Dopo un piccolo stop durato circa 10 giorni per ripristinare la flotta di navi, SpaceX riprende il lancio dei satelliti Starlink. Con la missione Starlink-22, sono 1383 i satelliti dell’azienda di Musk che raggiungono l’orbita bassa terrestre. Il Falcon 9 è partito come programmato alle 9:28 del 24 marzo dalla rampa di lancio numero 40. I satelliti sono stati rilasciati dopo poco più di un’ora, a circa 280 km di altezza. Ora proseguiranno in autonomia utilizzando i propri propulsori ionici per raggiungere la loro orbita finale, a 550 km di altezza.
Il servizio è in continua crescita e dopo Stati Uniti e Canada, le parabole sono giunte anche in Regno Unito, Germania e Nuova Zelanda. Inoltre, diversi enti governativi iniziano a vedere in Starlink il mezzo per migliorare la connettività anche di diversi uffici pubblici. Si sta quindi aprendo anche il mercato degli enti pubblici per Starlink, anche quello consumer rimarrà sempre il maggior segmento di clienti di Starlink. Nel video seguente il replay del lancio della missione Starlink-22.
Governi in trattative per usare Starlink
La megacostellazione è in continua crescita e con essa migliorano sempre più le prestazioni offerte dal servizio. Alcuni beta tester stanno sperimentando velocità di download che in alcuni momenti raggiungono anche i 400 Mbps. Queste prestazioni hanno attirato l’attenzione di diversi enti governativi che vorrebbero sfruttare Starlink per migliorare la connettività di alcune aree e dei loro uffici.
È il caso della contea di San Bernardino, in California, la più vasta di tutti gli Stati Uniti. In molte sue aree, fuori dalla città omonima, la connessione ad internet o alla rete cellulare è quasi assente. Questo rende molto complicata la comunicazione, anche da parte dei diversi enti governativi o dalle forze dell’ordine. La contea di San Bernardino ha quindi firmato un accordo con SpaceX di circa 60.000 dollari per sfruttare Starlink e migliorare la connettività negli uffici della pubblica amministrazione.
Come dichiarato dal capitano Scott Landen, della Divisione Servizi informativi del dipartimento dello sceriffo, avere vaste aree in cui la copertura è quasi assente potrebbe rappresentare anche un problema per la sicurezza. Capita che gli agenti si trovino in aree in cui faticano a comunicare con la centrale. Con Starlink la contea spera di poter migliorare questa situazione. Questo contratto non è sicuramente di entità significativa per SpaceX, ma rappresenta un ulteriore esempio di applicazione e di sviluppi futuri per Starlink.
Anche nel Regno Unito il ministro per le infrastrutture digitali Matt Warman ha preso contatti con SpaceX per l’utilizzo della costellazione. Il governo ha stanziato 6,9 miliardi di sterline per la realizzazione del Project Gigabit. Questo ha l’obbiettivo di finanziare diverse compagnie in grado di portare la connessione nelle aree più remote del paese. Si ipotizza che possano essere 510 mila le case e aziende che potranno beneficiare di questo progetto ed avere finalmente accesso ad internet stabile e veloce.
Missione B1060 | Data di lancio |
GPS III SV03 | 30 giugno 2020 |
Starlink-11 | 3 settembre 2020 |
Starlink-14 | 24 ottobre 2020 |
Turksat 5A | 8 gennaio 2021 |
Starlink-18 | 4 febbraio 2021 |
SpaceX lancia per 4 mesi senza Falcon 9 nuovi
SpaceX punta molto sulla riutilizzabilità dei propri booster per portare a termine le diverse missioni, soprattutto per quanto riguarda i lanci Starlink. L’ultima volta che l’azienda di Musk ha utilizzato un Falcon 9 al primo volo è stato con Sentinel-6 il 21 novembre. In questo 2021 non abbiano ancora visto sulla rampa di lancio booster nuovi e la missione Starlink-22 non fa eccezione. Il Falcon 9 selezionato per portare oggi per Starlink-22 è il B1060 al suo sesto lancio. Dopo circa 8 minuti e mezzo dalla partenza, il primo stadio è correttamente rientrato sulla chiatta Off Course I Still Love You. Anche questo vettore completa correttamente il suo sesto lancio, e sesto rientro.
SpaceX ha così completato con successo la nona missione del 2021 e dovremmo attendere ancora prima di vedere un booster appena uscito dalla fabbrica. Anche le due coperture usate per proteggere i satelliti non sono nuove. Una aveva protetto il satellite Sentinel-6 mentre l’altra era stata usata per una precedente missione Starlink.
Per la prima volta SpaceX schiera una nuova nave entrata da poco a far parte della flotta. Si chiama Shelia Bordelon ed ha il compito di recuperare le coperture una volta che queste avranno toccato dolcemente la superficie del mare. Per fare questo, la nave è dotata di un grossa gru e non di una rete, come per Ms. Tree e Ms. Chief. Il destino di queste due navi è ancora incerto, poiché si trovano a Port Canaveral e gli operai hanno rimosso i bracci che reggevano le reti. È quindi possibile che SpaceX abbia deciso di abbandonare la cattura al volo. L’azienda di Musk infatti, ha già dimostrato che è possibile il riutilizzo delle coperture più volte anche se queste finiscono in mare. Infine, nel seguente video il rilascio dei 60 satelliti della missione Starlink-22 in orbita.
Deployment of 60 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/Xcbrq66Mez
— SpaceX (@SpaceX) March 24, 2021
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