Il 25 giugno 2024, un nuovo satellite meteorologico del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) è stato portato in orbita con successo con un Falcon Heavy di SpaceX. Si chiama GOES-U e fa parte di una nuova generazione di satelliti per l’osservazione della Terra, chiamata GOES-R.
Il vettore pesante di SpaceX è partito il 25 giugno alle 23:26 italiane dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center. La partenza è avvenuta senza problemi, nonostante inizialmente le condizioni meteo facessero pensare a un rinvio.
Per SpaceX questo è il decimo utilizzo del Falcon Heavy, dopo il suo debutto avvenuto a febbraio del 2018. La NASA ha selezionato il vettore pesante di SpaceX per trasportare il satellite del NOAA nel 2021, al prezzo di 152.5 milioni di dollari.
Tutti i booster che hanno composto questo Falcon Heavy erano nuovi e, come accaduto anche nelle precedenti missioni, SpaceX ha recuperato solamente i due laterali. Abbiamo quindi assistito allo spettacolare atterraggio sincronizzato dei booster laterali, rientrati sulla terraferma. La perdita del core centrale è servita per fornire al secondo stadio la spinta necessaria per portare GOES-U direttamente sulla sua orbita di destinazione. Il rilascio è avvenuto dopo 4 ore e 30 minuti dal decollo, a circa 35 mila km di altezza, su un’orbita geostazionaria.
Deployment of @NOAA’s GOES-U satellite confirmed pic.twitter.com/Q5CDr6FSaL
— SpaceX (@SpaceX) June 26, 2024
Monitorare il meteo, non solo della Terra
GOES-U è l’ultimo di una serie di quattro satelliti del programma Geostationary Operational Environmental Satellites R (GOES-R), utilizzati per effettuare previsioni meteorologiche in maniera precisa. Il primo satellite, GOES-16, è arrivato nello spazio nel 2016 e ora sarà utilizzato come back up, in quanto entrerà in servizio GOES-U, che prenderà il nome di GOES-19. Un altro nome del satellite lanciato dal Falcon Heavy sarà GOES East, in quanto coprirà la porzione a est delle Americhe, arrivando a osservare anche parte del continente africano.
Il principale strumento di GOES-U è l’Advanced Baseline Imager (ABI), una camera di nuova generazione in grado di osservare la Terra con 16 diverse bande spettrali. Queste permetteranno di distinguere i diversi elementi fotografati, come alberi, acqua, nuvole, umidità o fumo.
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A bordo del satellite vi è anche il Geostationary Lightning Mapper (GLM), che consentirà di fornire una mappatura dell’intensità e della frequenza dei fulmini. Il GLM inoltre permetterà di studiare la distribuzione dei fulmini negli uragani, per meglio comprenderne le dinamiche. L’analisi e la previsione di questi eventi inoltre, potrebbe aiutare nella prevenzione degli incendi.
GOES-U però è dotato anche di strumenti per monitorare il clima spaziale. Il satellite del NOAA infatti è dotato di un magnetometro, per monitorare la regione esterna della magnetosfera, un sensore a raggi X per l’analisi dei brillamenti solari e diversi sensori per l’analisi delle particelle che si trovano in orbita geostazionaria.
Inoltre, a differenza dei precedenti satelliti, GOES-U monta anche un coronografo, per lo studio della corona solare, per poter rilevare e caratterizzare le espulsioni di massa coronale. Queste espulsioni possono raggiungere la Terra, come accaduto anche a maggio, con la più forte tempesta solare registrata dal 2003.