Nel 2019, in tutto il modo abbiamo festeggiato i 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Mezzo secolo fa Neil Armstrong posava il suo piede sul nostro satellite. Per la prima volta nella storia dell’umanità l’essere umano toccò un altro corpo celeste. Quella non sarà però l’ultima.
Dopo le missioni Apollo, in tutto il mondo abbiamo avuto la possibilità di avvicinarci alla Luna come solo i 12 Moonwalker hanno potuto fare. Questo grazie ad alcuni frammenti di roccia riportati a Terra e che in poche occasioni vengono mostrati al pubblico.
Uno di questi pezzi ha fatto un tour dell’Italia proprio da questo settembre. Abbiamo sfruttato l’occasione di una delle ultime uscite pubbliche del pezzo di Luna per intervistare colui che in Italia lo ha portato, esposto e raccontato: il Dott. Dario Kubler, presidente dell’associazione ASIMOF.
Com’è possibile dottor Kubler che un pezzo di Luna sia infine finito qui a Rovereto?
Direi anche un bel pezzo di Luna, perché stiamo parlando di un oggetto particolare, molto bello, caratteristico, con queste inserzioni molto evidenti, è finito qui perché noi di ASIMOF abbiamo avuto questa opportunità di avere direttamente dalla NASA una roccia lunare in Italia per tutto autunno.

Perché questo pezzo di Luna formalmente è di proprietà della NASA giusto?
Sì, come tutti i pezzi itineranti delle rocce lunari portate a Terra dalle missioni Apollo. Da 50 anni e oltre stanno girando il mondo ma restano comunque di proprietà degli Stati Uniti d’America.
Questo pezzo è stato portato sulla Terra da una in particolare delle missioni Apollo.
Sì, questo fa parte degli oltre 2000 pezzi di rocce lunari che gli astronauti delle varie missioni hanno portato sulla Terra, in particolare questo è dell’Apollo 15, quindi del Luglio ’71. Questo poi, è un frammento della roccia originaria, un basalto di pigionite che pesava 2.6 Kg sulla terra ed è stato tagliato in una ventina di frammenti. Questo è uno dei pezzi più importanti.
Le missioni Apollo hanno riportato a Terra più di 380 Kg di rocce lunari questo però è uno dei più grandi a circolare non è vero?
Sì, stiamo parlando di un etto di roccia lunare. Il più grosso in assoluto penso sia circa un etto e mezzo.
Nonostante siano materiali eccezionali per il solo fatto di essere rocce lunari sono anche stati studiati scrupolosamente vero?
Come spesso accade, non proprio su questo che è stato dedicato alle esposizioni, ma sugli altri frammenti di questa roccia sono state fatte diverse analisi chimiche, fisiche e spettroscopiche da cui ne è risultato che i pezzi di roccia lunare che noi abbiamo portato a Terra sono pressoché identici alle rocce terrestri.
Citando Eugene Cernan: “Siamo andati per esplorare la Luna ma abbiamo scoperto la Terra”.
Sì la scoperta finale è proprio che la Luna è derivata da un pezzo di Terra che si è staccato a seguito di un impatto gigante e che ha iniziato ad orbitare oltre 4 miliardi di anni fa attorno alla Terra.
Questo pezzo di Luna ha ora circa 50 anni. Questi gli anni da quando siamo andati per l’ultima volta sulla Luna. Ora secondo lei ci torneremo veramente?
Secondo me si. Gli investimenti ci sono, sono stati formalmente approvati anche dal congresso degli stati uniti, ma anche in Europa e in altre parti del mondo, in India, in Cina, gli investimenti per tornare sulla Luna ci sono, sono stati fatti, e attività importanti sono in via di svolgimento. Tra cui anche un’attività che coinvolge direttamente l’Italia che è la stazione spaziale orbitante cislunare, cioè una stazione spaziale che orbiterà attorno alla Luna simile alla ISS, per la quale alcuni dei moduli che andranno a costruire questa stazione saranno costruiti proprio in Italia dalla Thales Alenia Space di Torino.

Quando parliamo di tornare sulla Luna parliamo di tornare con astronauti perché alcune missioni robotiche ci sono state anche se sporadiche. Anche le missioni robotiche stanno però aumentando sempre di più.
Si si, ci sono sempre state, sopratutto dagli anni 90 in poi delle missioni che hanno portato, anche ultimamente, dei Lander a scendere sulla Luna. I cinesi per esempio sono sulla Luna già da quasi un anno con un loro rover e altre missioni sono previste anche a breve.
Luna o Marte?
Questo è un dilemma che da tempo sta affliggendo molte personalità, tra cui anche i responsabili di molte agenzie spaziali, investire dove? Per portare l’uomo sulla Luna o su Marte? O tutte e due le cose? Il mio parere è sempre stato quello di puntare direttamente su Marte, però capisco che l’investimento e il rischio di puntare direttamente su Marte, senza la fase intermedia lunare probabilmente non vale la candela.
Quindi ci sarà questo passo intermedio, si costruirà una base lunare, anche perché le difficoltà sono le stesse. Come trovare elementi adeguati per la costruzione di queste basi, come proteggere gli abitanti di queste basi, perché sappiamo che sulla Luna non c’è atmosfera e su Marte ce n’è poca e le radiazioni solari nocive sono ugualmente deleterie. Quindi bisogna trovare materiale e protezione localmente. Per cui è anche sensato dire: facciamo la prova se siamo abbastanza bravi a recuperare materiali e carburante sulla Luna. Se riusciamo a farlo, con la possibilità di intervenire in poche ore dalla stazione orbitante o in pochi giorni dalla terra è meglio, poi in base a questa esperienza andiamo su Marte.
Citando un altro astronauta, Buzz Aldrin dell’Apollo 11, un eventuale ritorno sulla Luna non sarà più esplorazione ma sarà investimento e sviluppo industriale.
Esatto, noi torneremo sulla Luna per restarci, non più per fare la passeggiata di qualche ora e il giretto con il rover ma ci torneremo perché lì faremo studi, ricerche, osservazioni prolungate nel tempo.

Credits: ASIMOF
Il pezzo di Luna vi è stato prestato dalla NASA anche in virtù delle attività e degli eventi organizzati da ASIMOF. Quando e nata e di cosa si occupa esattamente questa associazione?
ASIMOF (Associazione Italiana Modelli Fedeli) è nata un anno fa, ad Agosto del 2018. Un gruppo di amici appassionati di costruzioni di modelli in scala, si sono organizzati per un’avventura completamente dedicata alla realizzazione di modelli. Poi come si suol dire, l’appetito vien mangiando e abbiamo attivato altri gruppi di lavoro. Tra cui la parte divulgativa e quella di osservazione e fotografia astronomica che organizza anche serate osservative.
Con l’anno prossimo la mia intenzione è quella di attivare un progetto per lo sviluppo di modelli da mandare in orbita. Satelliti, payload e strumentazione per lo spazio, coinvolgendo le scuole. Università, politecnici, scuole superiori e collaborazioni in senso più ampio.
Un ulteriore segnale della crescente industria dei microsatelliti, al servizio anche di attività di divulgazione e di istruzione.
Si assolutamente. Quello che vogliamo fare è proprio il coinvolgimento delle nuove generazioni nello spazio in senso lato, dal lato scientifico, divulgativo e tecnologico con lo sviluppo di nuove tecnologie per l’esplorazione dello spazio.
Ora questo pezzo di Luna sarà in Italia ancora per quanto?
Per pochissimo. Perché tenga conto che la NASA di solito lo rende disponibile da due settimane a due mesi, visto che ce lo hanno dato a fine settembre ormai il tempo è scaduto. Proprio per un evento speciale che si è tenuto al museo civico di Rovereto abbiamo avuto il nullaosta dalla NASA per tenerlo ancora qualche giorno ma in settimana rientra a casa, con sommo dispiacere degli amici di ASIMOF e mio. Lasciarlo nuovamente alla NASA non sarà facile, però la speranza di tutti è quella di trovare altre occasioni e opportunità per riportarne, magari un pezzo diverso, altrettanto bello, in Italia. Quest’anno con questo pezzo di Luna abbiamo girato tutta la penisola, dalla Val D’Aosta fino alla Sicilia in oltre 35 eventi. Sopratutto però lo abbiamo portato nelle scuole. Da quelle elementari fino alle università.
Vedere i ragazzi che si innamorano dell’esperienza spaziale proprio perché si trovano davanti al naso un pezzo di roccia lunare è qualcosa di spettacolare.
Nel video seguente un montaggio delle attività svolte quest’anno dall’associazione ASIMOF e dal presidente Dario Kubler. La maggior parte delle conferenze e degli incontri organizzati li potete trovare sul loro canale Youtube.