• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Privacy Policy
  • Newsletter
No Result
View All Result
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Cronache marziane
    • Speciale Artemis
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Cronache marziane
    • Speciale Artemis
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
No Result
View All Result
AstroSpace

Scoperto il processo chimico che genera cloruro di idrogeno nell’atmosfera di Marte

Chiara De Piccoli by Chiara De Piccoli
Febbraio 28, 2021
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, Fisica, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Due fotografia di Marte scattate nel 2001 dalla Mars Orbiter Camera, situata sull’orbiter Mars Global Surveyor della Nasa. A destra, una tempesta (macchia ovale luminosa) colpisce il pianeta a livello locale (giugno 2001). A sinistra, la tempesta è diventata globale e ha avvolto completamente il pianeta (luglio 2001). Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Due fotografie di Marte scattate nel 2001 dalla Mars Orbiter Camera, situata sull’orbiter Mars Global Surveyor della Nasa. A destra, una tempesta (macchia ovale luminosa) colpisce il pianeta a livello locale (giugno 2001). A sinistra, la tempesta è diventata globale e ha avvolto completamente il pianeta (luglio 2001). Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Condividi su FacebookTweet

I dati raccolti dalla missione ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO), una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Russa, hanno evidenziato la presenza di un nuovo composto chimico nell’atmosfera di Marte. Lo scopo della missione è di cercare gas che identifichino dei processi biologici o geologici. Il cloruro di idrogeno (HCl) è uno dei gas derivanti dall’attività vulcanica, ma questa volta la sua origine potrebbe essere diversa.

Rivelato per la prima volta nel 2018, durante la tempesta di sabbia che ha avvolto l’intero pianeta per mesi, la spiegazione della sua presenza nell’atmosfera non può essere riferita ad un’eruzione, essendo questo gas presente in posti distinti del pianeta e senza alcuna traccia di altri gas provenienti dall’attività di un vulcano. Il processo chimico che lo genera, quindi, dev’essere un altro. I ricercatori hanno teorizzato un’interazione tra il vapore acqueo, rilasciato dalle calotte polari durante le stagioni calde, e il cloruro di sodio, il sale da cucina, sollevato dalla superficie durante la tempesta.

Un processo chimico già conosciuto

Le tempeste di sabbia sono un fenomeno tipico del pianeta Marte ancora poco compreso, a causa della sua complessa evoluzione. Possono manifestarsi localmente, durante tutto l’anno, oppure a livello globale, solitamente nella stagione calda. Famosa è la tempesta del 2019 che ha costretto il rover Opportunity ad un lungo sonno, rendendolo poi incapace di riprendere la missione a causa dello stato di ibernazione forzata in cui è caduto. L’anno precedente, nel 2018, un’altra tempesta globale ha però attirato l’attenzione dei ricercatori. I dati raccolti dagli spettrometri di cui sono dotati i moduli NOMAD (Nadir and Occultation for Mars Discovery) e ACS (Atmospheric Chemistry Suite) a bordo dell’orbitar ExoMars TGO, hanno rivelato delle tracce di acido cloridrico nell’atmosfera di Marte. La quantità individuata è troppo elevata per derivare dall’attività vulcanica, rendendo plausibile la teoria della presenza di un ciclo del cloro.

Rappresentazione grafica semplificata del ciclo chimico del cloro teorizzato per spiegare la formazione del cloruro di idrogeno sul pianeta Marte durante le tempeste di sabbia. Credits: ESA. Traduzione Astrospace.it
Rappresentazione grafica semplificata del ciclo chimico del cloro teorizzato per spiegare la formazione del cloruro di idrogeno sul pianeta Marte durante le tempeste di sabbia. Credits: ESA. Traduzione Astrospace.it

Durante una tempesta di sabbia globale, il sale depositato sul suolo marziano viene diffuso nell’atmosfera e interagisce con il vapore acqueo, presente a seguito della sublimazione del ghiaccio delle calotte polari, formando cloro. Questa molecola interagisce con l’idrogeno nell’atmosfera, dando origine al cloruro di idrogeno. Ma quando la polvere sollevata dalla tempesta si deposita, l’HCl scompare. Deve esserci quindi un meccanismo che riporta il cloro in superficie, altrimenti rileveremo la sua presenza dopo mesi dalla tempesta. Il cloruro di idrogeno potrebbe legarsi nuovamente alla polvere, ricadendo sul suolo marziano. La seconda ipotesi prevede che la molecola si rompa, liberando l’idrogeno nell’atmosfera mentre il cloro si deposita nel suolo reagendo con l’ossigeno. Entrambe le ipotesi potrebbero essere corrette, ma è necessario investigare ancora per comprendere a fondo questo nuovo processo chimico.

ExoMars 2022

Delle incertezze sul ciclo del cloro sono sorte osservando la presenza di cloruro di idrogeno anche in assenza di tempeste di sabbia. Questa rilevazione ha sottolineato l’importanza delle missioni esplorative su Marte, per comprendere a fondo i processi chimici che avvengono sul pianeta e scoprire quali fenomeni caratterizzano l’atmosfera e una possibile vita sul pianeta.

La futura missione ExoMars 2022 ha l’obbiettivo di comprendere i processi geologici e astrobiologici che avvengono sul pianeta, sfruttando lo spettrometro Mars Organic Molecule Analyzer (MOMA), fornito dalla NASA, di cui è dotato il rover Rosalind Franklin. Questa missione sarà la prima in grado di perforare il suolo fino ad una profondità di 2 metri, nella speranza che l’analisi dei campioni raccolti riveli la presenza di biomolecole.

L’articolo scientifico: Transient HCl in the atmosphere of Mars

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: AstrofisicaAtmosferaMarte

Potrebbe interessarti anche questo:

Dove sono tutti quanti?

Dove sono tutti quanti?

Aprile 18, 2021
Ingenuity fotografato da Perseverance poco dopo il rilascio. Credits: NASA/JPL

Il primo volo di Ingenuity: quando e cosa succederà?

Aprile 19, 2021
Clouds

Perseverance rilascia il primo bollettino meteo dal pianeta rosso

Aprile 9, 2021
Rappresentazione artistica di un sistema estrapolare con planetesimi residui

La turbolenza del disco planetario determina la dimensione degli asteroidi

Aprile 9, 2021
Marte fotografato dall'orbiter di Tianwen-1.

La NASA scambia informazioni con la Cina per le orbite di Tianwen-1

Aprile 8, 2021
polo nord marte struttura a spirale

Enormi depressioni a spirale nel polo nord marziano

Aprile 1, 2021
Next Post
Il KSLV-II, un vettore di test suborbitale usato per testare alcune caratteristiche del nuovo vettore Nuri. Il lancio è stato eseguito dal Naro Space Center nel 2018. Credits: KARI.

La Corea del Sud vuole partecipare alla nuova corsa allo spazio - Spazio d'Oriente

Electron (sulla sinistra) e Neutron, sulla destra. Credits: Rocket Lab.

Rocket Lab si quoterà in borsa e presenta un nuovo lanciatore: il Neutron. Tutti i dettagli

Gli articoli più letti questa settimana

  • La città di Las Vegas osservata dallo spazio a 35 anni di differenza. Credits: Google Timelapse.

    Con Timelapse di Google Earth vediamo 40 anni di cambiamenti dallo spazio

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • SpaceX e Starship porteranno gli astronauti Artemis sulla Luna

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Arthur Schwaniger, il fisico che salvò la missione Apollo 13

    211 shares
    Share 211 Tweet 0
  • Perchè la NASA ha scelto Starship per tornare sulla Luna?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il primo volo di Ingenuity: quando e cosa succederà?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube
loader


Astrospace.it Newsletter 
Ogni sabato mattina l'analisi delle news più importanti della settimana.

Accetto I termini di Privacy

I nostri ultimi approfondimenti

NASA annuncia i partner per lo sviluppo di nuove tecnologie per la Luna e Marte

La nascita del Programma Artemis. Una storia lunga e travagliata

Marzo 26, 2021
Perchè la NASA ha scelto Starship per tornare sulla Luna?

Perchè la NASA ha scelto Starship per tornare sulla Luna?

Aprile 18, 2021
Perché è esplosa SN11? I progressi di Starship

Perché è esplosa SN11? I progressi di Starship

Aprile 6, 2021
Un modellino della capsula HTV-X durante l'Hanami, la festa in cui si assiste alla fioritura del ciliegio. Credits: JAXA.

Il Giappone si prepara a tornare sulla ISS con HTV-X – Spazio d’Oriente

Aprile 2, 2021
AstroSpace

© 2021 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio.

  • Privacy Policy
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter

  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Cronache marziane
    • Speciale Artemis
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
No Result
View All Result

© 2021 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio.

AstroSpace.it fa utilizzo di cookies. Continuando ad utilizzare questo sito web acconsenti all'uso di Cookie. Puoi approfondire a Privacy e Cookie Policy.