In Cina ci sono due grandi progetti per la costruzione di megacostellazioni satellitari in grado di fornire copertura internet dall’orbita terrestre bassa, come Starlink. Entrambi sono dei progetti guidati da imprese private grandemente partecipate da enti statali.
La prima è chiamata Guowang, e conterrà circa 13 mila satelliti. La seconda è chiamata G60 e dovrebbe essere costruita con 12 mila satelliti. Proprio di questa seconda costellazione è stato annunciato il primo lancio per il 5 agosto. Si tratta d un progresso importante per due progetti che puntano a dotare la Cina di un asset che si è dimostrato fondamentale non solo per dinamiche commerciali, ma anche di difesa e sicurezza nazionale.
Il lancio di questi primi satelliti sarà effettuato dal Taiyuan Satellite Launch Center. Non è ancora stato dichiarato che razzo verrà usato, ma si suppone sarà un Lunga Marcia 6A. Il lancio prevede l’immissione in orbita di 18 satelliti, con altri 180 previsti per l’orbita entro al fine dell’anno.
Il progetto G60 prende il nome da un’autostrada che va da Shanghai a Kunming.
La sfida cinese alle costellazioni americane
I due grandi progetti di costellazioni satellitari GuoWang e G60 hanno sorpreso non solo per le dimensioni, ma anche per le dimensioni del progetto. Per prima è stata annunciata GuoWang nel 2021, e poi G60 nel 2022. Recentemente però il secondo progetto ha ricevuto una accelerazione piuttosto intensa, portando progressi decisamente evidenti.
G60 è una rete gestita dalla Shanghai Spacecom Satellite Technology (SSST), una società che ha annunciato un finanziamento da 960 milioni di dollari a febbraio 2022. Sempre in quell’anno è stato mostrato per la prima volta lo stabilimento in cui costruiranno i satelliti, situato a Shanghai.
Per gestirlo la SSST ha costruito un’altra azienda chiamata Shanghai Gesi Aerospace Technology (Genesat), sempre nel 2022. Genesat è stata costituita come Joint Venture con la Academy for Microsatellites under the Chinese Academy of Sciences (IAMCAS). Si tratta di una novità per il settore spaziale cinese, dove solitamente sono presenti Joint Venture con il governo centrale, e non con entità locali.
In soli due anni sono riusciti a costruire uno stabilimento che ha prodotto il primo satellite a dicembre del 2023, presentato con una cerimonia ufficiale. Da questa si è visto il design, simile a quello di uno Starlink di prima generazione. Una delle sfide che queste megacostellazioni comportano è infatti quella di poter stabilire una produzione in serie di satelliti, una cosa che non era mai stata fatta prima anche solo 10 anni fa.
La fabbrica avrà una capacità di produzione di 300 satelliti all’anno entro il 2024, e 500 satelliti all’anno nel 2026. L’obbiettivo di ridurre i costi di produzione dei satelliti del 35% rispetto alla media del settore cinese.