Arriva in orbita un nuovo carico di 49 Starlink, che porta a 2089 Il numero di satelliti di SpaceX rilasciati nello spazio. Il lancio ha avuto luogo dal complesso di lancio 39A quando in Italia erano le ore 19:13 del 3 febbraio. La missione sarebbe dovuta partire diversi giorni prima, ma i ritardi accumulati dal lancio del satellite COSMO-SkyMed ha costretto SpaceX a riorganizzarsi. Le missioni di Starlink infatti hanno una priorità più bassa rispetto ai lanci per conto di aziende terze o agenzie nazionali. Questa missione, denominata Starlink-4.7, ha dovuto attendere quindi prima la partenza del satellite italiano e poi il lancio della National Reconnaissance Office.
SpaceX ha in programma ben 52 missioni per questo 2022, quindi potremmo assistere spesso a situazioni di questo tipo, con l’azienda che deve continuamente riorganizzarsi. Con il successo di Starlink-4.7 SpaceX porta a termine ben tre missioni nel giro di 67 ore. In concomitanza con il lancio l’azienda rivela anche una nuova tipologia di abbonamento.
Nuova parabola per servizi Premium
A sorpresa e senza annunci ufficiali, SpaceX ha rilasciato un nuovo tipo di abbonamento per il proprio servizio di connessione a internet. A renderlo noto è stato Elon Musk tramite uno dei suoi tweet. Il nuovo abbonamento si chiama Starlink Premium ed è un’offerta rivolta principalmente a clienti business.
La parabola ha un design simile all’ultima versione presentata, di forma rettangolare e più compatta del modello precedente. Le prestazioni saranno però diverse rispetto a quella utilizzata dagli utenti dell’abbonamento base. La parabola Premium infatti ha il doppio della capacità, consentente di raggiungere velocità maggiori e servire un numero più elevato di dispositivi connessi. Presenta qualche differenza anche il modem, che deve avere prestazioni migliori proprio per supportare le connessioni multiple e le elevate velocità.
Il nuovo kit di connessione ha un costo di 2.500 dollari, mentre l’abbonamento mensile è di 500 dollari. SpaceX garantisce velocità di download comprese tra i 150 e i 500 Mbps, con una latenza dai 20 ai 40 millisecondi. Per l’abbonamento base invece, l’azienda afferma che le velocità di download saranno comprese tra 100 e 200 Mbps, con latenze simili a quelle Premium. Esso ha ancora un costo mensile di 99 dollari, a cui si devono aggiungere 499 dollari di kit.
La differenza sostanziale tra i due abbonamenti non sta tanto nelle velocità ma nel numero di utenti che possono connettersi da una singola postazione. Secondo il sito ufficiale, SpaceX ha sviluppato la versione Premium per soddisfare le necessità dei clienti e i feedback ricevuti. Il nuovo abbonamento potrà essere meglio sfruttato dalle aziende che al momento non hanno sufficiente copertura per connettersi a internet. Questa versione di Starlink è rivolta anche a località turistiche con scarsa copertura, come rifugi di montagna o agriturismi in aperta campagna.
Con l’abbonamento base ogni kit di connessione è associato a un indirizzo, ad esempio quello di casa. Per il Premium ciò non vale più, e chi sottoscrive l’abbonamento può connettersi da qualsiasi parte del mondo. I kit di connessione Premium potrebbero essere utilizzati anche in movimento, ad esempio sulle navi, come già annunciato diversi mesi fa.
Un flotta con booster sempre più usati
SpaceX ha affidato il compito di portare in orbita i 49 Starlink al Falcon 9 B1061, che ha così concluso la sua sesta missione. Il B1061 ha volato per la prima volta a novembre 2020, trasportando nello spazio Crew-1, il primo equipaggio di una missione di lunga durata. I quattro lanci successivi sono stati poi portati a termine tutti nel 2021. Attualmente nella flotta di SpaceX sono presenti 11 Falcon 9 che hanno già volato almeno una volta. Di questi, quattro booster hanno raggiunto, e nel caso del B1051 superato, le dieci missioni.
Dopo circa otto minuti è mezzo dalla partenza, il B1061 è atterrato senza problemi sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas e potremmo vederlo volare nuovamente. Con 5 missioni alle spalle probabilmente SpaceX riutilizzerà il B1061 solamente per i lanci Starlink o in rideshare. Sono poche infatti le aziende che decidono di affidare i propri carichi a booster che hanno già volato diverse volte, nonostante SpaceX abbia dimostrato le loro capacità. In questo 2022 dovremmo vedere molti più Falcon 9 nuovi rispetto allo scorso anno. Grazie al B1061 l’azienda di Musk completa con successo la sesta missione dell’anno dopo poco meno di 22 dal precedente lancio dal carico top secret NROL-87.
Anche le due coperture che proteggono i satelliti sono riutilizzate. Una di queste ha completato la sua sesta missione, mentre per l’altra era “solo” il suo quarto lancio. SpaceX è riuscita ad affinare le tecniche di recupero anche di queste componenti, che vengono ripescate dopo che hanno toccato dolcemente la superficie del mare grazie al loro paracadute. Realizzare ognuna di queste componenti ha un costo di circa 3 milioni di dollari, quindi recuperarle per SpaceX significa poter risparmiare e ridurre i costi di lancio.
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