spaziale
La Terra fotografata da Chris Sembroski.

La Terra fotografata da Chris Sembroski.

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Dal 16 al 19 settembre attorno alla Terra ha orbitato il primo equipaggio composto esclusivamente da cittadini privati durante la missione Inspiration4. Una missione dall’importanza storica che ha aperto la strada ai futuri viaggi privati attorno al nostro pianeta. Nei prossimi anni vedremo una crescita esponenziale di missioni di questo tipo. Nonostante i rischi e i costi ancora proibitivi, lo spazio sta però diventando accessibile a un numero sempre maggiore di persone. Ciò sta attirando l’attenzione non solo di privati con grandi disponibilità economiche ma anche di aziende terrestri che vedono nello spazio una nuova possibilità d’investimento.

La missione Inspiration4, come anche i voli suborbitali di questa estate, ha aperto anche una discussione legata alla sicurezza. Trasportando privati nello spazio, le aziende spaziali dovranno infatti garantire una sicurezza elevata, ponendosi infatti all’interno di regole di mercato e non più di appalti governativi e missioni prettamente scientifiche. Ovviamente questo viene già fatta da anni per l’immissione di satelliti, ma non era mai stato fatto per il trasporto di privati cittadini. Inspiration4, nonostante abbia contribuito enormemente alla nascita del dibattito sulla sicurezza, si trovava però in una posizione favorita. La capsula Dragon infatti, dato che trasporta anche astronauti verso la ISS ha ricevuto la piena certificazione della NASA al trasporto di esseri umani.

Cosa ci attende in futuro

Inspiration4 è stata una missione perfetta, se non fosse per qualche piccolo problema della toilette durante il soggiorno in orbita dei 4 astronauti. Secondo le dichiarazioni di Benji Reed, direttore delle missioni con equipaggio, c’è stato un problema con una ventola del sistema di aspirazione dei rifiuti. Nulla però che abbia messo in pericolo la vita dei passeggeri a bordo della capsula che comunque è stato risolto durante il periodo in orbita. Musk invece ha dichiarato che per eventuali missioni simili verranno implementati alcuni sistemi, come l’aggiunta di uno scaldavivande e la connessione Wi-Fi tramite Starlink.

L’equipaggio infatti è stato costretto a consumare cibi freddi o tiepidi, non avendo modo di scaldarli con strumenti appositi. La Dragon però è dotata di strumenti per trasportare alimenti congelati. Il comandante della missione Jared Isaacman, il primo giorno in orbita ha dovuto togliere dal congelatore una busta contenente del caffè per poterselo gustare solamente l’ultimo giorno a temperatura ambiente. Durante la conferenza post missione lo stesso Reed ha dichiarato che alla casella postale di SpaceX sono giunte già diverse richieste per missioni simili. Tali proposte hanno iniziato ad arrivare ancora prima dell’ammaraggio della Dragon.

The 360 degree view of our beautiful planet from the cupola was absolutely life changing pic.twitter.com/c9xiDGJwg1

— Hayley Arceneaux (@ArceneauxHayley) September 23, 2021

Grazie al riutilizzo sia del primo stadio che della capsula, l’azienda di Musk può infatti abbassare il costo dei voli, e dovrebbe farlo sempre più nel corso degli anni. Si stima che per prenotare un sedile su un prossimo lancio della Dragon un privato debba sborsare “solo” 40 milioni di dollari. La NASA per far raggiungere ai propri astronauti la ISS con la capsula di SpaceX spende invece circa 55 milioni a biglietto. Un prezzo che è stato fissato anni fa per le prime sei missioni Crew, e che forse poi verrà abbassato. Cifra che saliva a circa 80 milioni quando la NASA comprava il viaggio dalla Russia.

Ci sono poi gli accordi fra SpaceX e altre aziende, che fungono da intermediari per missioni specifiche. Tra queste c’è ovviamente Axiom, che sta organizzando già quattro missioni con destinazione la ISS. La prima, denominata Ax-1 è attualmente prevista per il 21 febbraio 2022.

Il documentario di Netflix

Countdown: Inspiration4 Mission to Space è il titolo del documentario in 5 episodi prodotto dal TIME studios e distribuito da Netflix. Un documentario realizzato e distribuito quasi in presa diretta, con il primo episodio trasmesso il 6 settembre e l’ultimo uscito il 30 dello stesso mese. Molta della narrazione si concentra sui sentimenti dell’equipaggio durante le varie fasi della missione, dall’addestramento al rientro. Tutto ciò si lega al racconto delle operazioni che vengono effettuate per preparare un equipaggio ad arrivare nello spazio. Nell’ultimo episodio, nonostante vengano mostrati i momenti concitati prima del lancio, la narrazione non risulta mai frenetica e riesce trasmettere le emozioni provate dagli astronauti.

Il direttore del documentario Jason Hehir è riuscito a rappresentare SpaceX slegandola completamente dalla figura di Musk. Il fondatore dell’azienda infatti compare solamente per una manciata di minuti in tutto il documentario. È stato lasciato spazio ai giovani dipendenti che ricoprono ruoli chiave all’interno di SpaceX e che hanno contribuito al successo della missione. È possibile godere inoltre di spettacolari immagini inedite. L’equipaggio ha partecipato anche a diversi corsi di fotografia per imparare a utilizzare sia macchine fotografiche professionali che gli iPhone che avevano in dotazione. Abbiamo quindi l’occasione di osservare immagini uniche della Terra, anche grazie alla cupola della Dragon sviluppata proprio per Inspiration4.

If you had the chance, would you go to space?

From @timestudiosfilm, the fifth and final episode of "Countdown: Inspiration4 Mission to Space" is now on @netflix https://t.co/24CIcgnYYJ pic.twitter.com/fKt2uj8X3e

— TIME (@TIME) September 30, 2021

Intrattenimento spaziale

Il 5 ottobre è prevista la partenza di una capsula Soyuz con a bordo l’attrice russa Yulia Peresild. Ad accompagnarla ci sarà il direttore Klim Shipenko e il cosmonauta Anton Shkaplerov. Durante i suoi 10 giorni di permanenza sulla ISS, l’attrice girerà alcune scene del suo prossimo film intitolato “Challenge”. Anche il celebre attore americano Tom Cruise presto partirà per una missione simile, anche se la data del lancio non è ancora stata comunicata. In circa un anno quindi potremmo avere i primi due film con scene girate direttamente in orbita con gli stessi attori protagonisti.

Così come accaduto con Netflix, anche Discovery Channel sta sviluppando un proprio documentario sul turismo spaziale. “Who Wants to Be an Astronaut ?” sarà una miniserie di 8 puntate durante la quale 10 persone dovranno affrontare un duro allenamento per raggiungere l’orbita. Lo show è impostato come fosse un reality e solamente chi supererà tutte le sfida avrà l’opportunità di oltrepassare l’atmosfera terrestre. “Space Hero” invece è un reality vero e proprio, anch’esso in sviluppo. La posta in gioco è sempre un viaggio in orbita.

SpaceX, che attualmente è l’unica azienda privata che può portare in orbita delle persone, si trova a dover far fronte a una crescente domanda di viaggi spaziali. Nonostante le capsule per il volo umano possano essere riutilizzate, SpaceX dovrà costruirne di nuove per soddisfare tutte le richieste. Oltre a Endeavour e Resilience è quasi ultimata anche una terza Dragon che vedremo volare presto. Solo con queste capsule SpaceX potrebbe supportare tutte le missioni attualmente concordate con la NASA, ma non sono sufficienti per realizzare anche tutte le missioni private.

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Tags: DragonInspiration4SpaceXTurismo spaziale

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