L’umanità ha battuto un nuovo record. Per la prima volta nella storia, una navicella spaziale è riuscita ad arrivare così vicina al Sole da “toccarlo”. Si chiama Parker Solar Probe, è una sonda della NASA lanciata nel 2018 e il suo scopo era quello di esplorare i misteri del Sole viaggiando più vicino a esso rispetto a qualsiasi altra navicella spaziale. Ora, 900 giorni dopo la sua partenza, la sonda ha volato attraverso l’atmosfera superiore del Sole, la corona.
Toccare la stessa sostanza di cui è fatto il Sole aiuterà gli scienziati a ottenere informazioni critiche sulla stella e sulla sua influenza sull’intero Sistema Solare. Man mano che il ciclo di attività di 11 anni del Sole aumenterà, il bordo esterno della corona si espanderà, dando alla sonda una maggiore possibilità di rimanere all’interno della corona per periodi di tempo più lunghi.
Come ha fatto Parker a toccare il Sole?
Il Sole non ha una superficie solida, ma ha un’atmosfera surriscaldata. Il materiale di cui è composta si estende fino a un limite oltre il quale la gravità e i campi magnetici sono troppo deboli per contenerlo. Quel confine segna la fine dell’atmosfera solare e l’inizio dei venti solari, che trascinano il campo magnetico del Sole attraverso il Sistema Solare. Esso è detto superficie di Alfvén.
Il primo passaggio attraverso la corona, durato solo poche ore, è uno dei tanti previsti per la missione di Parker. La sonda continuerà ad avvicinarsi spiraleggiando verso il Sole, fino a raggiungere 8.86 raggi solari dalla superficie. I prossimi sorvoli, il primo previsto per gennaio 2022, probabilmente porteranno di nuovo Parker Solar Probe attraverso la corona.
“Sono entusiasta di vedere cosa troverà Parker mentre passa ripetutamente attraverso la corona negli anni a venire” ha affermato Nicola Fox, direttore della divisione di eliofisica presso la NASA. “L’opportunità di nuove scoperte è illimitata”.
Parker ha scoperto dove finisce l’atmosfera solare
Fino a ora i ricercatori non erano sicuri di dove si trovasse esattamente la superficie critica oltre la quale ha origine il vento solare. Precedenti stime l’avevano collocata tra 10 e 20 raggi solari dalla superficie del Sole. Tuttavia Parker ha superato i 20 raggi solari. Il 28 aprile 2021, durante il suo ottavo sorvolo del Sole, la sonda ha incontrato le condizioni specifiche per il confine dell’atmosfera solare a 18,8 raggi solari sopra la superficie della stella. Ora durante il sorvolo, Parker Solar Probe è entrata e uscita dalla corona diverse volte. È stata così in grado di mostrare come la superficie di Alfvén non sia perfettamente liscia. Essa è caratterizzata da sporgenze, direttamente proporzionate all’attività solare proveniente dalla superficie.
Addirittura, il più basso sorvolo di Parker è stato a 15 raggi solari. All’interno di questa regione le particelle rallentano, le condizioni sono più calme, il numero di tornanti è molto minore. In questo strato atmosferico i campi magnetici sono sufficientemente elevati da dominare il movimento delle particelle: la prova definitiva che la superficie di Alfvén era stata superata.
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Perché è importante studiare l’atmosfera solare?
Sono molti i motivi per cui l’esplorazione dell’atmosfera solare è fondamentale per l’uomo.
- Comprendere dove e in che modo nasce il vento solare e comprenderne la struttura. Questo aiuterebbe a studiare come la corona viene riscaldata a milioni di gradi, molto più calda della superficie solare sottostante.
- Studiare come si formano i tornanti, strutture a forma di zig-zag del vento solare scoperte da Parker nel 2019. I nuovi dati della sonda hanno mostrato che i tornanti non si verificano in maniera omogenea e hanno una percentuale maggiore di elio fotosferico rispetto ad altri elementi.
- Spiegare come gli eventi sulla superficie del Sole influenzano l’atmosfera e il vento solare.
In futuro potremo prevedere eventi meteorologici spaziali estremi
La Parker Solar Probe fa parte del programma Living with a Star della NASA. Concepito per esplorare gli aspetti del sistema Sole-Terra che influenzano direttamente la vita e la società, è gestito dal Goddard Space Flight Center.
Gli eventi metereologici spaziali estremi, infatti, possono interrompere le comunicazioni sulla Terra e danneggiare i satelliti. Sarà interessante, in futuro, riuscire a comprendere e prevedere questo tipo di eventi. Con i risultati ottenuti dalla sonda Parker, ora gli scienziati sanno cosa e dove cercare.
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