Martedì 5 Maggio è stato correttamente montato sulla cima di un razzo Atlas V lo spazioplano X-37B. Il giorno dopo è stata comunicata ufficialmente la data di partenza di questa nuova missione: il 16 Maggio. Il veivolo costruito da Boeing per l’esercito americano verrà lanciato per la sua sesta missione dal 2010. Una delle sue caratteristiche principali è infatti quella di essere completamente riutilizzabile. Dopo aver raggiunto l’orbita e aver compiuto la sua missione, l’X-37B è in grado di tornare a Terra autonomamente planando in un aeroporto. Esattamente come faceva lo Space Shuttle.
Questo veivolo non è però dotato di un compartimento pressurizzato adatto al trasporto di astronauti. Nonostante le sue dimensioni che superano gli 8 metri, ha una struttura simile allo Space Shuttle ma in scala 1:4. In questa sua sesta missione porterà però in orbita più esperimenti di quanto mai fatto prima. Per la prima volta è stato infatti dotato di un modulo di servizio posto sul retro, in grado di espandere la capacità di carico.
A bordo saranno presenti anche due esperimenti della NASA e un piccolo satellite costruito dai cadetti della Air Force Academy. Oltre a questo, la missione principale del X-37B rimane segreta e per la prima volta condotta sotto la supervisione della US Space Force. Attualmente l’X-37B ha passato più di 2865 giorni in orbita nelle sue precedenti missioni. Per 4 volte è stato lanciato con un razzo Atlas V, ma la sua quinta missione è stata eseguita a bordo di un Falcon 9 di SpaceX. Dal 2006, questo spazioplano è sotto il controllo dell’aeronautica e ora sta passando un po’ alla volta alla US Space Force.
Nonostante venga ancora reputato un asset fondamentale per la supremazia americano nello spazio, questa missione e le collaborazioni con cui sono stati creati gli esperimenti scientifici manifestano una dichiarata volontà di aprire il progetto ad altri partner.
“Questa sesta missione è un grande passo in avanti per il programma X-37B. Questa sarà la prima missione dell’X-37B a utilizzare un modulo di servizio per ospitare esperimenti. L’aggiunta di un modulo di servizio in questa missione ci consente di continuare ad espandere le capacità del veicolo spaziale e ospitare più esperimenti rispetto a qualsiasi delle precedenti missioni.” Queste le parole di Randy Walden, direttore esecutivo del programma dell’Air Force Rapid Capabilities Office.
Il carico scientifico dell’X-37B
Il primo esperimento della NASA è una piattaforma realizzata con campioni test di nuovi materiali per studiarne la loro reazione alle condizioni spaziali. Il secondo invece è un contenitore con all’interno alcuni semi. L’obiettivo è studiare come le radiazioni e la microgravità impattano su di loro. Un ulteriore esperimento molto interessante è quello del Naval Research Laboratory. Attraverso un particola pannello solare viene trasformata l’energia immagazzinata in microonde che poi vengono trasmesse a Terra. L’obiettivo di questo esperimento è testate la trasmissione di energia dall’orbita a Terra. Il satellite dell’Air Force Academy si chiama invece FalconSat-8 e conterrà 5 esperimenti scientifici diversi.